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Ue, mini-accordo sulle banche: supervisione alla Bce dal 2013. Milano in lieve ribasso

Intesa nella notte al vertice europeo: la supervisione bancaria sarà affidata alla Bce, partirà nel 2013 e riguarderà tutte le 6mila banche di Eurolandia – Niente poteri di veto Ue sui bilanci nazionali – Ricapitalizzazione della banche solo dopo l’avvio dell’Esm – Stamani Milano è negativa – Accordo su Grecia e mercati positivi su Spagna – Pasticcio Google

Ue, mini-accordo sulle banche: supervisione alla Bce dal 2013. Milano in lieve ribasso

UE, NELLA NOTTE ARRIVA IL MINI-ACCORDO SULLE BANCHE
PASTICCIO SU GOOGLE NELL’ANNIVERSARIO DEL LUNEDI’ NERO

Alle 3 e trenta di stanotte c’è stata la fumata bianca: la supervisione bancaria nell’eurozona partirà nel 2013 e all’inizio del 2014 “coprirà” tutte le seimila banche di Eurolandia. Sarà affidata alla Bce, che dovrà tenere nettamente separate la politica monetaria e l’attività di supervisione, e che dovrà rispondere al Parlamento europeo. E’ questo il mini accordo sulle banche siglato a Bruxelles dopo oltre dieci ore di duello all’arma bianca tra Berlino e Parigi. La Francia, con l’appoggio dell’Italia, ha respinto l’idea del supercommissario Ue con potere di veto sui budget nazionali lanciata a sorpresa, con grandi enfasi, dalla cancelliera tedesca in mattinata al Bundestag. Angela Merkel riesce però a rinviare l’avvio della ricapitalizzazione diretta delle banche in difficoltà da parte del fondo salvastati Esm a quando la vigilanza sarà davvero operativa.

ASIA

La frenata dei titoli tecnologici Usa si è fatta sentire anche in Asia. Tokyo comunque avanza dello 0,21%, seguita da Hong Kong +0,18%.

Da rilevare la nuova discesa dello yen, al settimo giorno di ribasso nei confronti del dollaro. Per quanto riguarda la Cina prevale la tesi che la banca centrale, dopo la pubblicazione dei dati del Pil, non darà il via a nuovi stimoli a meno di venti giorni dall”inizio del congresso del partito.

AMERICA

La caduta dei tecnologici ha condizionato la seduta: Dow Jones- 0,06% ,S&P -0,24%.

Il Nasdaq scende del 1,1%. Oggi cade l’anniversario del lunedì nero: il 19 ottobre 1987 Wall Street perse in poche ore il 23% del valore. Fu il primo tonfo dell’era del computer. Ieri Wall Street ha celebrato a modo suo, con un grande pasticcio che ha coinvolto Google. Il titolo è arrivato a perdere il 10% a Wall Street dopo la pubblicazione in anticipo, a sorpresa, sul sito della Sec dei risultati per il terzo trimestre in cui l’utile netto di 2,18 miliardi è risultato inferiore alle attese. La pubblicazione anticipata è colpa di RR Donnelley, la societa’ specializzata nella stampa dei risultati trimestrali che ha depositato alla Sec il documento 8K sui risultati senza autorizzazione. Un errore da dilettanti che solleva qualche dubbio: dopo il “flop” dell’Ipo di Facebook e le scorribande degli algotraders, c’è da sospettare che ci sia del marcio dalle parti di Manhattan… Gli analisti prevedono oggi un forte rimbalzo di Google che ieri ha chiuso a -8,1%

Forte ribasso nel dopo Borsa anche per Microsoft -3%, dopo i conti trimestrali. In atttesa della nuova versione Windows segna il passo.

Dati macro in chiaroscuro. Il Super indice elaborato sulla base di un insieme di indicatori anticipatori delle condizioni dell’economia è salito in settembre dello 0,6%, una brusca inversione rispetto al -0,4% di agosto, gli economisti si aspettavano un rialzo dello 0,2%.

In precedenza però erano stati diffusi i dati sul mercato del lavoro: la settimana scorsa le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono balzate a 388.000 da 342.000 mentre gli economisti si aspettavano un aumento molto più contenuto a 365.000.

Morgan Stanley perde l’1,4% dopo la presentazione dei dati del trimestre che si chiude con un utile per azione di 28 centesimi di dollaro. Gli analisti si aspettavano un utile di 25 centesimi di dollaro.

