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SACE, buona la semestrale

In aumento premi lordi, risultato del conto tecnico e impegni assicurativi per SACE, in aumento però i sinistri e in diminuzione l’utile netto nel primo semestre 2014. In generale un bilancio positivo. Il portafoglio prodotti si allarga e con Trade Finance si risolveranno due problemi tipici dell’esportatore: copertura del rischio di credito e liquidità.

Buone notizie, accanto ad alcune altre che potrebbero sembrare meno positive, comunque non preoccupanti, vengono dal Consiglio di Amministrazione di SACE, riunitosi martedì a Roma sotto la presidenza di Giovanni Castellaneta per approvare i risultati semestrali al 30 giugno 2014.

I dati migliori sono quelli relativi ai premi lordi, saliti a 132,2 milioni di euro, in aumento del 13,4% rispetto al primo semestre 2013; e al risultato del conto tecnico a 388,5 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 169,9 milioni di euro registrati al 30 giugno 2013, in buona parte per effetto dell’andamento positivo delle attività di recupero crediti.

Sembrano invece meno positivi i dati sui sinistri, in aumento e sull’utile netto, in diminuzione; ma bisogna considerare questi numeri nel contesto più generale della situazione internazionale e del riassetto azionario che ha modificato la compagine sociale del gruppo.

I sinistri si sono attestati a 201,9 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 95,1 milioni di euro del primo semestre dello scorso esercizio, e sono riferiti in larga parte a indennizzi corrisposti ad aziende italiane per esportazioni in Iran, dove le sanzioni internazionali hanno determinato crescenti difficoltà nel rimborso dei prestiti. Questa motivazione ci rende meno preoccupati per questo indice negativo, per due ragioni: prima, perché le sanzioni contro l’Iran sono destinate ad attenuarsi, sia per via della nuova situazione geopolitica dell’area mediorientale, sia per via del cambio di rotta della presidenza di Rouhani; seconda, perché prima o poi questi sinistri verranno recuperati, come è successo in passato sia per l’Iran sia per altri paesi.

L’utile netto semestrale è sceso a 212,4 milioni di euro, in diminuzione del 32%, principalmente per il risultato della gestione finanziaria, su cui hanno influito la riduzione dei tassi d’interesse e l’andamento dei titoli in portafoglio, così come la riduzione del patrimonio netto (da 5,9 a 4,8 miliardi di euro) per effetto del dividendo straordinario di 1 miliardo di euro distribuito all’azionista lo scorso dicembre. Anche in questo caso le due ragioni per la motivazione della discesa dell’utile sono rassicuranti, nel senso che la gestione operativa non è per niente peggiorata, anzi è nettamente migliorata.

Il portafoglio di operazioni assicurate si attesta a € 35,1 miliardi, in crescita del 3,7% rispetto al primo semestre 2013. Si conferma il peso crescente dei mercati avanzati e dei principali emergenti, dove il Made in Italy conta su un forte posizionamento. Da segnalare la crescente attenzione verso mercati di più recente esplorazione, tra cui diverse destinazioni africane, come Angola, Mozambico e Kenya. Osservando gli impegni di SACE per settore, la maggior esposizione riguarda i grandi comparti industriali dell’oil & gas, delle infrastrutture e costruzioni e del settore crocieristico, nel cui indotto trovano importanti opportunità un’ampia filiera di imprese di piccola e media dimensione.

“La crescita del portafoglio di operazioni assicurate da SACE è un importante attestato del nostro impegno al fianco delle imprese che competono all’estero, in particolare delle Pmi – ha dichiarato Alessandro Castellano, amministratore delegato di SACE –. Un impegno che rinnoviamo ogni giorno, forti di una redditività positiva in linea con la media degli ultimi dieci anni, registrata nonostante l’incertezza del quadro globale e i significativi indennizzi corrisposti a imprese italiane in geografie interessate da sanzioni internazionali.”

Cresce intanto l’offerta di SACE per le Pmi: con la creazione del nuovo servizio di Advisory, che consente alle aziende di valutare appieno la coerenza dell’approccio ai singoli mercati emergenti e la qualità dei rischi, e con interventi in garanzia di emissioni obbligazionarie o titoli di debito; e con il lancio di Frontier Markets, il programma di SACE per accompagnare le imprese italiane, con iniziative tailor-made, verso i mercati a elevato potenziale caratterizzati da contesti operativi complessi e ancora relativamente poco esplorati: la prima edizione del programma è incentrata su cinque mercati africani (Angola, Ghana, Kenya, Mozambico, Tanzania e Senegal). 

Il gruppo innova la propria offerta nell’ambito sconto diretto dei crediti, introducendo Trade Finance, prodotto che consente agli esportatori di trasformare in liquidità i crediti esteri assicurati, proteggendosi dal rischio di mancato pagamento e incassando subito quanto dovuto. Si tratta in pratica di un prodotto che mischia l’assicurazione sui crediti con un’operazione di Factoring, cioè di smobilizzo crediti pro soluto: un’operazione che va a soddisfare un’esigenza della quasi totalità delle imprese esportatrici. Questo prodotto è in via di definizione, ma ha tutti gli elementi per decollare, e fra qualche mese contiamo di descriverne le caratteristiche tecniche e le prime esperienze in dettaglio, perché è senz’altro il più innovativo nel mercato del trade finance italiano.

Si rafforza anche la rete distributiva di SACE: a livello nazionale, con l’apertura del nuovo ufficio di Napoli e dei SACE Point di Bergamo, Perugia e Ascoli Piceno; e a livello internazionale, con la piena entrata in operatività del nuovo ufficio di Città del Messico. 

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