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Tim, la Borsa crede al rilancio di KKR per l’Opa

Il progetto di Opa su Tim resta al centro della scena finanziaria e galvanizza il titolo, perché il mercato scommette sul rilancio del fondo americano: venerdì il Cda – Wall Street va in vacanza ma il dollaro non s’arresta – Il Covid in pressing anche sui bond

Tim, la Borsa crede al rilancio di KKR per l’Opa

Wall Street va in vacanza, il dollaro no. Avanza la valuta americana, sostenuta dall’attesa di un tapering più robusto, mentre l’euro langue sotto la pressione del Covid-19. Il cross tra le valute oscilla attorno a 1,12 dopo che i verbali della riunione del 3 novembre della Federal Reserve hanno rivelato che anche le colombe ammettono che l’elevata inflazione impiegherà più tempo del previsto a calare. Dalle minute emerge che alcuni membri della Banca centrale spingevano per un tapering più veloce. I mercati asiatici, oggi privi del riferimento di Wall Street, si muovono stamane in ordine sparso.

DIMON SCHERZA SU PECHINO, POI CHIEDE SCUSA

Fa notizia la curiosa gaffe di Jamie Dimon: il banchiere di JP Morgan, nel celebrare il centenario della banca, ha detto: “Camperemo più a lungo del partito comunista cinese”, salvo poi chiedere scusa, un paio d’ore dopo. Xi JingPing non ama le spiritosaggini.

Il Nikkei di Tokyo è in rialzo stamane dello 0,6%. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in calo dello 0,3%. Ieri sera il premier Li Keqiang ha sollecitato le amministrazioni distrettuali e provinciali a impiegare le risorse finanziarie speciali per alimentare una ripresa economica che stenta o mostra segni di rallentamento.

RIMBALZA IL TECH A HONG KONG. MINISTRETTA IN KOREA

Hang Seng di Hong Kong +0,2%. L’Hang Seng Tech rimbalza dopo sei sedute consecutive di ribasso. Al suo interno, Alibaba +2%, Baidu +3,3%, Bilibili +4%. Lo sviluppatore immobiliare Kaisa Group torna ad essere scambiato con un rialzo del 18%: la società ha annunciato un piano di ristrutturazione del debito.

Il Kospi di Seul perde lo 0,3%. Lo won si indebolisce sul dollaro, nonostante la Banca centrale abbia incrementato di 25 punti base i tassi d’interesse di riferimento e abbia alzato le previsioni al 2022 sui prezzi al consumo.

I VERBALI DELLA FED ANTICIPANO IL TAPERING

Poco mossi i listini di Wall Street, in attesa della festa dello shopping: Dow Jones -0,02%, S&P +0,23%, Nasdaq +0,44%. Le minute della Banca centrale suggeriscono un taglio ulteriore degli acquisti sul mercato.

Doccia fredda per Nordstroem (-24%) e Gap (-25%). I due colossi dell’abbigliamento pagano il ritardo negli approvvigionamenti per Natale. Mancano all’appello i manufatti del Vietnam dopo le chiusure per il Covid. Corrono invece i produttori di pc: Dell +110%.

PETROLIO POCO MOSSO IN ATTESA DELL’OPEC+

Il petrolio è poco mosso all’indomani della pubblicazione dei dati sulle scorte di greggio e di benzina da parte dell’Energy Information Administration: la scorsa settimana le riserve di greggio sono salite di un milione di barili. Il Wall Street Journal riporta che la Russia e l’Arabia Saudita chiederanno agli altri membri dell’Opec+ di sospendere o rallentare il programma di aumento della produzione.

TREMA LA GERMANIA, MA NASCE IL GOVERNO SCHOLZ

Germania, anno zero. L’aumento record dei contagi (nelle ultime 24 ore 66.884 positivi e 335 morti) fa suonare il campanello d’emergenza per l’economia tedesca, mentre in alcune regioni le strutture sanitarie sono già al limite. Ma l’allarme rosso, confermato dalla frenata dell’’indice Ifo, ha avuto anche l’effetto di dare una scossa alle trattative per la formazione del nuovo governo, il primo dopo sedici anni che non ruoterà attorno alla figura di Angela Merkel.

Olaf Scholz è riuscito a mettere d’accordo i partiti con cui aveva avviato le consultazioni. Il neocancelliere, secondo indiscrezioni, si è anche garantita la scelta del nuovo presidente della Bundesbank, bilanciando così il potere del neoministro delle Finanze, il rigorista liberale Christian Lindner. Ma Isabel Schnabel, membro tedesco della Bce, ha fatto sapere che, a suo avviso, “viviamo un’inflazione relativamente elevata”.

PANETTA: TAGLIARE GLI ACQUISTI EQUIVALE A UNA STRETTA

In questo quadro s’inseriscono le dichiarazioni di Fabio Panetta, membro italiano della Bce, in replica al suggerimento dei falchi, non ultimo l’uscente Jens Weidmann, contro ulteriori acquisti di titoli da parte della Banca centrale. “Un’inappropriata e drastica riduzione degli acquisti di bond – ha detto – equivarrebbe ad adottare una politica monetaria restrittiva”. E ancora: “Non dobbiamo esagerare il rischio che gli shock dell’offerta si trasformino in uno shock della domanda, e minacciare la ripresa applicando misure monetarie restrittive o tollerando passivamente un restringimento indesiderabile delle condizioni finanziarie”.

