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Tim, Elliott cerca soci e punta all’Ipo sulla rete

Le indiscrezioni sui progetti del fondo americano, intenzionato a spodestare Vivendi, spingono le azioni Telecom a Piazza Affari – Non è escluso un ingresso pubblico nel capitale dei due asset – Sale la tensione in vista dell’assemblea del 24 aprile – Il possibile sblocco dello stallo con Vivendi fa impennare le azioni Mediaset

Le voci sul destino della rete fissa e di Sparkle portano Telecom Italia sotto i riflettori di Piazza Affari. A metà mattina il titolo in Borsa della società guadagna il 2,4%, a 0,8056 euro, mettendo a segno uno dei migliori rialzi del Ftse Mib, che negli stessi minuti viaggia intorno alla parità.

A innescare agli acquisti sulle azioni Tim sono state le nuove indiscrezioni sulle mire di Elliott, il fondo americano che di recente è entrato nel capitale del gruppo di tlc con una quota che si dice arrivi al 6%, superiore perciò alla soglia minima (5%) per poter presentare una lista in assemblea. Secondo le indiscrezioni che si rincorrono, il Fondo aggressivo Usa avrebbe anche superato il 6%, avvicinandosi ad una quota del 10% se si tiene conto anche di derivati ed altri strumenti finanziari. Proprio oggi, giovedì, è partito il road show guidato da Amos Genish ed è previsto che il vertice del gruppo italiano nei suoi incontri con gli investitori a Londra e negli Usa incontri anche il Fondo Elliott.

Secondo fonti finanziarie citate dal Sole 24 Ore, Elliott ritiene che Telecom debba scorporare e quotare in Borsa sia la rete sia la controllata dei cavi sottomarini. Se rimanessero all’interno del gruppo, è il ragionamento, con il tempo i due asset perderebbero valore, perché hanno bisogno di investimenti consistenti.

Oltre alla strada dell’Ipo, Elliott studia anche la possibilità dell’ingresso di un socio pubblico (leggi Cdp), che metterebbe fine al controllo totalitario di Tim sulle due società.

Questa settimana il Cda di Telecom Italia ha dato mandato all’ad Amos Genish di procedere con la separazione legale della rete. Tuttavia, nei piani del manager, la Netco rimarrà controllata al 100% da Telecom Italia. Nel corso di una conference call con i giornalisti, inoltre, Genish ha invitato Elliott a studiare il nuovo piano industriale di Tim e a scriverne eventualmente uno alternativo da sottoporre al board e all’assemblea.

I soci di Telecom si riuniranno il 24 aprile e in quell’occasione Elliott dovrà chiarire le proprie intenzioni. Stando ai rumor, il fondo punta a rivoluzionare la governance di Tim estromettendo i cinque consiglieri non indipendenti nominati da Vivendi. La lista comprende il presidente Arnaud de Puyfontaine (che è anche Ceo del gruppo guidato da Vincent Bolloré), il vicepresidente Giuseppe Recchi, l’Ad Amos Genish, il Cfo Hervé Philippe e il capo del legale Frédéric Crepin. Per riuscire nel ribaltone, Elliott dovrebbe allearsi con gli investitori istituzionali, che hanno in mano i tre quarti del capitale ordinario e più dell’80% del capitale totale.

Intanto, le mosse di Elliott hanno prodotto conseguenze in Borsa anche sul titolo Mediaset, che poco prima delle 11 ha iniziato un movimento al rialzo del 6,74%, di gran lunga la migliore performance del Ftse Mib. Sembra che ad alimentare gli acquisti siano le speranze degli investitori relative all’ingresso del fondo americano nel capitale di Telecom Italia, che potrebbe portare allo sblocco dello stallo tra Vivendi, Tim e Mediaset.

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