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Sui rendimenti dei Btp, l’Italia schizza al livello della Spagna. Spread con il Bund macina record

A un certo momento i bond italiani a 5 anni sono saliti al 5,64%, avvicinandosi allo stesso livello (5,68%) dei Cds spagnoli – Non succedeva dal marzo 2010 – Intanto soffre anche Piazza Affari: perdono i bancari dopo il rialzo di prima mattina – Finalmente una reazione politica: Tremonti convoca nel pomeriggio il Comitato per la stabilità finanziaria

Sui rendimenti dei Btp, l’Italia schizza al livello della Spagna. Spread con il Bund macina record

PROVE DI RECUPERO PER LA BORSA DI MILANO
MA IL CDS DELLA SPAGNA AGGANCIA L’ITALIA

La Borsa di Milano esaurito il tentativo di recupero, registra alle 12 e 30 una perdita dell’1,43% a quota 17.467 del l’indice Ftse Mib, poco sopra il valore segnato in avvio di seduta a quota 17.400 punti. Il tema del debito ristagna sui mercati e soffoca l’emergere della predisposizione al rischio. Il rendimento del Btp decennale sale al 6,11% dopo aver toccato il 6,18%. Il rendimento dei titoli italiani a cinque anni ha raggiunto per un breve periodo lo stesso livello dei titoli spagnoli con la stessa scadenza, per la prima volta da marzo 2010.

Intorno alle 12,05 il rendimento dei titoli spagnoli a 5 anni è pari al 5,68%, mentre quello dei titoli equivalenti italiani è al 5,64% I Cds a cinque anni hanno inoltre esteso il rialzo a 368 punti base, 37 punti base in più dall’inizio della seduta, secondo Markit. Il differenziale con il bund della Germania si attesta a 370 punti base, dopo essere arrivato a 380 punti base nelle prime fasi delle negoziazioni.

Sul mercato è scattata un’altra volta la corsa all’acquisto degli asset considerati a basso rischio (e rendimento inesistente): l’euro si squaglia nei confronti del franco svizzero a 1,104 dalla chiusura di ieri sera a 1,117. La valuta unica euro si deprezza anche nei confronti del dollaro a 1,416 (ieri sera era 1,426). Di fronte alla gravità della crisi si profila, finalmente, una prima reazione della politica.

Oggi pomeriggio è stata fissata una riunione del Comitato per la stabilità finanziaria. Al ministero dell’Economia si incontreranno Giulio Tremonti e i rappresentanti di Consob, Bankitalia e Isvap. Ma l’attenzione è già rivolta a domani. Dopo giorni di assoluto silenzio, il premier Berlusconi riferirà sulla crisi economica prima alla Camera e poi al Senato. Giovedì invece è già stato programmato l’incontro tra Berlusconi e tutte le parti sociali: Confindustria, sindacati, Abi e numerose associazioni di categoria, che la scorsa settimana hanno firmato un appello per la crescita.

“In Italia abbiamo due problemi: la credibilità del governo che è finita sotto le suole delle scarpe e poi ci è rimasto pochissimo tempo”. E’ quanto dichiara il direttore generale dell’Assonime Stefano Micossi in un’intervista a “La Stampa” in cui sottolinea che “senza nuovi interventi già da agosto, potremmo rischiare di dover prendere quella medicina amara che hanno già preso Grecia, Irlanda e Portogallo” e rivolgendosi al governo esprime il timore che “non abbia più le risorse politiche e la credibilità per attuare gli interventi necessari e fermare le speculazioni sui nostri titoli di Stato”.

“Se i rendimenti dei nostri titoli di Stato dovessero superare la soglia psicologica del 7% la sostenibilita’ del debito pubblico puo’ essere compromessa. Se si vuole accelerare il riequilibrio del bilancio, si dovrebbero privatizzare le aziende pubbliche”, ha concluso il dg di Assonime.

ANCORA IN CALO LE BANCHE IN TUTTA EUROPA
FIAT (-3,76%) PAGA IL CALO DEL MERCATO AUTO

Le banche italiane dopo un rimbalzo a metà mattina tornano a scendere. Alle 12 e 15 Unicredit perde il 2,51%, Intesa Sanpaolo, cui Société Générale ha tagliato il target price a 1,7 euro da 2,1 euro, perde ancora il 2,01%. Banco Popolare -0,011%, Ubi Banca 0,71%, Mediobanca -0,41%. Fonsai perde lo 0,6% dopo il -9% di ieri. Il cda di oggi nominerà i tre membri in rappresentanza di Unicredit: Ranieri De Marchis, Roberto Cappelli e Salvatore Militello.

Nel corso della giornata dovrebbero arrivare le risposte della compagnia ai rilievi mossi dall’Isvap (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) sulle procedure riguardanti le transazioni immobiliari con parti correlate. Aumentano le preoccupazioni sull’adeguatezza patrimoniale a seguito del peggioramento degli spread sui governativi italiani.

Ancora debole, nella settimana del cda, l’andamento di Generali in ribasso dello 0,7%. E’ stato confermato che la normativa Solvency II entri in vigore con 12 mesi di ritardo rispetto al previsto 1 gennaio 2013, consentendo anche di apportare alcune modifiche in grado di attenuare gli effetti sul capitale. I nuovi indici patrimoniali verranno calcolati comunque dal 2013, tuttavia solo a partire dal 2014 vi sarà l’obbligo di rispettarli.

Ulteriore proroga di 2 anni prevista per le compagnie di dimensioni meno elevate (con un bilancio inferiore a 500 mln eu). Fiat è in calo del 4,89%, peggior titolo del paniere principale all’indomani della presentazione dei dati sulle immatricolazioni di autovetture in Italia nel mese di luglio: -10,7% a 137.442 per il mercato e -12% per i marchi del Lingotto. Oggi verranno resi noti i dati del mercato USA per Chrysler. Ribassi superiori al 2% per Prysmian e Pirelli. Unico titolo in terreno positivo è Snam Rete Gas +0,1%. Nel Midex rimbalza Maire Tecnimont +5% e scende ancora Brembo -3%.

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