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Tltro, il bazooka della Bce spinge banche e Borse

Listini europei positivi dopo la prima asta Tltro della Bce: il risultato inferiore alle attese testimonia la salute del sistema – Londra positiva in attesa del referendum in Scozia – Sul Ftse Mib brillano i bancari e Stm – Petrolio ancora in calo, euro in leggera ripresa sul dollaro – Record per l’asta di bond triennali spagnoli – A Francoforte vola Bayer.

Tltro, il bazooka della Bce spinge banche e Borse

La prima operazione Tltro lanciata dalla Bce è andata assai peggio del previsto: 82,6 miliardi richiesti contro una previsione di 130 miliardi. La risposta dei mercati è stata positiva, perché l’esiguità delle richieste testimonia la salute del sistema. 

Salgono Unicredit (+1,3%, richiesta alla Bce di 7,75 miliardi), Intesa (+1,5%, prestiti per 4 miliardi) e Ubi (+2,4%). Monte Paschi (-0,3%) ha chiesto 3 miliardi, Carige 700 milioni. In calo Pop.Emilia (-1,4%). Mediobanca sale dell’1,6% dopo i risultati annunciati ieri e la conferma che entro giugno 2015 uscirà definitivamente da Telecom Italia (+0,7%) e Rcs (-0,7%). 

Lo spread è stabile a 134 punti base, mentre l’indice Ftse Mib (+0,43%) sale a quota 21,202, poco sotto Francoforte (+0,96%), Parigi (+0,64%) e Madrid (+0,68%). 

A Francoforte vola in rialzo Bayer (+5%) dopo l’annuncio dello spin-off della divisione Material Science (chimica), valutata circa 11 miliardi di euro.

Londra, nell’attesa del responso sul referendum di Scozia, avanza dello 0,49% . Oltre 4 milioni di scozzesi vanno al voto per decidere se restare nella Gran Bretagna o dare vita a uno stato autonomo. 

Il petrolio è ancora in calo, con il Brent a 98,8 dollari al barile (-0,2%).  Inverte rotta l’euro che ora guadagna lo 0,15% sul dollaro a 1,2884 euro. 

In attesa del risultato scozzese, prosegue senza scossoni il mercato dei titoli di Stato con la Spagna che colloca 3,6 miliardi di euro a 3 anni a un tasso dello 0,565%, dallo 0,697% dell’asta precedente. Il nuovo tasso segna un nuovo record minimo. 

Stamattina Maria Maria Cannata, responsabile del Tesoro per la gestione del debito, ha spiegato che il collocamento di titoli di Stato sopra la pari ha già permesso al Tesoro di ridurre a 460 da 470 miliardi il funding nominale previsto per il 2014. L’ammontare definitivo potrebbe rivelarsi ulteriormente inferiore anche grazie a rimborsi dei debiti della Pa inferiori alle attese. 

Il Tesoro è poi possibilista su un ritorno alle emissioni in dollari in caso di un possibile risveglio dell’interesse per questo segmento grazie a politiche meno espansive da parte della Fed.

Poche novità fuori dal settore finanziario. Fra i titoli industriali si mette in luce StM (+2%), dopo che il direttore finanziario Carlo Ferro ha detto che il terzo trimestre si chiuderà con risultati in linea con le indicazioni del management. Finmeccanica sale dello 0,7%, Fiat inverte rotta e guadagna lo 0,6%.

Piatto anche il settore oil: Eni +0,3%, Saipem +0,4%. Eni ha appena annunciato una la scoperta di un campo in Ecuador stimata con riserve pari a 300 milioni di barili, le stesse dimensioni del campo scoperto ieri in Angola.

Enel è in parità: il Cda della controllata Endesa ha dato il via libera al riassetto del gruppo in America Latina/penisola iberica. Sale Iren (+3%). Contrastato il lusso: Tod’s -1,5%, Salvatore Ferragamo -0,6%. 

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