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Agcom: Italia prima in Europa per connessioni mobile, ma più per gioco che per business

Secondo la relazione dell’Autorità per le telecomunicazioni, siamo primi in Europa per numero di cellulari e di connessioni ad internet in mobilità, cresciute di 16 volte negli ultimi 7 anni – Ma siamo ancora poco propensi a fare della rete un business: il settore cresce e rappresenta il 2,7% del Pil, ma l’Italia è fanalino di coda nel commercio online.

Agcom: Italia prima in Europa per connessioni mobile, ma più per gioco che per business

Italiani sempre al cellulare, italiani col doppio (o triplo) cellulare, italiani sempre a smanettare – magari su Facebook – con il cellulare. In questo, gli italiani sono i migliori d’Europa, e a dirlo non è una sensazione o il luogo comune ma una ricerca dell’Autorità di garanzia nelle Comunicazioni. L’Italia è infatti il Paese col maggior numero di telefonini e la maggiore diffusione di apparecchi idonei a ricevere e trasmettere dati in mobilità, che siano smartphone, ipad, o chiavette Usb.

Da noi il 48% degli utenti naviga in rete da un dispositivo portatile, contro una media dei Paesi dell’area euro del 39%. “Il mobile oggi vale più del fisso”, ha detto il garante Corrado Calabrò, nel tracciare il bilancio del suo mandato giunto alla conclusione. “Il numero di linee fisse (dato nel quale l’Italia è invece sotto la media Ue) negli ultimi sette anni è raddoppiato, quello delle linee mobili è cresciuto di 16 volte”, ha rivelato Calabrò.

Oltre che sulle abitudini dei cittadini, questo dato ha avuto evidenti risvolti anche economici: “Il peso del settore delle telecomunicazioni sul Pil è oggi del 2,7%“, ha spiegato ancora il presidente uscente, “e continua a crescere del 6% annuo nonostante gli anni di recessione”.

Tuttavia questo florido mercato, che in sette anni ha visto crescere nel Belpaese gli utenti internet da 2 a 27 milioni, sembra ancora troppo orientato all’utilizzo personale dell’iPhone di turno. Controllare la posta elettronica, chattare, smanettare tra applicazioni e social network: sembrano essere ancora queste infatti le abitudini preferite degli italiani, tanto che sono ultimi in Europa, per esempio, per gli acquisti e per il commercio on line.

Così come l’Italia è fanalino di coda per le esportazioni mediante l’Ict e solo il 4% delle Pmi – ovvero la spina dorsale del nostro tessuto produttivo – vendono online, mentre la media Ue-27 è del 12%. Calabrò lascia la presidenza dell’Autorità di garanzia nelle Comunicazioni con questo monito: “il problema delle reti di nuova generazione, anche per la rete fissa, non è più rinviabile”.

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