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Sindaci d’Europa e sfida al futuro. Summit a Bruxelles con la firma di un documento green. Parla Dario Nardella

Il summit europeo occasione per una verifica sulle politiche urbane sostenibili L’organizzazione Eurocities per svolte radicali e dialogo con i governi.

Sindaci d’Europa e sfida al futuro. Summit a Bruxelles con la firma di un documento green. Parla Dario Nardella

Quanto sono pronte le città europee ad affrontare il futuro ? La storia ci ricorda che tutti i conquistatori hanno cambiato le origini dei siti di cui si sono appropriati. In democrazia, per fortuna, le decisioni sono prese da chi è chiamato ad amministrare nell’interesse dei cittadini. Anche gli eletti cambiano il volto delle città, dunque, ma in modo molto diverso dai dominus. La  funzione di sindaco in paesi come l’Italia è così complessa per la grande quantità di deleghe che sono state trasferite dal centro alla periferia. Le politiche urbane– edilizia, ambiente, mobilità, innovazione- ne risentono in modo straordinario. Le città sono “in una posizione unica per affrontare le crisi e guidare l’innovazione per un futuro più verde e inclusivo”: è il messaggio lanciato in queste ore in vista del Brussels Urban Summit. Cos’è ? È  la convention dei Sindaci di tutta Europa. Si svolgerà dal 12 al 15 giugno nella capitale belga. É organizzata da Eurocities, Bruxelles Capitale, Metropolis e dall’iniziativa dell’Ocse Champion Mayors for Inclusive Growth Initiative. A Bruxelles arriveranno 2 mila persone e tra gli adempimenti previsti per i sindaci c’è la firma di un impegno per la cultura della sostenibilità. Una sfida globale sulla quale si misurerà la forza e la capacità degli amministratori locali.

Italia protagonista con il sindaco di Firenze

Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella è al secondo mandato come presidente di Eurocities l’organizzazione che riunisce 140 Comuni. Durante il summit , Nardella lascerà l’incarico. Che esperienza è stata? “E’ stata un’esperienza preziosa ed entusiasmante- racconta Nardella a FIRSTonline- che ho portato avanti con passione, accanto al mio ruolo di sindaco di Firenze. Un incarico che mi ha fatto scoprire un volto inedito dell’Europa: quello delle sue comunità locali.”  Vero è che non sono stati anni tranquilli. “Sono stati anni intensi, critici ma anche indimenticabili. La pandemia prima, la guerra in Ucraina dopo, hanno messo a dura prova l’Europa e l’economia, il welfare e la sicurezza delle città. Gli amministratori locali hanno fronteggiato situazioni inedite e pur essendo le istituzioni più vicine ai cittadini sono state tenute ai margini da parte degli Stati nella redazione dei piani nazionali di recovery e resilience”. Ma se i governi non dialogano abbastanza con i sindaci le speranze di veder cambiare le cose affievoliscono. “Noi ci siamo battuti per questo- continua il sindaco- e per far sentire la voce delle città in Europa. Sull’Ucraina Eurocities, a pochi giorni dallo scoppio della guerra, ha organizzato  la grande manifestazione di piazza nel cuore di Firenze, a Santa Croce.” Certo, i fiorentini, e non solo loro, la ricordano come un successo. ” La manifestazione ha collegato un centinaio di città europee e ha visto la partecipazione del presidente Zelenski. Le  città hanno parlato con una sola voce e hanno chiesto la pace.

Pace e sostenibilità due temi che si legano

La guerra, purtroppo, non è finita ed è ancora oggi un punto centrale nello scenario geopolitico nel qualele città possono giocare un ruolo. Oltre alla solidarietà e ai beni materiali partiti dalle città di tutta Europa le comunità possono aiutare la ricostruzione. Firenze nel dopoguerra ha avuto come sindaco Giorgio La Pira, figura simbolo per il dialogo e la pace. “Io ho avuto modo anche di incontrare di persona il presidente ucraino -prosegue Nardella- nell’agosto di quell’anno: una missione organizzata da Eurocities che ha portato la nostra delegazione fino a Kiev per parlare di ricostruzione, una volta deposte le armi.” Dopo la manifestazione di Firenze Eurocities, insieme al Parlamento europeo, ha promosso l’operazione Generators of hope. Sono stati inviati in Ucraina centinaia di generatori di corrente per ovviare ai black out energetici causati dai bombardamenti. Cosa si può anticipare ora sul prossimo summit di Bruxelles ? “Tra pochi giorni si chiude il mio secondo mandato come presidente di Eurocities. Ora si apre una nuova fase per l’associazione, con un nuovo presidente al quale faccio un caloroso in bocca al lupo. Sarà il rappresentante di oltre 140 città europee di medie e grandi dimensioni e oltre 130 milioni di abitanti di 39 differenti paesi. La voce delle comunità locali deve continuare ad essere ascoltata.” Quando finiranno le ostilità le città ucraine dovranno rinascere con criteri qualitativi più alti e tanti investimenti pubblici e privati rispetto a ciò che le truppe di Putin hanno raso al suolo. L’Ue ha previsto partnership finanziarie e industriali con un costo stimato di circa 400 miliardi di euro. Il documento sulla sostenibilità che sarà firmato al summit di Bruxelles dovrà collegarsi ai principi della transizione ecologica ed energetica. Le statistiche sull’inquinamento che provocano migliaia di morti premature sono ancora piene di medie e grandi città. Il 2 giugno scorso la Commissione europea ha premiato la città catalana di Terrassa come capitale dell’inclusione e della diversità 2023. Una città con più di 50.000 abitanti per la sua “forte strategia intersezionale e trasversale sull’inclusione e la diversità”. Due temi connessi ad una buona qualità urbana.

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