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Tour: sul pavé Toni Martin fa sua tappa e maglia gialla

Il tedesco stacca tutti nel finale strappando il primato a Froome – Nibali ci ha provato varie volte ma è sempre stato rintuzzato dal britannico. Tappa senza problemi anche per Contador e Quintana

Tour: sul pavé Toni Martin fa sua tappa e maglia gialla

La maglia gialla l’aveva sfiorata nelle due tappe precedenti. Nella temuta frazione di Cambrai, Toni Martin finalmente l’ha conquistata assieme alla vittoria di tappa con un finale mozzafiato che pochi altri sanno fare, staccando il gruppo dei migliori che era uscito indenne dalla nuvola di polvere dell’ultimo settore di pavè. Il campione tedesco. Il campione tedesco sul podio era il ritratto della felicità. Ma altrettanto raggiante era anche Chris Froome. Poco gli importava di dover già sfilarsi la maglia gialla che aveva appena conquistato lunedì: l’extraterrestre del Tour 2013, che ben ricordava la caduta e il ritiro dell’anno scorso, non gli pareva vero di aver superato senza danni l’incubo del pavé. 

Più o meno era lo stato d’animo di Contador e di Quintana ma anche di Valverde, Rodriguez e Uran. Tutta gente che temeva di perdere minuti da Nibali che sul pavé di Arenberg l’anno scorso mise il primo decisivo tassello del suo trionfo al Tour. Anche ieri il leader dell’Astana ha fatto il diavolo a quattro, attaccando appena ne ha avuto l’occasione, ma non è mai stato capace di creare il buco tra lui e gli altri. Che lo Squalo abbia dato tutto quello che aveva dentro lo dimostra il premio per la combattività che gli è stato assegnato.

Così oggi nella tappa tutta piatta che porterà il Tour ad Amiens Vincenzo avrà sul dorsale, oltre che il tricolore di campione italiano, anche il colore rosso. Un po’ poco visto che un anno fa di questi tempi Nibali era già in giallo. Per ora il suo bilancio è così, più magro che ricco, ma la grande partita del Tour è appena iniziata. Nessuno l’ha ancora vinto, di certo Nibali non l’ha ancora perso. Chi invece, tra i bei nomi della Grande Boucle, è ormai scivolato all’ingiù è Thibaut Pinot che anche ieri, per colpa di un incidente meccanico, ha perso oltre 3 minuti che si aggiungono al ritardo accusato a Huy: ora è 30esimo in classifica a oltre sei minuti da Froome. 

I suoi obiettivi sono bruscamente cambiati: il podio è ormai una chimera, per salvare il suo Tour dovrà cercare una vittoria di tappa sulle Alpi o sui Pirenei. Tra i francesi molto meglio di Thibaut Pinot si sta comportando Warren Barguil, 11esimo nella generale a poco di un minuto da Froome, anche ieri tra i primi, ottimo grimpeur, un ventitreenne che merita attenzione.

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