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Salari in calo e profitti aziendali al palo, Osservatorio Cpi: la colpa è della produttività stagnante

L’Italia è all’ultimo posto dell’Eurozona per andamento dei salari negli ultimi 30 anni, ma il problema non è nell’accumulazione degli utili, bensì nella produttività stagnante

Salari in calo e profitti aziendali al palo, Osservatorio Cpi: la colpa è della produttività stagnante

La produttività stagnante è il principale problema che impedisce all’economia italiana di crescere. Lo scrive l’Osservatorio sui conti pubblici italiani in un articolo che analizza il livello dei salari e dei profitti aziendali nel nostro Paese. Il punto di partenza è la recente indagine Ocse in base alla quale, dal 1990 al 2020, l’Italia è all’ultimo posto nell’Eurozona per crescita dei salari medi reali (cioè al netto dell’inflazione).

La retribuzione reale media in Italia

Se si restringe lo sguardo al periodo 1997-2019, scrive l’Osservatorio, in Italia la retribuzione reale media è diminuita del 6%, “posizionandosi al penultimo posto nella classifica dei paesi dell’Eurozona davanti alla Grecia (-18%) e dietro alla Spagna (-2%)”. Di tutt’altro segno la situazione in Germania (+10%) e soprattutto in Francia (+17%).

I profitti delle aziende italiane

Il pessimo andamento dei salari italiani non va però ricondotto all’accumulazione di utili da parte delle imprese, visto che i profitti aziendali – nello stesso periodo e sempre al netto dell’inflazione – hanno registrato una crescita nulla. “La classifica dei profitti dell’Eurozona rispecchia quella delle retribuzioni – prosegue l’articolo – con le principali eccezioni di Portogallo, Irlanda e Spagna dove i profitti sono cresciuti molto di più delle retribuzioni”.

Il problema è la produttività del lavoro

L’Osservatorio Cpi nota quindi che le retribuzioni e i profitti delle imprese sono aumentati nei Paesi come Francia e Germania, dove la produttività del lavoro (vale a dire il Pil per lavoratore dipendente) è cresciuta nel tempo. “La differenza è che mentre in Francia entrambe le variabili si muovono in linea con la produttività, in Germania i profitti delle imprese crescono più delle retribuzioni”.

Al contrario, “le retribuzioni sono diminuite (e i profitti sono stagnanti) in Italia dove la produttività è stagnante”, conclude l’articolo, avvertendo però “che quelli considerati sono valori medi; perciò, in Italia possono esserci settori dove la produttività e le retribuzioni sono aumentate maggiormente, oppure settori dove le imprese hanno aumentato i profitti a scapito delle retribuzioni”.

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