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Space economy, un investimento outperform che necessita di una politica di attrazione industriale e tecnologia

La Space economy apre nuove opportunità di business anche sulla Terra – L’investment manager Sannini: “Settore in grande crescita oltre 1.000 aziende della filiera in Italia con oltre 460mila posti di lavoro”

Space economy, un investimento outperform che necessita di una politica di attrazione industriale e tecnologia

La Space economy italiana è pronta a decollare. “La filiera aerospaziale italiana rappresenta una linea di investimento outperform che necessita però di una politica dedicata di attrazione industriale e tecnologica per usufruire della supply chain locale e del capitale umano proveniente dagli atenei territoriali”. Lo ha dichiarato Alessandro Sannini, Chairman di Twin Advisors Ltd. e General Partner di 3iP Space, che interverrà oggi, lunedì 15 maggio, alla Fondazione Giorgio Cini a Venezia in occasione della tre giorni sul tema, “Space Meetings Veneto”, che esplorerà il settore degli investimenti finanziari all’interno della filiera aerospaziale. Ma quanto vale la Space economy?

La Space economy rappresenta una delle più promettenti traiettorie di sviluppo dell’economia mondiale dei prossimi decenni. “Nel 2022 il mercato dei servizi di Osservazione della Terra ha raggiunto il valore di 200 milioni di euro con 144 imprese attive a livello nazionale, 51 nel solo Veneto. Se guardiamo alle principali aziende attive nel settore dell’aerospazio e della difesa saliamo a 200, mentre se consideriamo l’intera filiera arriviamo a oltre 1.000 imprese su territorio nazionale, che impiegano complessivamente più di 460 mila addetti. È un settore nel quale sono state poste le basi per un’ulteriore crescita nei prossimi anni, con un maggiore coinvolgimento di aziende “non-space” che stanno iniziando a sviluppare nuovi prodotti e soluzioni per applicazioni spaziali”, ha proseguito Sannini.

E se il presente è roseo, il futuro è altrettanto promettente: tra il 2021 e il 2027 il bilancio complessivo dell’Europa destinato alla Space economy è di 14,8 miliardi di euro, la somma più alta mai stanziata dall’Ue per lo spazio. 

Il grande business della Space economy: ma quanto vale?

In numeri, si stima che il mercato della Space economy valga oggi 371 miliardi di dollari di ricavi a livello globale, di cui il 73% riconducibile all’industria satellitare. Un settore centrale nelle scelte strategiche delle principali potenze geopolitiche mondiali e, sempre di più, anche nelle scelte dei portafogli degli asset managers. Per quanto riguarda l’Italia, il valore del mercato dell’aerospazio e della difesa nel 2019 è stato di circa 10,4 miliardi di euro, come riportato dal rapporto ASI-AIPAS 2020. Questo valore include le attività di ricerca e sviluppo, la produzione di componenti e sistemi, le attività di manutenzione e assistenza tecnica e le attività di servizio.

Gli investimento nel settore dei singoli paesi

Analizzando gli investimenti nel settore dello spazio dei singoli paesi in relazione al Pil, l’Italia si colloca al sesto posto al mondo, dopo Russia, Usa, Francia, India e Germania, e al terzo in Europa. Con 589,9 milioni di euro, l’Italia nel 2021 è il terzo contribuente all’Esa, l’agenzia spaziale europea, dopo Francia (1065,8 milioni) e Germania (968,6). Circa 144 imprese italiane operano del segmento “downstream” (soprattutto Pmi, localizzate per il 40% al Nord, per il 40% al Centro e per il 20% al Sud e nelle isole), che offrono soluzioni e servizi di Digital Innovation basati su tecnologie e dati satellitari per applicazioni nei più svariati settori, come agricoltura e pesca, energia, edilizia e infrastrutture, assicurazioni e ambiente.

Veneto e Piemonte alla sfida della Space economy

“L’Italia è culla di cultura e tradizione dell’osservazione spaziale – spiega Sannini -, e territori come il Veneto e il Piemonte rappresentano una eccellenza nell’eccellenza. In Veneto operano più di 51 aziende aggregate in una Rete Innovativa Regionale (RIR) con un fatturato aggregato di più di un miliardo di euro e molte opportunità legate all’economia dello spazio. Opportunità che vanno da aziende che possono diventare oggetto di investimento, per accelerare la crescita, all’insediamento di nuove realtà tecnologiche ed industriali magari provenienti dall’estero, oltre che permettere l’inserimento nel settore spaziale a soggetti che si occupino di altre tematiche in maniera solida e con forza patrimoniale. Sicuramente è necessario – sottolinea Sannini – che gli investimenti ed i fondi vengano diretti al meglio, con alla base un progetto di ecosistema ed una politica territoriale con strategia attrattiva. Alle aziende di questo settore serve, inoltre un supporto personalizzato e specifico per le loro esigenze, il che si traduce in esperienza da parte del promotore del fondo e in competenza verticale”.

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