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Tasse sulle rendite finanziarie: nessun effetto sui conti deposito, che restano al 20%

L’aumento dell’aliquota sullrendite dal 20 al 26%, annunciata dal governo Renzi, non toccherà i rendimenti dei titoli di Stato, dei conti correnti bancari e dei conti di deposito – I conti deposito hanno avuto un grande successo di raccolta negli ultimi anni, visto i tassi particolarmente interessanti e la riduzione delle tasse operata dall’esecutivo di Mont

Tasse sulle rendite finanziarie: nessun effetto sui conti deposito, che restano al 20%

La nuova tassa sulle rendite finanziarie risparmia i conti di deposito. Questi ultimi sono, assieme ai titoli di Stato e ai conti correnti bancari, fuori dall’aumento di 6 punti percentuali dell’aliquota, che passa al 26% per finanziare il taglio dell’Irap. Il prelievo sui conti correnti e sui conti di deposito, dunque, rimarranno tassati al 20%.

Lo ha precisato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, rispondendo a una giornalista nel corso della conferenza stampa che ha seguito le nuove misure del Governo per rilanciare l’economia.

I conti deposito, in particolare quelli vincolati ad alto rendimento, hanno avuto un grande successo di raccolta negli ultimi anni, visto anche i tassi particolarmente interessanti. Nel 2012 ci sono stati flussi netti per 51 miliardi di euro, in aumento dai 10 del 2011, grazie principalmente all’intervento dell’esecutivo di Mario Monti, che aveva ridotto la tassazione dal 27% al 20%. I dati sono di Bankitalia. I depositi vincolati, a fine 2012, sono arrivati a 194 miliardi, superando i titoli di Stato in mano alle famiglie, pari a circa 180 miliardi.

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