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Telecom Italia, Enrico Bondi rinviato a giudizio

Le dichiarazioni che hanno fatto scattare l’accusa di falsa testimonianza per Bondi, già a capo di Parmalat e dell’Ilva di Taranto, risalgono al 12 novembre 2010, ai tempi in cui era ad di Telecom Italia e venne trovata una “cimice” nella sua auto.

Telecom Italia, Enrico Bondi rinviato a giudizio

Rinviato a giudizio con l’accusa di falsa testimonianza il manager Enrico Bondi, in uno dei filoni di indagine nati dall’inchiesta sui presunti dossier illegali di Telecom Italia, gruppo del quale Bondi era stato scelto come amministratore delegato il 31 luglio 2001. Insieme a lui è stato mandato a processo anche l’ex capo del personale di Telecom Italia, Roberto Maglione.

Il procedimento a loro carico inizierà l’11 novembre prossimo davanti alla quarta sezione penale del tribunale di Milano. La richiesta di rinvio a giudizio era stata fatta dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dal sostituto procuratore Antonio D’Alessio. L’accusa riguarda le dichiarazioni rese in relazione a una cimice trovata nell’auto del manager, proprio nel periodo in cui era amministratore delegato del gruppo di Tlc.

Le dichiarazioni che hanno fatto scattare l’accusa di falsa testimonianza per Bondi, già a capo di Parmalat e dell’Ilva di Taranto, risalgono al 12 novembre 2010, quando il manager, sentito in procura a Milano disse di essere “assolutamente convinto che la storia della cimice non abbia avuto nessuna incidenza nella soppressione all’interno dell’azienda della posizione” del segretario generale di Telecom nel 2001, Vittorio Nola.

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