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Telecom: accordo per esodo 170 manager

I manager lasceranno il posto di lavoro entro il 31 dicembre 2018, saranno individuati prevalentemente con il criterio della prossimità alla pensione e potranno beneficiare di un importo di 50mila euro per la ricongiunzione contributiva o per il riscatto della laurea.

Telecom Italia e Federmanager hanno siglato un accordo sindacale per l’esodo di 170 manager, nell’ambito della procedura di mobilità attivata dall’azienda ai sensi della normativa sui licenziamenti collettivi.

I manager che lasceranno il posto di lavoro entro il 31 dicembre 2018, spiega una nota di Federmanager, saranno individuati prevalentemente con il criterio della prossimità al pensionamento, anche sulla scorta dello scivolo previsto dall’articolo 4 della Legge Fornero, e potranno beneficiare di un importo di 50mila euro per la ricongiunzione contributiva o per il riscatto della laurea.

Inoltre, sarà possibile accedere a un pacchetto di uscita condiviso tra le parti per la risoluzione volontaria che garantisce un’integrazione al Tfr fino a un massimo di 20 mensilità, oltre al preavviso previsto dal Ccnl dirigenti industria.

L’accordo riguarda “un piano di esuberi che si è reso necessario per consentire la riduzione dei costi – spiega Telecom – garantendo al contempo il ricambio generazionale all’interno di un processo di profonda riorganizzazione e semplificazione delle strutture avviato dalla società. Il dimensionamento qualitativo e quantitativo dei dirigenti assume un ruolo essenziale e costituisce il presupposto per futuri percorsi di valorizzazione e sviluppo” delle risorse manageriali interne.

“Il sacrificio di tanti colleghi deve servire alla valorizzazione delle risorse manageriali che continuano a lavorare per dare prospettiva a un importante asset tecnologico italiano e lo abbiamo scritto nero su bianco”, afferma il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.

“L’accordo – prosegue – è finalizzato anche a favorire il ricambio generazionale nella misura in cui ciò effettivamente risponda al criterio della competenza promuovendo, senza ricorso ad altre figure, le risorse interne di elevato profilo che, proprio nel momento in cui si apre una fase dei ristrutturazione, si rivelano le più utili per consentire il rilancio”.

Per Cuzzilla, “l’intesa raggiunta consente di accompagnare l’uscita evitando effetti ulteriormente traumatici rispetto a una situazione che ci è stata posta in termini urgenti e senza margini di manovra sul numero degli esuberi. Il nostro management deve far fronte a un costo consistente il cui impatto è stato contenuto dall’accordo firmato oggi. Ogni tre mesi verificheremo la sua attuazione con il coinvolgimento delle nostre Rsa e nell’interesse di ogni singolo dirigente”.

Le parti, precisa Telecom, hanno convenuto di avviare una procedura collettiva ai sensi della legge 223/1991 assicurando trattamenti economici certi ed omogenei a tutti i dirigenti coinvolti. Inoltre, per il periodo di vigenza dell’accordo, l’azienda, in deroga al Contratto di Lavoro, riconoscerà ai dirigenti non pensionabili che aderiranno volontariamente all’accordo un’incentivazione all’esodo commisurata agli anni di servizio prestato.

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