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A Rimini parte Ecomondo. Aziende, politici, governi tre giorni a discutere di green economy

Al via Ecomondo: fino al 10 novembre Rimini è sede della più grande rassegna dell’ecosostenibilità. Centina di incontri per capire a che punto è la transizione ecologica

A Rimini parte Ecomondo. Aziende, politici, governi tre giorni a discutere di green economy

Ecomondo ha aperto le sue porte oggi a Rimini. È l’edizione numero 26 di una kermesse che ha contribuito a far crescere la cultura della sostenibilità ambientale. Secondo alcune stime circolate alla vigilia dell’apertura, 14,7 miliardi di investimenti verdi entro il 2030 farebbero risparmiare circa 7 miliardi in consumi energetici agli italiani.

Ecomondo è sicuramente la rassegna italiana più ricca per parlare di green e blu economy, transizione ecologica, qualità dell’aria, economia del mare e tanto altro.

Oltre 1500 espositori, più di 30 delegazioni, circa 280 rappresentanti di associazioni industriali, enti governativi, cluster, camere di commercio, rappresentanti istituzionali si troveranno davanti alla domanda: a che punto siamo con la transizione ecologica ed energetica?

Una domanda che si faranno anche le delegazioni di Nord Africa, Africa Subsahariana, America Latina, Est Europa. 350 buyer cercheranno a loro volta di capire e scrutare le principali novità di aziende e strutture impegnate nei settori dei carburanti, delle fonti rinnovabili, nei rifiuti, nell’educazione ambientale.

Nei 230 appuntamenti nazionali e internazionali si concentrerà la discussione più accanita su un mondo che verrà e sul quale pesa da due anni, almeno, la rincorsa alle fonti energetiche tradizionali.

La giornata inaugurale si è aperta con i saluti di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro per l’Ambiente, Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna, Lorenzo Angeloni, Direttore Generale Promozione Sistema Paese, Ministero degli Esteri, Anna Montini, Assessora alla Transizione Ecologica,del Comune di Rimini e del Presidente IEG Maurizio Renzo Ermeti.

Pichetto ha annunciato una prossima legge sul suolo. Il bilancio italiano è lungamente deficitario aggravato da una sottovalutazione generalizzata dei principali fattori economici e sociali. Il Ministro purtroppo non ha fatto l’elenco dei provvedimenti attesi, continuamente annunciati e mai approvati. Se l’ambiente e lo sviluppo sostenibile sono i capisaldi di un passaggio epocale, l’Italia deve ancora prepararsi per benino.

Paolo Gentiloni in collegamento video porterà il contributo della Commissione Europea che in queste settimane sta mettendo mano ad un rilancio delle varie opzioni del Green Deal.

Tra gli appuntamenti clou la 12ª edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossa dal Consiglio Nazionale della Green Economy dedicata all’economia di domani, decarbonizzata, circolare e rigenerativa.

Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha anticipato che la sola decarbonizzazione dell’economia italiana, a fronte di un investimento annuo di 14,7 miliardi di euro nel periodo 2020-30, porterebbe a un risparmio diretto di 6,6 miliardi l’anno. L’indotto assicurerebbe maggior entrate per lo Stato per a53 miliardi l’anno.

Non sono tutte rose e fiori

E’ un processo che guarda avanti, ma che non può trascurare gli stop and go a livello planetario determinati da guerre e incadescenze geopolitiche.

I prezzi delle materie prime non conoscono battute d’arresto, l’offerta di petrolio e gas da parte dei paesi produttori tiene sulla corda i paesi più industrializzati, le importazioni di gas liquefatto sono aumentate e gli investimenti nelle rinnovabili segnano il passo.

Tra pochi giorni si apre la Cop28 e i segnali sono tutt’altro che rassicuranti per un nuovo accordo sull’abbassamento della CO2 e sulle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici.
La stragrande maggioranza dei governi (Italia compresa) non riescono a togliere i sussidi alle fonti fossili che nello scenario europeo dovrebbero scomparire nel 2050.

La forza delle idee ambientaliste si scontra con contraddizioni dettate dalle circostanze economiche molto serie che non riescono a mettere in agenda le strategie green più adatte.

Ecomondo è articolato in sei macroaree tematiche : Wasteas Resource, Sites & Soil Restoration, Circular & Regenerative Bio-economy, Bio-Energy & Agroecology, Water Cycle & Blue Economy, Environmental Monitoring & Control. In ognuna bisogna essere concreti e interpretare il presente per quello che è.

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