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Ue: ufficiali le sanzioni contro Teheran, dal primo luglio embargo totale sul petrolio iraniano

I ministri degli Esteri dell’Unione europea hanno approvato le sanzioni al programma nucleare iraniano – Deciso embargo graduale, tempo fino al primo luglio per portare i contratti di fornitura a conclusione e trovare fonti alternative

Ue: ufficiali le sanzioni contro Teheran, dal primo luglio embargo totale sul petrolio iraniano

I ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Ue, riuniti a Bruxelles nella mattinata di oggi, hanno ufficialmente approvato le sanzioni nei confronti del’Iran, mirate a contrastarne il programma nucleare (che a detta di Ahmadinejad si starebbe implementando solo per scopi civili) attraverso l’indebolimento delle risorse economiche dello Stato persiano. La volontà dei Paesi dell’Ue, secondo Catherine Ashton (Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea), è quella di “mettere pressione all’Iran per spingerlo a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative”.

Le sanzioni erano previste già da tempo, ma c’era ancora incertezza sui tempi di attuazione. Si è deciso per un embargo graduale, su pressione in  particolare della Grecia, che dipende fortemente dal greggio iraniano, ma anche di altri stati del Sud dell’Europa e, per bocca del ministro Terzi, anche dell’Italia, convinta che un “approccio graduale sulle sanzioni possa essere più facilmente assorbito dal mercato”.

Quindi stop immediato ai nuovi contratti di fornitura e tempo fino al primo luglio per rescindere quelli già in essere, in modo tale da dare ai Paesi dipendenti dal greggio iraniano il tempo necessario per trovare fonti alternative. Le misure decise saranno sottoposte a revisione entro il primo maggio, per valutarne l’efficacia e la sostenibilità. Sono inoltre previste sanzioni contro la banca centrale iraniana e un divieto sugli scambi in oro e altri metalli preziosi con Teheran.

Tutto questo mentre Mohammed Kossari, vice-capo del comitato parlamentare per gli affari esteri e la sicurezza nazionale, ribadisce le minacce sulla chiusura dello stretto di Hormuz, che ieri è stato attraversato da una portaerei statunitense scortata da navi francesi e britanniche. Ciononostante il prezzo del petrolio, a causa anche della crisi che ha comportato un calo della domanda, risulta in discesa.

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