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Scintille in Borsa ma scure di S&P sulle banche

Dopo le brillanti performance di Wall Street e dell’Asia oggi anche le Borse europee sono viste positive ma sul rating delle banche italiane è calata la scure di S&P – Il vento sui mercati sembra tornato rialzista anche se il petrolio resta sotto i 60 dollari – La Grecia spaventa meno – Derby Cina-Giappone per Ansaldo e Breda – Fca: la nuova Alfa è vicina.

Scintille in Borsa ma scure di S&P sulle banche

MERCATI AL TOP DALL’ASIA A WALL STREET. D DAY DI FINMECCANICA, BTP 10 AI MINIMI

A giudicare dalla performance di Wall Street e dei listini asiatici, si annuncia un finale di settimana pirotecnico. Avanza a pieno regime la Borsa Usa, spinta dagli ottimi dati in arrivo dal superindice: l’indice Dow Jones ha guadagnato il 2,43%, lo S&P 500 circa il 2% e il Nasdaq il 2,24%. In grande evidenza l’hi tech. Oracle, sale di oltre il 10% dopo la presentazione del bilancio, Apple +3%, Microsoft +3,9%.

Le Borse asiatiche vivono la seduta più brillante degli ultimi 15 mesi. A Tokyo l’indice Nikkei avanza del 2% abbondante in attesa della conferenza stampa del governatore Kuroda: è probabile che il banchiere inviti le aziende ad accelerare l’aumento dei salari.

EUROPA, PARTENZA LANCIATA IN VISTA. MILANO SOPRA I 19 MILA PUNTI

E’ probabile un avvio in forte anche per Piazza Affari e le altre Borse europee, già effervescenti nella seduta di ieri. L’indice FtseMib è salito del 2,6% tornando sopra quota 19mila. La Borsa di Londra ha guadagnato l’1,9%, Parigi +3,2%, Francoforte +2,6%. Avanza il dollaro, trattato stamane a 1,2276 sull’euro e a 119,24 sullo yen. A frenare gli entusiasmi, però, possono contribuire alcuni fattori: la volatilità del petrolio, l’incognita Grecia e la retrocessione del rating delle banche italiane da parte di S&P.

PETROLIO ANCORA SOTTO 60 $. AVANZA ENI                                 

Ieri sera le quotazioni del greggio hanno subito un forte arretramento al termine di una giornata di saliscendi in cui i prezzi sono rimasti a lungo in territorio positivo. A New York il wti ha chiuso in calo di 2,36 dollari il barile, il 4,11% in meno rispetto alla chiusura precedente, a quota 54,11 dollari il barile, sui minimi dal maggio 2009. Stamane le quotazioni risalgono a 54,32. All’apertura asiatica il Brent vale 59,83 dollari.

Intanto riprende la discesa del rublo: Vladimir Putin non ha presentato in conferenza stampa le misure straordinarie che i mercati si attendevano. Fitch ha tagliato di due notch il rating del Venezuela, portandolo da B a CCC, ultimo gradino prima del comparto ‘default’. In Piazza Affari nuovo rimbalzo dell’Eni +3,1% che ha concluso con la portoghese Galp un accordo per acquisire la partecipazione del 70 % nei diritti di esplorazione di 9.100 chilometri quadrati nell’ offshore del Portogallo. Salgono anche Tenaris +1,7% e Saras +7%. Saipem ha terminato la seduta in calo dello 0,5%. 

LA GRECIA NON FERMA IL CALO DEI RENDIMENTI

Tiene banco sui mercati del debito la Grecia, dopo il nulla di fatto nel primo scrutinio in Parlamento per l’elezione del presidente. Ieri il rendimento del decennale di Atene è sceso di 15 punti base all’8,35% dopo un’intervista “morbida” di Alexis Tsipras: il leader del partito della sinistra radicale ha detto che se il suo partito, come dicono i sondaggi, vincesse le elezioni, il prossimo governo greco chiederebbe alla Ue di negoziare uno sgravio sul debito, senza fare mosse unilaterali senza però procedere a mosse unilaterali.

