Condividi

Vietnam: nuovo programma di privatizzazioni

Il governo di Hanoi ha incaricato il maggiore fondo di investimento pubblico (Scic) di smobilizzare le partecipazioni che possiende in 340 aziende che operano nel settore farmaceutico, calzaturiera, tessile e molti altri. Oltre a gruppi privati locali, anche operatori stranieri potranno partecipare all’acquisto.

Vietnam: nuovo programma di privatizzazioni

Alcuni settori sono ormai sufficientemente remunerativi da attirare capitali privati. Lo Stato ha fatto la sua parte e adesso inizia a tirarsi indietro. E’ il passaggio obbligato nel modello di politica economica che seguono molti Paesi asiatici per cui in un primo momento lo Stato è protezionista, con lo scopo di aiutare le aziende considerate strategiche a diventare competitive, e successivamente si ritira in modo graduale quando le imprese sono ormai lanciate sui mercati. Così, dopo la prima ondata di privatizzazioni tra il 2001 e il 2006, nel 2011 il governo vietnamita ha deciso di dare un’altra sterzata e indirizzare i propri capitali verso settori più bisognosi, in primo luogo le infrastrutture.

Sono 330 le piccole e medie imprese che, sotto il controllo della State Capital Investment Corporation (Scic) fino ad oggi, dovranno essere vendute in tempi rapidi a gruppi privati, locali o stranieri. Le aziende messe in vetrina vanno dal settore delle costruzioni a quello agricolo, dal calzaturiero al tessile, dall’industria farmaceutica a quella meccanica. Stando ai dati resi pubblici, queste imprese in vendita (la lista completa sul sito del Scic) non hanno chiuso, negli ultimi anni, i loro bilanci con grandi profitti ma dispongono di molte strutture commerciali in grado di coprire tutto il territorio.

Il Governo italiano ha lanciato un progetto, gestito dall’Unido (United Nations Industrial Development Organisation), che ha lo scopo di selezionare un gruppo di imprese vietnamite nelle filiere del tessile-abbigliamento, cuoio-calzature e legno-arredo con l’obiettivo di promuovere partnership commerciali per operare nei mercati asiatici.  

Il Paese asiatico è già un ottimo partner per l’Italia: nel 2009 le esportazioni verso Hanoi hanno raggiunto quasi i 500 milioni di euro. Il Pil del Vietnam cresce a ritmi sostenuti: +5,8% nel 2011 secondo le stime della Banca Mondiale e per il 2012 si prevede un aumento del 6,1%.

Commenta