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Vincenzo Visco: “La mossa di Tremonti sull’evasione fiscale è solo il segnale della disperazione”

INTERVISTA A VINCENZO VISCO di Franco Locatelli – “Non mi conforta che oggi mi diano ragione: era ovvio che finisse così perché il Governo ha avuto e ha torto marcio sull’evasione fiscale. Anche ora non c’è vera tracciabilità: le misure di Tremonti non sono né organiche né complete. Il problema è politico perché il Governo non vuol colpire i suoi elettori”.

Vincenzo Visco: “La mossa di Tremonti sull’evasione fiscale è solo il segnale della disperazione”

“Non mi consola che i tempi mi diano ragione a posteriori, perché quel che conta non è tanto che io abbia visto giusto sulla lotta all’evasione fiscale ma che loro – il Governo Berlusconi, Tremonti e i loro lacchè – avevano e hanno torto marcio. Era ovvio che finisse così ma il blitz di Tremonti sulla caccia agli evasori è solo il segnale della disperazione ed è tanto improvvisato quanto incompleto”. Vincenzo Visco, il ministro dell’Economia del governo Prodi e bersaglio preferito dell’ultima campagna elettorale del centrodestra che arrivò a definirlo il Dracula del fisco, assapora la rivincita negli ultimi scampoli di vacanza ma non ne gode. Ieri Silvio Berlusconi, furioso per il gli emendamenti di Tremonti sulla lotta all’evasione fiscale, lo ha in qualche modo santificato: “Nemmeno Visco – ha tuonato il premier – avrebbe osato tanto. Qui siamo al socialismo reale”. E la tempesta, dentro e fuori il centrodestra, è fin troppo prevedibile. Ma ecco che cosa ha dichiarato a FIRSTONLINE l’ex ministro Visco, nel suo primo commento alle misure di ieri del Governo sull’evasione fiscale.

FIRSTONLINE – I tempi sembrano darle ragione: come giudica l’ultima mossa di Tremonti sull’evasione fiscale con il ricorso al carcere oltre i 3 milioni di evasione, la possibilità per i Comuni di pubblicare su Internet le dichiarazioni dei redditi e con il conto corrente bancario che entra nel 730?

VISCO
– Mi sembra che quello di Tremonti sia solo il segno della disperazione. Era del tutto ovvio che sarebbe finita così e che il problema della lotta all’evasione si sarebbe riproposto. Solo la dabbenaggine di alcuni poteva far finta di niente e immaginare che in Italia non esistesse un problema gigantesco di evasione fiscale. Però, avere ragione a posteriori non mi conforta, anche perché non è la prima volta che mi succede: nella vita mi è capitato spesso.

FIRSTONLINE – Perché la rivincita, sia pure postuma, non la rallegra?

VISCO
– Perché ho sempre in testa la situazione e gli interessi generali del Paese. Non è tanto importante che io avessi visto giusto ma il fatto grave per il Paese è che loro – il governo Berlusconi, Tremonti e i loro lacchè – avessero e hanno torto marcio.

FIRSTONLINE – Ora però il Governo sembra ravvedersi al punto di scatenare polemiche furiose nella lotta all’evasione: non le pare un passo avanti?

VISCO
– Da una prima lettura degli emendamenti di Tremonti non mi sembra di scorgere una vera tracciabilità fiscale. Continuano a mancare misure che portino alla luce e impediscano le mille possibilità di evasione che si nascondono nei rapporti tra le imprese e i loro clienti e fornitori. E sa perché queste misure non ci sono?

FIRSTONLINE – Prego.

VISCO
– Per un motivo elementare: perché disturberebbero l’elettorato del centro-destra, del Pdl come della Lega.

FIRSTONLINE – Se non intendo male, lei vuol dire che il problema della lotta all’evasione non è solo tecnico ma soprattutto politico.

VISCO
– Esattamente: c’è un problema politico di tutta evidenza e non mi pare proprio che questo Governo abbia la forza e la volontà di affrontarlo realmente.

FIRSTONLINE – Non le sembra una posizione un po’ troppo pregiudiziale?

VISCO – Io guardo ai fatti e la linea di lotta all’evasione che emerge dagli emendamenti presentati ieri da Tremonti non mi sembra né organica né completa. Gli interventi per una reale tracciabilità fiscale ideati dal governo Prodi era tutta un’altra musica.  

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