Queste schermaglie, combinate con la tendenza al rialzo dei T-bond, hanno tenuto sotto pressione i titoli del Tesoro italiano, anche se nel finale la forbice con il bund si è ristretta.

SALGONO I RENDIMENTI, SPREAD FINO A 132

Lo spread si ferma a 130 dai 127 della vigilia, dopo essersi allargato fino a 132,5 punti. Il rendimento del decennale italiano sale oltre l’1% (a 1,07%) contro il Bund a -0,25%.

L’euro ha rotto il supporto contro dollaro a quota 1,12 dopo che dati Usa positivi hanno rafforzato le attese di rialzo dei tassi sostenendo il biglietto verde.

RIPARTE PIAZZA AFFARI, LA UE APPROVA LA MANOVRA

Piazza Affari (+0,68%) risale sopra quota 27mila (a 27.184 punti). La Commissione europea ha dato via libera alla legge di bilancio dell’Italia, pur ricordando che governo e parlamento devono porsi l’obiettivo di ridurre l’aumento della spesa pubblica corrente. “Oggi nessuna legge di bilancio è stata respinta”, ha osservato il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni.

CROLLA LA LIRA, CHE AFFARE LA TURCHIA PER BBVA

Chiude in rosso Francoforte (-0,35%). Madrid cede lo 0,39%; piatte Parigi e Amsterdam. La banca spagnola BBVA ha ribadito la volontà di acquistare il controllo della Garanti Bank turca. Anzi, l’istituto fa sapere che l’offerta (2,25 miliardi di euro) è stata formulata in lira turca, che, nel frattempo, ha perduto il 23% sulla moneta comune europea.

RICHARD FUORI DA ORANGE

Terremoto nelle tlc francesi. Stephane Richard, pdg di Orange, ha rassegnato le dimissioni dalla guida dell’ex France Telecom poche ore dopo la condanna a un anno con la condizionale rimediata per complicità nell’affaire Tapie, il rimborso miliardario rimediato a suo tempo dall’ex presidente dell’Olimpique Marseille. Più ottimista Londra, +0,29%.

TELECOM, IL MERCATO CREDE AL RILANCIO DI KKR

Un poker di titoli ha consentito a Piazza Affari di chiudere in terreno positivo; Telecom, Enel, Unicredit e Banca Mediolanum, da oggi orfana del padre fondatore, Ennio Doris.

Alla vigilia della resa dei conti al cda di domani torna a correre Telecom Italia (+15,63%, a 0,50 euro), una soglia superata più volte in giornata, a conferma che il mercato crede che KKR possa aumentare la sua offerta (ipotesi per ora smentita) rispetto alla “manifestazione di interesse” e così convincere Vivendi. Il governo italiano seguirà con attenzione gli sviluppi della manifestazione di interesse del fondo Kke e, quando l’operazione sarà formalizzata, tutti i profili di interesse pubblico saranno analizzati. È quanto ha detto nel pomeriggio il ministro allo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. Secondo il vicepremier, è prematuro parlare di esercizio del golden power da parte dello Stato: “Occorrerà prima attendere gli sviluppi per conoscere il contenuto concreto dell’operazione”. Tra i titoli del settore tlc Tim figura al terzo posto in Europa con un guadagno del +32%, superata da Nokia (+62%) e da Freenet (+35%).

ENEL, PIACE LA SCOMMESSA VERDE DI STARACE

Brilla Enel (+2%). Francesco Starace, nel presentare il piano strategico 2022/24, ha annunciato che investirà direttamente 170 miliardi di euro fino al 2030 e ne mobiliterà ancora di più con l’obiettivo di anticipare i piani per diventare carbon free entro il 2040. Il gruppo, che prevede di mobilitare una spesa complessiva di 210 miliardi di euro entro il 2030, ha detto che spenderà 70 miliardi di euro in energie rinnovabili per portare la sua capacità a 129 gigawatt. Il colosso elettrico potrebbe anche decidere di scorporare e perfino quotare la rete di stazioni di ricarica per auto.

MEDIOLANUM +2,91%, UN OMAGGIO A ENNIIO DORIS

Forte rialzo anche per Banca Mediolanum (+2,91%) nel giorno del lutto per la scomparsa di Ennio Doris. In realtà, il passaggio di consegne dal fondatore al figlio Massimo è stato realizzato da tempo, ma a spingere il titolo è la possibilità pur remota di operazioni di M&A.

S&P RILANCIA UNICREDIT

Infine, sale Unicredit (+2,97%) sull’onda della promozione del rating da parte dell’agenzia S&P Global. Anche l’outlook passa a positivo da stabile.

Perdono invece terreno gli industriali: la maglia nera di giornata va a Buzzi Unicem (-1,68%), seguita da Stellantis (-1,19%) e Diasorin (-1,03%).

FINCANTIERI, SPAVENTA L’AUMENTO DI CAPITALE

Pesante il calo di Fincantieri (-4,63%). La società dovrà affrontare un robusto aumento di capitale se vorrà acquisire da Leonardo il controllo di Oto Melara e Wass.

SOMEC FARÀ LA FACCIATA DEGLI OSPEDALI DI BOSTON

Da segnalare Somec (+3,47%), che ha acquisito una nuova commessa per le facciate del Massachusetts General Hospital, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro.

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