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Telecom, Fca e banche fanno di Piazza Affari la regina d’Europa

Con un rialzo dell’1,17% Milano è oggi la miglior Borsa d’Europa grazie a Telecom, che guadagna più del 4% sulle voci di un intervento della Cdp, a Fca e alle banche, sospinte dal decreto salva-risparmiatori da 20 miliardi – Mps oggi sospesa dalle contrattazioni – Mediaset in leggero rialzo – Bene anche Carige, A2a, Recordati e Snam.

Telecom, Fca e banche fanno di Piazza Affari la regina d’Europa

Un Natale coi fiocchi per Piazza Affari, che chiude la settimana in maglia rosa a +1,17%, 19.345,02 punti, sostenuta dal salvataggio pubblico di Mps e dalla rete aperta dal governo per le banche. Sugli scudi oggi però c’è Telecom, +4,45%; giornata brillante anche per le utilities, in particolare A2a, +3,06%.

In ordine sparso le altre piazze europee. Moderatamente positiva, Londra, +0,06%, chiusa con qualche ora d’anticipo per le feste. Meglio Madrid +0,37%; quindi Parigi +0,1%. Maglia nera Francoforte, -0,05%; benché Deutsche Bank risulti oggi in recupero dello 0,45% dopo aver raggiunto un accordo con il dipartimento di giustizia americano, per una multa ridotta a 7,2 miliardi di dollari (dai 14 miliardi previsti). Da inizio anno il colosso tedesco ha perso oltre il 20%. Accordo anche per Credit Swiss a 5,2 miliardi di dollari. 

Apertura freddina per Wall Street, con i listini poco mossi e gli operatori desiderosi di andare a casa, un po’ come tutti. Il Ftse Mib risulta oggi orfano di Monte dei Paschi, fuori contrattazione dopo il naufragio dell’aumento di capitale per via privata, ma sulla scena si sono mossi altri protagonisti. Primo, tra gli altri, Telecom, miglior blu chip di giornata, sull’ipotesi avanzata dalla Stampa che il governo valuti un ingresso nel capitale, attraverso Cdp, per bloccare una possibile cessione della quota in mano a Vivendi a Orange. Uno scenario che fonti finanziarie ritengono difficile. 

Positiva Mediaset, +0,25%. Ieri Bollorè si è ulteriormente avvicinato alla soglia del 30% (28,8%, col 29,94% dei diritti di voto), oltre la quale scatta l’obbligo di opa. Una posizione, quella di secondo azionista del Biscione, dalla quale l’imprenditore pensa di poter trattare meglio con Berlusconi. “Abbiamo sempre detto che volevamo raggiungere un accordo – dice Arnaud de Puyfontaine, presidente del consiglio di gestione di Vivendi – e adesso ci sono molte più ragioni per cui dovremmo trovarlo”. Oggi de Puyfontaine è stato sentito in Consob. “Vivendi ha sempre agito nella massima trasparenza e nel rispetto delle normative – commenta – sono molto lieto di avere incontrato i commissari della Consob, che ci hanno dato la possibilità di illustrare con chiarezza le azioni messe in campo dal gruppo”.

Sempre sul fronte Mediaset si segnala che il Tar del Lazio ha annullato la multa di 51,4 milioni stabilita dall’Antitrust nei confronti di Mediaset, per l’assegnazione dei diritti televisivi sul campionato di calcio 2015-2018. Per quanto riguarda il resto del paniere: bene le utilities, A2a; Snam +1,83%; Enel  +1,13%. Quest’ultima collaborerà con costruttori automobilistici di veicoli elettrici come Renault, Nissan, BMW e Volkswagen per EVA+ (Electric Vehicles Arteries), per il progetto di mobilità elettrica in Italia e Austria

In territorio positivo i bancari, anche le due popolari presto spose, Bpm (+1,27%) e Bp +1,11%), benché Fitch abbia tagliato il loro rating in vista della fusione: Banco Popolare a BB- da BB, mentre Popolare Milano a BB- da B+. Per le due banche la bocciatura è immeritata, perché il progetto porterà benefici che l’agenzia non ha valutato. Intanto è stato  siglato un accordo per il post fusione, che prevede 2.100 uscite e 400 assunzioni. In controtendenza nel settore Unicredit (-0,56%), che ha selezionato gli istituti per il consorzio di garanzia nell’ambito dell’aumento di capitale in opzione da 13 miliardi. Da segnalare infine Carige, +3,21%; Recordati +2,75% e, in spolvero, Fiat, +2,13%.

Spread: +1,95%; 161.90 punti base; rendimento 1,85%. La performance particolarmente brillante della carta tedesca fa sì che i governativi italiani terminino in positivo, ma in ritardo sui Bund l’ultima seduta prima della pausa natalizia. Il tasso del decennale tedesco agosto 2026 è scivolato al minimo delle ultime settimane, a 0,22%, mentre quello della controparte Btp dicembre 2026  si porta in area 181%, livello di metà dicembre. La forbice tra i due tassi torna così ad allargarsi leggermente per posizionarsi a circa 160 punti base, livello identico a ieri sera.

Intanto si apprende che il ministero dell’economia e delle finanze emetterà nuovi Btp a 5, 7 e 10 anni nel primo trimestre del 2017. Nel dettaglio, sarà emesso un Btp con scadenza aprile 2022, un Btp con scadenza maggio 2024, un Btp con scadenza giugno 2027. L’ammontare minimo, ovvero il valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza, è di 10 miliardi per i Btp a 5 e 7 anni e 12 miliardi per il Btp a 10 anni. Cambio euro dollaro a 1,045, +0,16%.

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