L’incognita greca non ha impedito ai mercati di prezzare la possibilità, sempre più concreta, di un Qe europeo già a fine gennaio. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 135 punti base e il rendimento del decennale italiano ha chiuso sotto il 2% a quota 1,97%, dopo essere sceso nell’intraday fino all’1,927%, nuovo minimo storico.

BANCHE RECORD. MA ARRIVA LA SCURE DI S&P

La prospettiva del QE ed il calo dei rendimenti di mercato ha favorito la ripresa dei titoli bancari. Fra le banche i rialzi sono diffusi. Intesa è salita del 3,3%, Banca Popolare di Milano +2,9%, Unicredit +2,9%, Ubi Banca +2,2%. Fanno eccezione i titoli impegnati negli esami di riparazione della Bce. In ribasso Monte Paschi -1,7%, penalizzato dalle indiscrezioni su uno stallo nel processo di cessione di Consum.it.

Sale invece Carige: la Bce ha  alzato l’asticella della ricapitalizzazione della banca ligure a 700 milioni di euro dai 500-650 mln previsti dal capital plan. Carige starebbe quindi definendo un nuovo contratto di pre-garanzia in vista di un aumento di capitale in primavera. In serata S&P ha tagliato il rating delle banche italiane “a causa dei crescenti rischi economici e del downgrade del debito sovrano della Repubblica italiana”.

L’azione sul rating riflette anche l’opinione che le prospettive economiche in Italia rimarranno probabilmente deboli nei prossimi due anni. Nel dettaglio, i rating a lungo termine di Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca passano a BBB- da BBB con outlook stabile. Per la Popolare Emilia Romagna a BB- da BB e restano stabile quelli a lungo e a breve termine per Popolare Milano a B+/B e della sua controllata banca Akros.

ANSALDO E BREDA, SI SCEGLIE TRA CINA E GIAPPONE

Balzo di Finmeccanica +4,9% sulle attese di novità per la vendita delle aziende del polo trasporti. Ansaldo Sts è salita dell’1,7%. Oggi è previsto un Cda della holding pubblica dove probabilmente verrà discussa l’offerta per la divisione trasporti. Il chief operating officer di Hitachi, Toshiaki Higashihara, ha intanto confermato che il gruppo giapponese ha presentato un’offerta per Ansaldo Breda e per il 40% di Ansaldo Sts. In alternativa c’è la proposta di acquisto dal gruppo cinese Insigma per Ansaldo Breda. Finmeccanica guadagna il 42% da inizio anno.

VOLANO CHIPS E CEMENTO. FCA, LA NUOVA ALFA E’ VICINA

Da segnalare nel listino anche il grande exploit di StM +4,5%, trainata dal boom di  Alcatel-Lucent +8% dopo le indiscrezioni su una  fusione con Nokia Networks. Il balzo del cemento: recupera Buzzi +3,4%, penalizzata dalla presenza in Russia. Gli analisti di Deutsche Bank hanno confermato la raccomandazione buy ma tagliato il prezzo obiettivo da 14,5 a 12,5 euro.

Avanza Italcementi +5,91% (rating hold) il target price è stato alzato da 5,6 a 5,8 euro. Tra le altre blue chips bene Telecom Italia +2,3% e Mediaset +2,8%. Icbpi ha confermato il giudizio buy e il prezzo obiettivo a 11,5 euro su Fca +1,4%. Automotive News Europe ha dedicato un servizio ai nuovi propulsori ad alte prestazioni che saranno montati sulle nuove Alfa, a partire dal prossimo anno.

AIM, DEBUTTO RECORD PER FEDON. LUCISANO SBANCA IL BOTTEGHINO

Nell’Aim balzo di Fedon +22,95% al debutto, ma con volumi molto ridotti, in una giornata in cui è rimasta in asta di volatilità diverse volte per eccesso di rialzo. Lucisano Media Group ha terminato la seduta con un guadagno del 2,2% a 2,49 euro. La società si avvia a chiudere il 2014 con risultati brillanti. Con 5 milioni e 323 mila euro incassati nelle sale italiane dal 20 novembre a oggi, la commedia “Scusate se esisto!” risulta fra i 10 film più visti della stagione cinematografica. 

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