La peggior blue chip è American Express con un ribasso del 2%, stanotte la prima società al mondo delle carte dei credito ha presentato i dati del trimestre, utile netto quasi invariato anno su anno a 1,25 miliardi di dollari, in linea con le previsioni.

EUROPA

Dopo tre giorni di buoni rialzi, la Borsa di Madrid ha accusato un discreto flusso di realizzi che ha portato l’Ibex ad arretrare dello 0,4%.

Al contrario, Londra è salita dello 0,1%, Parigi +0,2%, Francoforte +0,5%. Le Borse europee, in calo a metà seduta, sono migliorate nel pomeriggio.

Cipro sta preparando un documento da presentare alla Troika con le proposte di riforme da effettuare, in modo da iniziare e concludere il prima possibile il confronto.

E’ stata comunque una giornata in equilibrio instabile, in attesa dei risultati del vertice europeo di due giorni che è iniziato ieri sera a Bruxelles. I mercati sono ottimisti sulla Spagna, come dimostra il buon esito dell’asta di ieri: piazzati 4,6 miliardi, rispetto alla forbice prevista 3,5 – 4,5 miliardi, con tassi in calo (il benchmark 10 anni a 5,458% rispetto al 5,666% di settembre).

La Troika ieri ha lasciato la Grecia. Nel comunicato successivo alla visita ha evidenziato che è stato raggiunto un accordo sulla maggior parte dei punti. Il rendimento del decennale greco scende di altri 27 punti base a quota 16,85% per uno spread a 1.523 punti base, minimo da 13 mesi. E questo senza dimenticare l’ennesimo allarme di ieri lanciato da Moody’s e Nouriel Roubini sul rischio di uscita dalla zona euro. Sembra di capire che la visita lampo di Angela Merkel abbia determinato una svolta nel sentiment degli investitori.

Nel settore tech, invece, si è assistito oggi ai violenti saliscendi di Nokia, che ha chiuso in progresso dell’1% dopo essere balzata in rialzo dell’8% dopo i risultati (perdita) migliori delle attese.

ITALIA

Si chiude con un grande successo di domanda il collocamento del terzo BTp Italia. Dopo gli oltre 10 miliardi raccolti nei primi 3 giorni di offerta, oggi gli ordini hanno sfiorato gli 8 miliardi di euro (7,8 miliardi), portando il totale complessivo delle sottoscrizioni a sfiorare i 18 miliardi. Gli ordini sottoscritti oggi sono stati oltre 56mila.

A Piazza Affari l’indice FtseMib ha chiuso in calo dello 0,3%.

Sotto tiro MontePaschi, in ribasso del 6,3% dopo che Moody’s ha tagliato i rating di due notch a Ba2 da Baa3. L’outlook rimane negativo. In recupero nel finale gli altri titoli del settore: Intesa ha perso lo 0,7%,Mediobanca -0,1%, Unicredit ha chiuso positiva in progresso dello 0,3 nel giorno della nomina di Luca di Montezemolo a vice presidente su designazione del fondo di Abu Dhabi Al Aabar.

Generali è scesa dello 0,8%, nonostante indiscrezioni di trattative per la cessione di BSI a un compratore cinese.

Si è messa in luce StM, salita dell’1,4%. La società franco-italiana fornirà i chip per tre nuovi modelli di cellulari di Samsung. In netta discesa due navicelle del made in Italy.

Ferragamo ha subito un doppio downgrade: Mediobanca ha tagliato la raccomandazione a neutral da outperform (target price 16 euro), Hsbc ha abbassato a neutral da overweight (target 19 euro).

Campari ha perso il 3% al traino della franceseRemy Cointreau, caduta dell’8% dopo avere annunciato risultati di vendita inferiori alle attese. Il colosso francese degli alcolici Pernod Ricard è sceso del 2,4%. Campari ha collocato oggi un bond da 400 milioni di euro a sette anni a un rendimento di 325 punti base sopra il tasso midswap. Il bond servirà a finanziare l’acquisizione di Lascelles DeMercado, produttore giamaicano di rum.

E’ proseguito il calo di Impregilo -2,7%, che già ieri aveva perso il 4%.

Nel settore costruzioni è salita Buzzi +1,8%, galvanizzata dalle buone notizie sull’attività edilizia in Usa: Buzzi realizza oltre il 20% del fatturato in Nord America. Italcementi +2,5%. In netto calo Mediaset -2,9%, il titolo è reduce da alcuni giorni di rialzi. E’ salita la controllata Ei Towers +3,4%.

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