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Tap, nuovo via libera dal Governo

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle opere di interconnessione: 55 km da Melendugno (Lecce) a Mesagne (Brindisi) che collegherà il Tap alla rete dei metanodotti italiani gestiti da Snam.

Tap, nuovo via libera dal Governo

Confindustria lo aveva detto tre giorni fa, pensando a una soluzione celere. È arrivata. Il Consiglio dei ministri, su proposta di Paolo Gentiloni, ha dato il via libera alle opere di interconnessione per il gasdotto Tap. Non siamo al giro di boa definitivo, però. Ci vuole una nuova conferenza di servizi. Il progetto approvato dal governo è quello di 55 km da Melendugno (Lecce) a Mesagne (Brindisi) che collegherà il Tap alla rete dei metanodotti italiani gestiti da Snam.

Il nuovo via libera cade nei giorni in cui si riparla degli investimenti al Sud e di opere strategiche. Il Tap certamente lo è. La determinazione con la quale l’esecutivo si è impegnato viene vista con interesse da banche, società ed investitori. Peraltro siamo vicini al varo della nova strategia energetica nazionale. Dovremo dipendere sempre meno dal petrolio e sempre più delle rinnovabili e da infrastrutture di trasporto e stoccaggio, quindi metanodotti e impianti di rigassificazione.

L’autorizzazione di ieri è stata adottata con i poteri conferiti al governo centrale. Sul terreno sono rimaste, ancora una volta, proteste e valutazioni “contrastanti tra amministrazioni a diverso titolo competenti in ordine alla definizione di atti e provvedimenti”. Non ultimo, un parere contrario del Ministero dei Beni culturali. Ora si guarda al nuovo rapido passaggio della conferenza di servizi. Per il tratto di circa 8 km dall’approdo del gasdotto a San Foca fino a Melendugno, i lavori riprenderanno a fine mese, ovviamente ci si augura senza blocchi o proteste da parte dei comitati.

Si diceva di Confindustria. È l’organizzazione che considera la realizzazione il gasdotto un tassello fondamentale per la strategia energetica nazionale. Tre giorni fa lo aveva rimarcato in un incontro con il Ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti. L’orizzonte resta quello della realizzazione in Italia di un hub europeo del gas. Una partita lunga, anche complessa che riguarda approvvigionamenti, prezzi e contratti con Paesi fornitori come Russia, Libia, Algeria. Per questo il Tap ha due facce: investimenti utili al Sud e aiuto al futuro energetico italiano.

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