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Spighe Verdi: il Piemonte in testa ai comuni rurali virtuosi per gestione del territorio

Assegnate le Spighe Verdi 2021. In testa il Piemonte seguito da Marche e Toscana. L’obiettivo: premiare i comuni rurali impegnati in un percorso virtuoso che giova all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità e punta a valorizzare aree oggi meno note del Paese. Importante ruolo delle produzioni agricole

Spighe Verdi: il Piemonte in testa ai comuni rurali virtuosi per gestione del territorio

È il Piemonte la Regione Italiana che vanta il più alto numero di comuni che si sono distinti nelle strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giova all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità e che per questo hanno ottenuto le Spighe versi, l’equivalente delle bandiere blu per le località costiere.

Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, FEE Italia che fa parte di Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

10 i comuni piemontesi che hanno ricevuto l’ambito riconoscimento delle Spighe Verdi: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Cherasco, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, e Volpedo.

In seconda posizione si sono piazzate le Marche, con 9 località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia, Sirolo. Il terzo podio è andato ad appannaggio della Toscana con 7 riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto, Massa Marittima.

“Come dimostra l’esperienza delle Bandiere Blu, la qualità premia sempre. Quindi, ben vengano le Spighe Verdi – ha dichiarato il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia -. Un marchio che potrà premiare quelle aree del territorio, magari meno conosciute e lontane dai flussi turistici, che potranno attrarre visitatori e diversificare così la creazione di ricchezza della zona. Tra l’altro, scelte del genere vanno nella direzione di valorizzare aree oggi meno note del Paese ed inserirsi a pieno titolo nell’azione del governo di allentare la pressione sui grandi poli di attrazione turistica. E rilanciare quel turismo lento, focalizzato sull’enogastronomia, oggi molto ricercato dai visitatori e punto di forza della nostra offerta turistica”.

Spighe Verdi diventa pertanto efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale.

Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo

In totale sono 59 località rurali che possono fregiarsi, del riconoscimento Spighe Verdi 2021, rispetto alle 46 dello scorso anno: 18 sono i nuovi ingressi, 5 i Comuni non confermati.

Dopo Piemonte, Marche e Toscana seguono con 6 località la Calabria e la Puglia. Per la Calabria: Belcastro, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce. Per la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni, Troia. Con 5 località segue il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Sabaudia. La Campania riceve 4 riconoscimenti Spighe Verdi: Agropoli, Capaccio Paestum, Massa Lubrense, Positano. Seguono Abruzzo e Umbria con 3 Spighe Verdi. Per l’Abruzzo: Gioia dei Marsi; Giulianova, Tortoreto; per l’Umbria: Deruta, Montefalco, Todi. Il Veneto vanta due località: Montagnana e Porto Tolle. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Emilia-Romagna (Parma), in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale.

“Registriamo quest’anno un importante aumento delle località Spighe Verdi – ha detto Claudio Mazza, presidente della FEE Italia -. Non solo per i Comuni rurali che ottengono oggi la certificazione, ma anche per tutti i territori che hanno chiesto di avviare il percorso. Da Nord al Centro e al Sud, segno che l’attenzione e l’impegno per uno sviluppo sostenibile del territorio, la scelta di politiche di gestione rispettose dell’ambiente, la necessaria sinergia tra amministrazioni locali e agricoltori sta crescendo, così come cresce la consapevolezza che questa è l’unica via perseguibile per il nostro futuro. Un lungo e grande lavoro è stato compiuto negli anni, passo dopo passo, prima attraverso il programma Bandiera Blu e poi con Spighe Verdi, abbiamo affiancato, supportato e guidato i Comuni nel processo di cambiamento. Le località Spighe Verdi – conclude Mazza – rappresentano un’eccellenza italiana, frutto di un lavoro costante, di sensibilizzazione della cittadinanza, di formazione degli amministratori, di percorsi costruiti all’insegna della sostenibilità ambientale e di un miglioramento della qualità della vita. Un’eccellenza italiana proprio come i prodotti agricoli Dop, Igp, Doc che la nostra Italia vanta ed esporta nel mondo”.

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