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Saipem contiene il debito e vola: +8%

I conti della terza trimestrale vanno oltre il consensus e il titolo guida le Blue Chips a Piazza Affari. Miglluendìiora la guidance sul debito da 1,4 a 1,3 miliardi. Confermate le stime per il 2017, al netto delle partite straordinarie. Il risultato netto adjusted è positivo per 151 milioni

Saipem contiene il debito e vola: +8%

Il cda di Saipem ha approvato lunedì i conti dei nove mesi che vedono ricavi in calo del 12,8% a 7,88 miliardi, un mol adjusted di 795 milioni (-20,3%) e un risultato operativo di 400 milioni (-16,5%). In forte miglioramento del risultato netto che ridimensiona le perdite a 57 milioni da 1,925 miliardi dell’anno scorso, quando tuttavia erano intervenute pesanti svalutazioni. Il risultato netto adjusted, cioè al netto di partite non ricorrenti, si attesta invece a 151 milioni dai 200 milioni del 2016. Quanto alle prospettive per il prossimo anno, nessuno “spezzatino” in vista, ha chiarito l’Ad Stefano Cao in conference call.

Al 30 settembre scorso il debito netto era sceso a 1,355 miliardi (dagli 1,45 miliardi di fine 2016) mentre erano stati acquisiti 4,717 miliardi di nuovi ordini (6,627 l’anno scorso), a fronte di un portafoglio complessivo che ora vale 12,06 miliardi (da 14,21 miliardi del 31 dicembre 2016). In ragione dei risultati ottenuti il gruppo conferma la guidance 2017 in termini di risultati adjusted (cioè senza partite straordinarie, l’utile e’ visto attorno a 200 milioni) e rivede al ribasso la stima sui debiti netti per fine anno a 1,3 miliardi.

“Nei primi nove mesi, nonostante il perdurare di un contesto sfidante, Saipem ha espresso una solida performance operativa e gestionale che consente di confermare la guidance 2017”, ha sottolineato l’ad Stefano Cao in una nota. “Il trimestre ha inoltre registrato una buona performance in termini di nuovi contratti, in linea con le attese fissate con la trimestrale, e il pieno raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano Fit Fort The Future”.

Nel prossimo futuro sono da escludere le ipotesi di “spezzatino”: “L‘intenzione non è certo quella di considerare un break up, ma di rilanciare l‘azienda compatibilmete con il recupero del mercato”, ha spiegato Cao in tarda mattinata.

Quanto all‘arbitrato in corso con Gazprom sulla mancata commessa per il gasdotto South Stream, “è un processo lungo che vede una serie di passaggi progressivi, entro il 2017 non ci aspettiamo nessuna risoluzione, da come vanno le cose si può immaginare la fine del prossimo anno. Siamo aperti a trovare soluzioni di compromesso”.

Cao ha citato poi anche l‘accordo appena siglato di cooperazione con Rosneft a latere dell‘incontro di Verona della scorsa settimana “nel complesso la situazione è in evoluzione e può vedere aggiornamenti”.

Infine sul ritorno alla cedola, “il dividendo viene proposto dal Cda all‘assemblea. Al momento non stiamo ancora trattando il tema”.

Aggiornato alle 11,20

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