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Arredamento Made in Italy cambia destinazione: meno Russia e Cina, più Usa

Nel 2022 la filiera legno-arredo è cresciuta del 12,6%, con l’export trainato da Francia (+9,5%), Usa (+25,7) e Germania (+9,7%)

Arredamento Made in Italy cambia destinazione: meno Russia e Cina, più Usa

In occasione dell’ultima edizione del Salone del Mobile, sono stati diffusi i risultati dei consuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo sulle performance della filiera del legno-arredo. Il fatturato alla produzione dell’intera filiera è cresciuto del 12,6%, passando così da 43,2 miliardi del 2019 56,5 miliardi con una performance brillante nel primo trimestre che è andata man mano riducendosi a fine anno, sia sul mercato interno che sui mercati esteri. Il +12,6% è la sintesi di un +12,2% delle vendite in Italia (35,6 miliardi) e di un +13,3% delle esportazioni (21 miliardi) che rappresentano il 37% del totale.

L’export è stato trainato soprattutto dagli Usa (+25,7%), diventati la seconda destinazione davanti alla Germania (+9,7%) e dopo la Francia (+9,5%), primo mercato di sbocco.

Cresce l’export della filiera del legno-arredo

Nel 2022 le esportazioni verso la Russia valevano 334 milioni di euro con una flessione sul 2021 del 27,3% pari a 126 milioni. Nel 2013 la Russia era la quarta destinazione del Made in Italy pari a circa 1 miliardo. Di contro le esportazioni verso gli Usa, che sempre nel 2013 erano la quinta destinazione, sono cresciute di 488 milioni rispetto all’anno precedente (+25,7% sul 2021), fino ad arrivare agli attuali 2,3 miliardi. La Francia è la prima destinazione delle esportazioni italiane della filiera con circa 3,3 mld nel 2022 e una crescita del 9,5%. La Germania è il terzo mercato, cresciuto del 9,7% rispetto al 2021 arrivando a 2,3 mld. 

La Cina, a causa della politica Zero-Covid decisa dal governo, è tra i primi 10 partner quello con la crescita più bassa (+1,1%).

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