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Utility manager, terza convention di Assium: al centro la costruzione delle competenze e la lotta al telemarketing illecito

Al convegno annuale di Assium gli Utility Manager chiedono a gran voce la tutela dei consumatori attraverso l’istituzione di un albo professionale come garanzia di trasparenza e competenza

Utility manager, terza convention di Assium: al centro la costruzione delle competenze e la lotta al telemarketing illecito

Terza convention di Assium al Kilometro Rosso presso l’Auditorium Confindustria di Bergamo e nuova occasione per parlare di comunità e costruzione delle competenze. Non a caso il fil rouge dell’evento è proprio: “L’unione fa la forza. Insieme verso il futuro”, una sorta di chiamata a raccolta di tutte le forze, tanto degli operatori del settore quanto quelle dei clienti finali, per combattere il telemarketing illecito.

Assium è la più grande associazione in Italia che raggruppa gli Utility Manager certificati e non può che sottolineare l’importanza della formazione della certificazione professionale degli Utility Manager secondo la norma UNI 11782 del 2020. Tra i relatori ci sono – oltre al Presidente di Assium Federico Bevilacqua – Federico Chiarini, del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, quindi il Ceo di Isaf Group e Anselmo Group, Uberto Selvatico, il Direttore tecnico di Acque Bresciane, Ettore Acerbis, il portavoce di A.R.T.E Diego Pellegrino, il Managing director e Vice Presidente di Assocontact Luca Scarabosio, infine il M&A Director – Trasporti Romagna S.p.a. Roberto Bressan.

In collegamento da Roma è invece il Presidente di Codacons Gianluca di Ascenzo, mentre altri interventi su innovazione, sostenibilità, diversità ed equità arrivano, in presenza e non, da Oscar di Montigny, esperto di Innovative Marketing, Comunicazione Relazionale e Corporate Education, Daniele Viganò, scrittore e speaker internazionale, Paolo Mutinelli di Eolo, Giuseppe Sini, di Retelit, Giuseppe Dell’Acqua Brunone di Revoluce, Luigi Gabriele di Consumerismo, Janko Peneff di Dompé farmaceutici, Vincenzo Campa di Enegan SpA e Leonardo Papagni di AssoCall-Confcommercio.

Ad aprire la kermesse e ad accogliere la platea, i due moderatori dell’evento: l’esperto di economia e finanza Alessandro Plateroti editorialista TG4 e Radio24, Direttore Newsmondo.it e Francesca Favotto giornalista Vanity Fair, communication expert e coach. Il tema centrale è quello dell’Utility Manager come chiave per risolvere le pratiche scorrette. La direzione giusta – sostengono tutti gli speaker in coro – è quella della competenza e della professionalità, ma soprattutto quella dell’unione delle forze.

La lotta al telemarketing selvaggio passa anche per una crescita della professionalità delle risorse del call center, è quello che emerge dai discorsi durante l’evento. La certificazione delle competenze – inoltre – è il modo per valorizzare la professionalità, ma anche di dare trasparenza e fiducia a chi si relazione con l’utility manager certificato. Purtroppo – si sosttolinea in uno degli ultimi interventi – c’è da considerare il vantaggio che i call center illegali hanno su tutti gli altri attori del settore: comprando dal mercato nero le utenze e non avendo responsabilità del consenso degli utenti, la loro impunità è quasi certa.

Come nelle precedenti edizioni dell’evento, anche quest’anno Assium ha organizzato un contest a tema. Questa volta si tratta di un puzzle composto dalle tessere che ogni partecipante ha attaccato sul pannello di fianco al palco: la composizione delle mani unite e strette intorno al logo di Assium, rimandano all’importanza di stare insieme per realizzare l’obiettivo principale e necessario per tutelare il settore: l’istituzione dell’albo professionale degli utility manager certificati. Assium invita a mettere in moto il circolo virtuoso dell’associazionismo e ad entrare a far parte della rete iscrivendosi all’Associazione Italiana Utility Manager, perché l’unione fa la forza, sempre.

La conclusione dell’incontro è affidata alle parole di Oscar di Montigny: “Non esiste altro che una dimensione di collettività, è per questo che è molto importante comprendere che l’unione fa la forza. L’utility manager, soprattutto se certificato, è potenzialmente un portatore sano e consapevole di humanovability. È una figura nuova nel panorama organizzativo aziendale, e come tale è un’occasione unica: una persona capace di essere al contempo sia innovativa che necessariamente sostenibile. Rivolgendosi alla platea di professionisti ed operatori, dice: “Il sistema va rotto e cambiato da dentro. Il sistema in cui operate, dovete cambiarlo voi. Ogni singola utility. Ogni singolo Mario Rossi”.

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