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Apple rischia un miliardo di multa da Bruxelles

La Commissione Ue avvia oggi la battaglia contro Apple, colpevole di accordi con l’Irlanda per pagare meno tasse – Dopo il fallimento del Ttip si allarga la distanza tra le due sponde dell’Atlantico – Sale il dollaro, Btp verso un nuovo record – Oggi la sentenza del Tar sull’Opas Rcs – Bollorè ha già perso 1,3 miliardi in Telecom

Apple rischia un miliardo di multa da Bruxelles

L’aumento, pur modesto, dei tassi si avvicina. E i mercati si adeguano in vista dei dati di venerdì sul mercato del lavoro, che, secondo il numero due della Fed Stanley Fischer, potrebbero spingere il Fomc, il comitato monetario della Banca centrale Usa, ad agire già a settembre. La prospettiva, per ora, non deprime i listini azionari, sostenuti dal rialzo del dollaro su yen e euro.

Intanto si scalda l’attesa per il direttivo della Bce: i dati, pessimi, sulla fiducia dei consumatori e delle imprese in Italia, confermano la necessità di proseguire, se non accelerare, la politica di espansione monetaria. Ma Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, è già sceso in campo con un intervento durissimo. C’è aria di battaglia a Francoforte.

Ancor di più a Bruxelles, dove oggi la Ue darà il via alla guerra fiscale del secolo: la Commissione infliggerà un miliardo di euro di multa ad Apple (-0,1% ieri a Wall Street), colpevole di accordi fiscali con l’Irlanda per abbassare (quasi azzerare) le tasse, prefigurando un illecito aiuto di Stato. Dopo l’ormai constatato fallimento del Ttip, l’accordo sul commercio Europa-Usa, si allarga la distanza tra le due sponde dell’Atlantico.

BENE LA FINANZA US, IN CALO LE CARCERI

In lieve rialzo i listini asiatici, a partire dalle Borse cinesi. Recupera, dopo un avvio negativo, anche Tokyo, spuntata dalla forza del dollaro. Il tasso di disoccupazione scende al 3%, il minimo dal maggio 1995, ma questo non frena un singolare esperimento: i colletti bianche, secondo una proposta allo studio per Parlamento, potranno lavorare fino a 80 anni e oltre.  

In terreno positivo gli indici di Wall Street: Dow Jones +0,58%, S&P 500 +0,52%, ad un passo dal nuovo record assoluto. Nasdaq +0,26%.

In un mercato povero di scambi, alla vigilia dell’ultimo long weekend estivo, brillano i titoli finanziari, spinti dalla prospettiva del rialzo dei tassi. L’indice di settore (+2,2%) si spinge sui massimi dell’anno. Dai minimi di giugno post-Brexit ha messo a segno un progresso del 20%. Da segnalare anche il fallimento delle trattative tra Mondelez e Hershey: per ora l’impero del cioccolato non si farà.

Scendono i titoli delle prigioni private: il dipartimento della Homeland Security sembra intenzionato a non rinnovare i contratti dopo il parere negativo del ministero della Giustizia: il leader di settore, Corrections corporation, perde il 4,1%, Geo group -3%.

Poco mosso stamane il petrolio, ieri in flessione dell’1%. Il Brent tratta a 49,32 dollari al barile (+0,1%), il Wti a 47,08 dollari (+0,2%). In calo ieri i petroliferi a Piazza Affari: Eni e Tenaris-1%, Saipem-1,9%.

EUROPA IN CALO SENZA LA CITY, MILANO -1,1%

Le Borse europee hanno concluso ieri in rosso una seduta con bassi volumi condizionata dalla chiusura festiva della City. Volatile Piazza Affari. L’indice FtseMib ha perduto l’1,1%, a quota 16.655 punti, il risultato peggiore tra i listini continentali. Perdite inferiori a Parigi (-0,4%), Francoforte (-0,4%) e Madrid (-0,5%).

Tra i settori europei prevale il segno meno. Le banche (-0,6%) consolidano il +6% accumulato la scorsa settimana. In perdita tutti gli altri comparti, in fondo le Materie Prime con un -1,5%.

In discesa i prezzi dei titoli governativi della zona euro. Il Bund decennale tedesco è arrivato a perdere lo 0,35% (si tratta dell’escursione negativa più ampia dal 2 agosto), ma ha recuperato tutto nel finale.

CALA LA FIDUCIA, SCENDONO I RENDIMENTI DEI BOT

Sul fronte italiano, i dati diramati stamane dall’Istat hanno evidenziato un peggioramento ad agosto della fiducia. L’indice del clima di fiducia dei consumatori passa dai 111,2 punti di luglio a 109,2, valore ai minimi da agosto 2015. Il clima di fiducia delle imprese è sceso al minimo da febbraio 2015.

Il rendimento del decennale italiano è salito fino a 1,16%, massimo da inizio agosto. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund ha oscillato in area 120 punti base. Il Tesoro ha venduto in asta tutti i sei miliardi di euro del Bot a sei mesi con tassi in discesa a -0,236% da -0,185% del collocamento di luglio, avvicinandosi al record negativo di -0,262% registrato lo scorso maggio.

