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Vini naturali a Roma da tutto il mondo per la Fiera dei vini selvaggi

Oltre 600 etichette di piccole cantine, dalla Spagna all’Ucraina, saranno presenti il 13 e 14 marzo nello Spazio Novecento dell’Eur. Parole d’ordine natura e sostenibilità

Vini naturali a Roma da tutto il mondo per la Fiera dei vini selvaggi

Oltre 600 etichette provenienti da Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Ucraina saranno presenti il 13 e 14 marzo nello Spazio Novecento del quartiere Eur a Roma per la seconda edizione di Vini Selvaggi, la Fiera indipendente dei vini naturali.

La manifestazione vuole promuovere la conoscenza di un nuovo modo di bere, responsabile e autentico, basato sull’impegno dei piccoli produttori vitivinicoli il cui comune denominatore è la vinificazione naturale e l’attenzione a un’agricoltura sostenibile. L’obiettivo è proprio quello di portare nel bicchiere una spremuta di territorio senza artifici, “lontano dall’omologazione del gusto perfetto dettato dalle mode”.

Negli ultimi anni si incontrano sempre più aziende che abbracciano un’agricoltura pulita e l’approccio “a basso intervento” della vinificazione naturale. “Vini Selvaggi – dichiarano gli organizzatori –   cerca di incoraggiare i produttori di vino a percorrere questa strada, non scevra da insidie, ma che porta ad un “vino vivo”, una spremuta di territorio, cui le nuove generazioni guardano con sempre più entusiasmo. Nei nostri continui viaggi nel resto d’Europa, notiamo come questo trend sia in forte crescita, soprattutto nelle generazioni che non hanno il background del vino convenzionale. Questo significa che in assenza di punti di riferimento imposti dal mercato, il vino “naturale” è l’unico vino possibile”.

Protagoniste della manifestazione saranno quindi piccole cantine di vini naturali, sidrerie, birrifici e distillerie artigianali, tutte impegnate in un’agricoltura pulita e in un lavoro in cantina il più possibile “low-intervention”.

La vinificazione naturale si basa sulle fermentazioni spontanee attivate da lieviti indigeni – altrimenti detti “lieviti selvaggi – e non fa ricorso a manipolazioni, all’aggiunta di additivi, fatta eccezione per trascurabili quantità di solforosa, e a nessuna di quelle tecniche usate nell’enologia convenzionale. Le uve sono raccolte a mano e provengono da vigneti sani, secondo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica.

“Dall’autentico fermento che ritroviamo in territori vitivinicoli fino a poco tempo fa considerati minori (i paesi dell’Est, ma anche la Spagna che da noi è spesso sconosciuta), ma anche dalla decisione della Francia di normare il fenomeno attraverso il disciplinare ‘Vin Methode Nature’ – affermano Lorenzo Macinanti e Giulia Arimattei di Solovino e Francesco Testa di cantina Pequena Adega Romana in Galizia, promotori dell’iniziativa -. dobbiamo trarre spunto di riflessione affinché questa gioiosa rinascita del settore vitivinicolo sia presa più seriamente anche dai nostri legislatori” specificano gli ideatori della manifestazione”.

Il programma

Oltre alle circa 600 etichette in degustazione, domenica 13 marzo sarà possibile partecipare a due laboratori presentati da Matteo Gallello, divulgatore e narratore.

Doppia verticale: il Rosso e il Brunello di Marino Colleoni

Vigne poste su terrazzamenti retti da muretti a secco, incastonate nel boscoso versante nord di Montalcino, a oltre 500 metri. Questo è il Podere Sante Marie, Marino Colleoni e sua moglie Luisa sono i custodi. La tutela della biodiversità, qui, non è una trovata promozionale dell’ultima ora ma una scelta di vita da oltre vent’anni. La peculiare struttura geologica di questa zona, inoltre, permette di restituire Sangiovese di una profondità e di una finezza inconfondibile, al netto di una calorosa spontaneità. Sei i rossi che verranno degustati alla presenza di Marino Colleoni.

I Colli piacentini: dialogo con Elena Pantaleoni

La viticoltura, sui Colli piacentini, ha origini lontane ed è profondamente legata alla geomorfologia di quattro vallate principali: Val d’Arda, Val Nure, Val Trebbia e Val Tidone. Si tratta di luoghi fortemente vocati che restituiscono vini di grande intensità grazie ai suoli caratteristici e a vitigni di talento come la malvasia aromatica di Candia, la barbera e la bonarda. Insieme a Elena Pantaleoni, proprietaria de La Stoppa, verrà tracciato un percorso che include cultura del territorio, storia e prospettive. Otto i vini in assaggio.

La preview

Sabato 12 marzo alle ore 17.30 a Piazza dell’Orologio, presso il Borromini Study center gestito da Gustolab.com in collaborazione con YPR Illinois university (Urbana Champagne) and Hobart and Smith Colleges (New York State), sarà possibile partecipare a una preview di Vini Selvaggi.

Vignaiole e vignaioli appartenenti a due generazioni si confronteranno su argomenti fondamentali, dall’agricoltura alla sostenibilità dell’azienda, considerando i cambiamenti economici, ecologici e di costume che si sono susseguiti nel tempo. All’incontro moderato da Matteo Gallello, divulgatore e narratore, parteciperanno: Marino Colleoni del Podere Sante Marie, Elena Pantaleoni de La Stoppa, Theo Zierock di Foradori, Giampiero Ventura de Le Quattro Volte e Silvia Tezza de Il Roccolo di Monticelli.

Vini Selvaggi

Fiera Indipendente dei vini naturali a Roma

Spazio Novecento – Piazza G. Marconi 26b – 00144 Roma

www.viniselvaggi.com

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