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Allarme vigneti: minaccia di flavescenza, la malattia che secca i grappoli con pesanti effetti sulla produzione di vino

Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia le aree più colpite. Appello di Confagricoltura e interventi di Camera e Senato

Allarme vigneti: minaccia di flavescenza, la malattia che secca i grappoli con pesanti effetti sulla produzione di vino

Allarme sui nostri vigneti: incombe la minaccia della flavescenza, che secca i grappoli con conseguenze pesanti sulla produzione di vino.
Le aree più colpite sono Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e anche in Toscana sono stati segnalati di recente nuovi focolai. Una preoccupazione rilanciata dalla Confagricoltrua, che trova eco al Senato e alla Camera nelle commissioni Industria e Agricoltura.

Le ripercussioni della malattia

La malattia ha gravi ripercussioni sulla quantità e la qualità della produzione a causa dell’aborto dei fiori e del disseccamento e colatura delle infiorescenze. I grappoli che maturano in modo disforme, portano acini fortemente raggrinziti o disidratati, soggetti ad una abbondante cascola, tanto che nel periodo della raccolta si possono notare molti raspi completamente privi di bacche.

“E’ necessario un intervento efficace da parte delle istituzioni per evitare che questa malattia, una delle più distruttive dei vigneti, comprometta il potenziale produttivo di intere zone viticole”, l’appello di Confagricoltura.  “La situazione è di emergenza e per questo chiediamo che vengano assegnati fondi di emergenza”, sollecita il presidente Massimiliano Giansanti. 

Un appello e una sollecitazione raccolti da Senato e Camera. Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio  assicura che  “Il tema è stato uno dei primi argomenti in discussione in Commissione: siamo e staremo vigili. Siamo consapevoli che le risorse ad oggi disponibili sono esigue e che occorre che lo Stato investa di più per il contrasto alla fitopatia”. 

Una malattia che “è difficile da contrastare senza fitofarmaci e per affrontare la questione è fondamentale l’innovazione”  riconosce il presidente della commissione Attività produttive e Agricoltura del Senato, Luca De Carlo.

Vigneti a rischio

La Flavescenza dorata in questi anni ha avuto una diffusione crescente. E’ una malattia epidemica segnalata per la prima volta in Francia negli anni ‘50. In Italia viene osservata nell’Oltrepò pavese sul finire degli anni ‘60. In Veneto la malattia compare negli anni ‘80.

La preoccupazione dei viticoltori è di veder compromesso un settore trainante. Infatti  l’Italia si conferma primo produttore mondiale, con 50,3 milioni di ettolitri di vino prodotto nel 2022 (in linea con la campagna precedente), seguita dalla Francia e dalla Spagna.

“Per rafforzare la strategia di contrasto alla Flavescenza dorata sono necessari fondi appropriati e commisurati alla gravità della situazione, in grado non solo di finanziare la sostituzione delle viti estirpate, ma anche e soprattutto di coprire il potenziamento di una serie di azioni coordinate di lotta alla fitopatia”,

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