Condividi

Ue: crolla il mercato dell’auto, Italia sempre più giù, male la Fiat

Le rilevazioni Acea di settembre rilevano un calo rispetto all’anno precedente del 10,8% – Scendono tutti i paesi, male soprattutto Italia (-25,7%) e Spagna (-36,8%) – Da gennaio a settembre immatricolazioni cresciute solo in Gran Bretagna – Male la Fiat, -18,5% a settembre, e quota di mercato al 6% – Il Lingotto: “Paghiamo crisi del mercato italiano”.

Ue: crolla il mercato dell’auto, Italia sempre più giù, male la Fiat

Continua a colare a picco il mercato europeo dell’auto, che fa segnare a settembre un calo (il dodicesimo consecutivo) nelle nuove immatricolazioni del 10,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a quota 1.099.264 nuove autovetture. A comunicarlo è l’Acea (Associazione europea dei costruttori di auto), che aggiunge che la diminuzione negli ultimi nove mesi è stata del 7,6% a 9.368.327 immatricolazioni.

Una delle flessioni più pesanti è quella registrata in Italia, -25,7%. Peggio di noi ha fatto solo la Spagna il cui calo è stato del 36,8%, ma brutte performance del mercato dell’auto si sono viste anche in Germania (-10,9%) e Francia (-17,9%). Nel computo dei nove mesi tra gennaio e settembre, le immatricolazioni sono cresciute solamente in Gran Bretagna (+4,3%), e hanno subito un calo in Germania (-1,8%), Spagna (-11%), Francia (-13,8%) e in Italia che, col suo -20,5%, fa segnare la discesa più importante tra i grandi paesi europei.

L’Acea ha poi rilevato, sempre per il mese di settembre, i dati sulle vendite di Fiat nell’Unione europea, in calo del 18,5%, a quota 65.925 autovetture, rispetto allo stesso mese del 2011. Si assottiglia anche la quota di mercato, passata, nel giro di un anno, dal 6,5% al 6%.

Nei primi nove mesi dell’anno il calo delle nuove immatricolazioni Fiat è stato, invece, del 17,3% a quota 609.264 autovetture. La quota di mercato dello stesso periodo dell’anno precedente era stata del 7,3% contro l’attuale 6,5%.

Il Lingotto ha commentato i propri risultati in una nota, contestualizzando la propria flessione all’interno di un mercato, quello dell’auto, genericamente in crisi, una crisi pesa ancora di più “sul mercato italiano, le cui perdite sono sensibilmente maggiori rispetto alla media europea”.

Commenta