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Tutte in rialzo le Borse europee (Milano + 0,7%) ma lo spread Btp-Bund sale a quota 523

Bene Piazza Affari (+0,7%) con Egp, Intesa e Ansaldo Sts protagoniste ma il differenziale dei rendimenti Btp-Bund resta alto (523 pb) dopo un’asta dei Btp solo in parte soddisfacente – Le parole di Monti su possibili interventi sullo stock del debito pubblico italiano non turbano il mercato

Tutte in rialzo le Borse europee (Milano + 0,7%) ma lo spread Btp-Bund sale a quota 523

I DATI USA DANNO LA CARICA A WALL STREET

L’EUROPA DIMENTICA CRISI DELL’EURO E BTP

I dati Usa lanciano la volata delle Borse. L’Europa, Milano compresa, dimentica i dolori dell’euro e l’esito comunque incerto dell’asta dei Btp e chiude in rialzo.

A Milano l’indice FtseMib sale dello 0,76% a quota 14. 908, Francoforte avanza dell’1,34%%, Parigi fa un balzo dell’1,8%.

L’euro si indebolisce ulteriormente, ma recupera nel finale posizioni e si assesta a quota 1,29 contro il dollaro, da 1,294 della chiusura di ieri sera, comunque ad un passo dai minimi dell’anno. Il dollar index tratta a 80,5 (+0,3%), sui massimi da metà gennaio.

A dar la carica ai listini Usa (Dow Jones +0,82%, Nasdaq +0,53%) sono stati soprattutto i dati sul mercato immobiliare. Le vendite in corso di abitazioni sono salite in novembre del 7,3% rispetto al mese precedente, quando erano salite del 10,4%, gli economisti si aspettavano un incremento più modesto dell’1,5%.

Inoltre, il dato sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, 381mila contro le 375mila attese, per la quarta settimana consecutiva resta sotto la soglia psicologica delle 400mila unità, come non capitava dal luglio del 2008.  

L’indice dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere della zona di Chicago è salito infine a 62,5 a dicembre, gli economisti si aspettavano 61. Tornando ai mercati di casa nostra, il Btp decennale è scambiato a un rendimento del 7,04%, in crescita di 13 punti base rispetto a ieri sera. Lo spread con il Bund si è allargato a 516 punti.

“Nei fondamentali della nostra economia non c’è nulla che giustifichi uno spread così alto”, ha rimarcato Monti a chi gli chiedeva quale fosse secondo lui lo spread “giusto”. In merito alla differenza tra spread italiano e quello spagnolo, il premier ha rimarcato come “la Spagna ha uno stock di debito decisamente minore rispetto al nostri e un sistema finanziario differente con due grandi banche molto attive nell’assicurare la copertura delle aste di Bonos.

L’asta dei titoli di Stato si è chiusa con un netto miglioramento per i rendimenti, ma il Tesoro ha collocato solo 6,9 miliardi di titoli, meno dell’ammontare massimo previsto di 8,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda i Btp, sono stati collocati 2,5 miliardi di euro di titoli decennali al 6,98%, dal 7,56% della precedente asta di fine novembre, e 2,5 miliardi di titoli a tre anni al 5,62%, dal 7,89% di fine novembre. 

Per entrambe le categorie di titoli la richiesta ha sopravanzato l’offerta di 1,3 volte. Ieri il bid-to-cover dei Bot era stato migliore, pari a 1,7. Un risultato “molto buono” per Monti, “deludente” per il sito del Financial Times che sottolinea come l’Italia non sia riuscita a pizzare l’intera offerta. Un giudizio destinato a circolare e a far opinione nella City.

A Milano le banche si muovono in ordine sparso. Unicredit -1,5%, Intesa Sanpaolo +1,49%, Ubi Banca +0,71%, Banca Popolare di Milano -0,3%. La peggiore è Banca Pop. Emilia -2,62%. Al contrario, volano i titoli della controllata Banco di Sardegna risp. +15%: tornano a farsi sentire le voci di delisting. Generali sale dellO 0,68%, mentre Fondiaria Sai perde l’1,8% e tocca nuovi minimi storici: stamattina la compagnia che si prepara ad affrontare una drammatica ricapitalizzazione è stata declassata da Standard&Poor’s. Cade anche Milano Assicurazioni -4%.

Azimut si mette in evidenza insieme a Mediolanum +1,2% e Banca Generali +0,5%. Il rialzo arriva all’indomani della diffusione dei dati di novembre sull’industria del risparmio gestito diffusi da Assogestioni: il mese scorso i deflussi netti sono stati pari a 8,5 miliardi di euro e particolarmente negativo è stato il segmento dei fondi comuni d’investimento. In questo quadro fosco, che vede per esempio Intesa Sanpaolo accusare un deflusso di 2,2 miliardi di euro, Azimut brilla con una raccolta positiva pari a 122 milioni di euro.

Eni  e Saipem sono poco mosse mentre il petrolio tipo Wti tratta a 99,7 dollari il barile (+0,3%).

Il Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Gestione di A2A, -0,13% hanno approvato i termini e le condizioni del riassetto della partecipazione detenuta in Edison -0,24% attraverso Delmi. E’ stato inoltre dato mandato al presidente del CdG, Giuliano Zuccoli, e al direttore generale, Renato Ravanelli, di negoziare e stipulare con EdF un rinnovo dei patti parasociali fino al 15 febbraio 2012, patto la cui scadenza è prevista per domani 30 dicembre 2011. In calo i titoli dell’automotive. Fiat  -1,3%, Fiat Industrial  -0,15%, Pirelli  -0,08%. Scende Prysmian -1,31%. Fuori dal paniere principale si mettono in luce Rdb +4% e Servizi Italia  +4%.

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