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Vendite porta-a-porta, un business sempre più femminile

I venditori porta a porta sono soprattutto donne e superano ormai i 159 mila – Con questa attività integrano il bilancio familiare – Ecco il loro identikit

Vendite porta-a-porta, un business sempre più femminile

Vendita porta-a-porta, una realtà economica che ruota soprattutto sulla donna, per la quale questa attività spesso rappresenta una integrazione al bilancio familiare. Nel 2018 hanno superato quota 159 mila i venditori, con un incremento dell’1,1% sul 2017, per un giro d’affari – sulla base dell’ultimo rapporto del centro studi di Univendita che raggruppa 18 imprese – di 1,662 miliardi, anche in questo caso in crescita, seppur lieve, rispetto all’anno precedente: +0,2%

E sono le donne a farla da padrona: rappresentando il 92,5% dei venditori, praticamente la quasi totalità. Si tratta di giovani appena laureate o che ancora studiano e quindi alla ricerca di un impiego part-time o saltuario, di neo-mamme costrette magari a lasciare la precedente attività lavorativa, di casalinghe  o di a neo-pensionate che cercano di  integrare il loro vitalizio e di riempire le loro giornate con visite a domicilio proponendo acquisti. Ogni venditore ha l’autonomia di decidere quanto tempo dedicare alla propria attività: c’è chi lo fa a tempo pieno, chi part-time, chi nel tempo libero. I guadagni sono a provvigione, che varia per settore merceologico, e dipendono dall’impegno che ogni incaricato decide di investire nella propria attività.

Ma cosa viene offerto porta-a-porta o tramite incontri organizzati tra vicini di casa o amici? Si tratta di alimentari e beni di consumo (surgelati, gelati, integratori, detersivi, prodotti per l’igiene domestica), settore che l’anno scorso ha fatto registrare un incremento dello 0,7% e che rappresenta il 18,4% del fatturato delle imprese associate a Univendita. Poi i “beni durevoli” per la casa, sostanzialmente elettrodomestici, settore che rappresenta il 59, 3% del mercato. Ci sono poi viaggi e libri da cucina, settore dinamico che ha mostrato un incremento dell’1,3%. In calo invece la vendita di prodotti di cosmesi e cura del corpo (-0,2%).

“In uno scenario di rallentamento economico, la vendita a domicilio prosegue il suo trend positivo”, sottolinea Ciro Sinatra, presidente di Univendita, associazione che vede tra la aziende associate Avon (cosmetici), Bofrost (surgelati), Cartorange (viaggi), conte Piccolomini (vini), Dalmesse (lingerie e cosmetici), Des (pulizia ambienti domestici), FiMa stars (bebessere persona e ambiente), Just (igiene del corpo), Nuove idee (benessere delle persone), Ringana (cosmesi e integratori alimentari freschi), Starline (cosmetici),Tupperwere (contenitori per consercare cibi), Uniquepels (cosmesi), Vast&Fast (asciugatrici a gas), Vorwerk (robot da cucina e aspirapolveri), Witt (detergenti bio). Tutte le imprese associate a Univendita offrono corsi di addestramento e formazione ai propri incaricati

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