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Il voto in Emilia fa da diga allo spread

La vittoria del centrosinistra nella regione cruciale dell’Emilia-Romagna sembra poter stabilizzare a breve il Governo e conseguentemente fermare lo spread – L’epidemia cinese fa invece crollare il petrolio

Il voto in Emilia fa da diga allo spread

Tiene la diga del governo sotto l’urto della Lega, vacilla l’umore dei mercati finanziari a fronte dell’emergenza sanitaria. Le poche Borse asiatiche che hanno aperto i battenti segnano forti ribassi, a partire da Tokyo (-1,8%). Ma l’avanzata dell’epidemia coronavirus ha in pratica messo in quarantena i listini del Continente: chiusa l’Australia e Hong Kong, le borse cinesi allungheranno la vacanza per l‘anno Lunare al 2 febbraio compreso. L’indice Nikkei perde il 2%, l’indice MSCI delle azioni Asia-Pacifico, escluso il Giappone, perde soltanto lo 0,2%, ma solo perché sono chiuse per festività le piazze di Cina, Hong Kong, Corea del Sud e Australia. Mumbay -0,4%.

I future sulle borse europee e quelli sui tre principali indici di Wall Street perdono circa l’1% prima dell’apertura.

LE VITTIME SALGONO A 80, IL BRENT SOTTO I 60 DOLLARI

Il premier Li Kequiang oggi sarà a Wuhan, il centro chiave dell’industria trasformato in una città fantasma, dove non si lavora, non si circola in auto e sono chiusi i luoghi di incontro. L’elenco delle vittime è salito a 80, 2.744 i casi accertati.

In questa cornice crolla il petrolio e riprende la migrazione verso i beni rifugio. Il Brent è scivolato stamane sotto 60 dollari al barile, il greggio Usa poco sopra i 52 dollari con perdite per entrambi superiori al 3,5%.

Gli operatori guardano all’emergenza con relativo distacco: “Ci aspettiamo – scrive Td Securitirs – un impatto più violento che in occasione della Sars, perché concentrato in una stagione chiave per i consumi. Ma l’effetto sarà di breve durata: la paura porta a sovrastimare nel breve i rischi effettivi”.  

AVANZA LO YEN, EURO IN RIPRESA

Lo yen è risalito a 108,73 sul dollaro, ai massimi da tre settimane. S’indebolisce lo yuan a 6,9625 sul dollaro. L’euro tratta a 1,1033 in lieve ripresa rispetto a venerdì. Torna a salire l’oro a 1.588 dollari l’oncia.

Ctrip, il sito di prenotazioni viaggi più diffuso in Cina, ha annunciato che 37 compagnie aeree e dieci catene alberghiere si sono dette pronti a rimborsare le prenotazioni.

I prezzi dei Treasury Usa sono in aumento, con i rendimenti decennali sul minimo da tre mesi e mezzo a 1,627%.

L’esito dell’attesissimo duello elettorale in Emilia -Romagna rassicura i mercati sulla tenuta dell’esecutivo. Il centrosinistra prevale nettamente (51,3%) contro 43,7%. Ma il tracollo dei Cinque Stelle, scivolati sotto il 5%, avrà senz’altro conseguenze sul quadro nazionale.

AL VIA LA BREXIT, SI RIUNISCE LA FED

Al netto di elezioni ed epidemie, la settimana presenta diversi appuntamenti di rilievo, a partire dalla Brexit, che prenderà ufficialmente il via venerdì prossimo. L’iter per il divorzio occuperà i prossimi undici mesi. La Bank of England deciderà in settimana se abbassare o meno i tassi in attesa degli eventi.

Mercoledì sarà la volta della Federal Reserve, che terrà il primo vertice del 2020. La previsione è che Jerome Powell, nonostante gli inviti di Donald Trump, non interverrà sul costo del denaro, anche se il Pil Usa del 2019 è cresciuto solo del 2,1%, meno di quanto voluto dal presidente.

TRUMP ATTACCA SUI DAZI E TAGLIA LE TASSE

Tengono banco, assieme alla procedura di impeachment in corso a Washington, le mosse della squadra di Trump in vista della probabile rielezione di novembre. Il segretario al Commercio Wilbur Ross ha anticipato che gli Usa reagiranno con l’imposizione di alti dazi se la Ue procederà ad imporre vincoli sull’energia importata per favorire l’economia verde. Il segretario al Tesoro Stephen Mnuchin, in partenza da Davos, ha confermato che l’amministrazione Usa si accinge a lanciare nuovi robusti tagli fiscali, con l’obiettivo di favorire i ceti medi: il deficit di bilancio salirà al 4,7%.

ESAME CONTI PER 145 SOCIETÀ USA. SI PARTE CON APPLE

Le attenzioni dei mercati si rivolgeranno soprattutto ai conti in uscita nella settimana. Saranno ben 145 le società dell’indice S&P 500 che annunceranno i conti del trimestre. Al solito, in prima pagina figura Apple, che domani dovrebbe beneficiare del ritorno di interesse per i Phone. Il giorno dopo ci sarà la replica dei rivali di Samsung. Ma da domani gli analisti saranno chiamati a interpretare i numeri di buona parte della corporate America: Amazon, Microsoft, Facebook ma anche i campioni dell’economia più tradizionali, da Boeing a Mc Donald’s e Startbucks.

FCA REAGISCE A GM, AVANZA LA VENDITA DI INWIT

Pioggia di dati in settimana sull’economia italiana: saranno pubblicati i dati sul Pil 2019, ma anche i numeri relativi ad inflazione e occupazione. Termina la consueta visita degli ispettori del Fondo Monetario.

Sul fronte societario, da segnalare che Fca ha presentato una mozione alla Corte distrettuale di Detroit chiedendo di rigettare le accuse di General Motors sulla presunta corruzione dei rappresentanti sindacali per far salire il costo del lavoro della casa automobilistica.

Capitolo Telecom Italia-Inwit. Tim e Vodafone Italia hanno inviato ai potenziali investitori i ‘teaser’ per l’attesa vendita del 25% della società delle torri, scrive Il Sole di sabato, aggiungendo che le due società contano di poter procedere con la selezione dei fondi interessati a fine marzo se l’iter antitrust si concluderà come sperato.

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