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Usa: la disoccupazione cala meno del previsto, ferma l’inflazione

Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, nella settimana conclusa il 15 novembre, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese di 2.000 unità a 291.000: il dato però delude le attese degli analisti – E l’inflazione…

Usa: la disoccupazione cala meno del previsto, ferma l’inflazione

Il numero di lavoratori americani che per la prima volta hanno fatto richiesta per ottenere i sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è calato la settimana scorsa, confermandosi a livelli che indicano un miglioramento del mercato del lavoro. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, nella settimana conclusa il 15 novembre, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese di 2.000 unità a 291.000.

Il dato è peggiore delle previsioni degli analisti, che attendevano un valore a 283.000 unità. Il dato della settimana precedente è stato rivisto al rialzo di 3.000 unità a 293.000. La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, è salita di 1.750 unità a 287.500. Il dato si mantiene da dieci settimane sotto le 300.000 unità, la serie migliore dal 2000, ed è saldamente al di sotto delle 400.000 unità, soglia che secondo gli analisti segnala una fase di stallo.

Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione per più di una settimana – relativo alla settimana terminata l’8 novembre, l’ultima per la quale è disponibile il dato – è diminuito di 73.000 a 2,33 milioni di unità.

Intanto dagli Stati Uniti arriva anche il dato sui prezzi al consumo, che in ottobre sono rimasti invariati, segno che le pressioni inflazionistiche restano basse, anche a causa del ribasso dei prezzi dell’energia e della crescita lenta all’estero. Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Lavoro americano, l’indice dei prezzi al consumo è rimasto fermo, mentre gli analisti attendevano un calo dello 0,1%. 

Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,2%, mentre gli analisti attendevano un aumento dello 0,1%. Su base annuale il dato è per il terzo mese di fila in rialzo dell’1,7% rispetto a ottobre 2013, sia per quanto riguarda il dato generale che quello “core”. Il valore considerato ottimale dalla Federal Reserve è pari al 2%.

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