Grande attesa per le aste a medio lungo termine di oggi, le prime dopo la pausa estiva. Saranno offerti tra 6,25 e 7,75 miliardi di euro in Btp e 5 e 10 anni e in CctEu, con rendimenti che potrebbero ritoccare i minimi storici. In chiusura il tasso del 5 anni (giugno 2021) scambiava a 0,22% da 0,26% del collocamento di fine luglio.

BANCHE, AVANZA SOLO MPS. CROLLA IL GESTITO

Deboli il settore del credito con l’eccezione di Monte Paschi (+1,7%), galvanizzata dall’ipotesi della conversione volontaria di 3 miliardi di bond subordinati in azioni con l’obiettivo di contenere l’aumento di capitale di 5 miliardi previsto prima della fine dell’anno. Il progetto prevede un’offerta pubblica che sarebbe diretta ai soli investitori istituzionali mentre non toccherebbe i 2 miliardi di bond convertibili in possesso della clientela retail.

Nonostante i forti ribassi, regna ancora il pessimismo sul titolo: su 15 analisti censiti da Bloomberg nessuno ha un giudizio Buy, 10 consigliano di tenere il titolo in portafoglio, mentre 5 puntano sul sell. Il prezzo obiettivo medio è 0,35 euro. 

Chiude un rosso Unicredit (-0,3%) dopo una seduta molto volatile: nel corso della giornata ha segnato un massimo di 2,24 euro e un minimo di 2,1640 euro. Secondo il Financial Times la polacca Pzu “è fiduciosa di poter raggiungere un accordo per l’acquisizione di Pekao entro la fine di ottobre”. Resta il nodo del prezzo: Pzu, non vorrebbe pagare più di 3 miliardi di euro, Unicredit vorrebbe incassare 3,5 miliardi. La quotazione alla Borsa di Varsavia valuta attualmente la quota del 40,1% di Pekao in mano a Unicredit circa 13,3 miliardi di zloty, ovvero 3,1 miliardi di euro.

Debole il resto del comparto finanziario. Tra le banche, Ubi -2,1%, Banca Popolare di Milano -1,3%, Banco Popolare +0,1% e Intesa Sanpaolo -0,8%. Per gli assicurativi, Generali -1,8%, UnipolSai -1,4%. Frana intanto il risparmio gestito: Anima-1,7%, Azimut-2,7%.

EXOR IN RIBASSO NEL GIORNO DEL TRASLOCO

Exor (-1,5%) ha approvato ieri il piano annunciato a luglio che prevede lo spostamento della sede legale e fiscale in Olanda e concede diritti di voto extra per i soci di lungo periodo. 

I soci che hanno detenuto azioni per 5 anni avranno diritto a 5 diritti di voto per ogni ordinaria detenuta, chi le ha detenute per 10 anni, a 10 diritti di voto. Exor sarà incorporata in Exor NV con uno scambio azionario 1 a 1, purché il diritto di recesso non superi i 400 milioni di euro.

La holding della famiglia Agnelli ha chiuso il primo semestre 2016 con utile netto attribuibile ai soci a 430,3 milioni di euro, da 219,3 milioni dello stesso periodo del 2015. Il Nav al 30 giugno si attestava a 11,501 miliardi di dollari da 13,355 miliardi da fine 2015.

In calo Fca (-1,6%), avanza Ferrari (+0,5%) nonostante l’ennesima delusione in Formula 1. Cnh -1,4%.

Ritraccia stamane Prada (-4,31%) alla Borsa di Hong Kong dopo l’exploit di ieri (+13%) legato alle previsioni positive sul secondo semestre. Nei primi sei mesi il gruppo ha registrato un utile netto in calo del 24,7% e ricavi diminuiti del 14,8%.

Sulla scia dei risultati della griffe milanese, Ferragamo (+0,2%) ha recuperato oltre due punti di perdita. In calo Moncler (-0,8%) e Yoox (-1,3%).

RCS, OGGI LA SENTENZA DEL TAR. SU TELECOM BOLLORE’ PERDE 1,3 MILIARDI

Debole Telecom Italia (-0,8%). Dai conti semestrali di Vivendi emerge una minusvalenza teorica di 1,3 miliardi di euro sulla quota nella società italiana. La partecipazione è contabilizzata a 3,77 miliardi a fronte di un prezzo medio di acquisto di 1,1147 euro per azione. Al 30 giugno scorso il valore era pari a 2,449 miliardi.

Invariata Italcementi nel giorno d’avvio dell’Opa da 2 miliardi di euro di HeidelbergCement a 10,6 euro per azione.

Alerion +8%, a 1,90 euro: FRI-EL Green Power ha annunciato il lancio di un’Opa “amichevole” a 1,90 euro sul 29,9% del capitale, società specializzata nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ed in particolare nel settore eolico.

Sugli scudi Cti (+19%). La società ha annunciato i risultati preliminari ottenuti in fase 3 con Persist-2, un trattamento riservato ai pazienti affetti da mielofibrosi.

Rcs -1,05%. Il Tar del Lazio si esprime oggi nel merito sul ricorso di Imh, Pirelli e Della Valle contro la decisione Consob di non sospendere l’Opas di Cairo Communication.

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