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Tav, Macron gela Conte: “Non ho tempo da perdere”

E’ ancora tensione sulla grande opera tra Italia e Francia: nella notte il presidente francese ha liquidato il premier italiano, poi i due si sono confrontati in un bilaterale a Bruxelles – Conte cerca di addolcire i toni: “Incontro positivo, Macron messo sotto pressione dai giornalisti” – VIDEO.

Tav, Macron gela Conte: “Non ho tempo da perdere”

“La Tav non è un problema italo-francese, è un problema italo-italiano. Noi abbiamo sempre avuto la stessa posizione. Credo che ogni volta che ci sono dei temi di divisione nazionale o domestici di un paese al Consiglio europeo si perde del tempo e io non ne ho molto da perdere”. Con queste parole, pronunciate nella notte dopo il lungo vertice di Bruxelles su Brexit, il presidente francese Emmanuel Macron aveva replicato a distanza al premier italiano Giuseppe Conte, sulla richiesta di un confronto sulla Torino-Lione, aprendo un nuovo fronte dello scontro tra Italia e Francia. Il confronto poi c’è stato, in un incontro bilaterale stamattina a margine del Consiglio europeo.

“Un incontro proficuo”, ha detto Conte al termine del colloquio, il primo tra il premier italiano e il presidente francese dai giorni del ritiro dell’ambasciatore francese. “Sulla Tav abbiamo condiviso un metodo – ha aggiunto il presidente del Consiglio –  riferiremo ai nostri rispettivi ministri competenti, Toninelli e Bourne, che avranno il compito di analizzare i risultati dell’analisi costi-benefici e su quella base aprire una discussione, una discussione aperta”. Sulle dure frasi pronunciate nella notte da Macron, Conte ha minimizzato: “Il presidente francese mi ha spiegato che siccome ha visto che in Italia le forze politiche sono molto coinvolte e hanno preso posizioni diametralmente opposte, voleva evitare di lasciarsi coinvolgere in un dibattito politico interno, per evitare la pressione che gli stavate trasmettendo voi giornalisti”.

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La tensione però c’è eccome, ed è stata ulteriormente alimentata dall’assenza dei vertici di Palazzo Chigi in occasione della cena di gala a palazzo Farnese organizzata ieri sera dall’ambasciatore di Francia Christian Masset: uno sforzo diplomatico fatto proprio nel tentativo di ricucire i rapporti con l’Italia, ma che non si può dire che sia andato a buon fine. Il governo anzi, invitato in pompa magna con ben tre suoi rappresentanti (si trattava del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, del sottosegretario ai rapporti col Parlamento Simone Valente dei 5 Stelle e del ministro dell’agricoltura Gianmarco Centinaio della Lega), non si è presentato.

Tornando alla Tav, la situazione rimane in stallo dopo l’analisi costi benefici voluta dal Governo, che nonostante il parere contrario delle comunità locali e gli impegni già presi con Francia e Unione europea, potrebbe indurre l’esecutivo a fermare o a ridiscutere l’opera. L’Italia ad oggi ha ancora cinque mesi e mezzo per ritirare i bandi avviati sull’opera senza pagare penali. Ma sul governo prosegue il pressing tanto dei Sì Tav quanto dei No Tav, per avere una risposta definitiva: a Roma sabato i militanti del No scenderanno in piazza con associazioni che sono contrarie anche ad altre grandi opere, mentre le imprese e i sindacati annunciano che il 6 aprile saranno ancora una volta in piazza a Torino con tutti coloro che sono a favore della linea ad alta velocità.

 

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