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SACE: 300 milioni di export in Caucaso

Infrastrutture, costruzioni, meccanica strumentale ed energia: questi i settori di punta su cui SACE sta attualmente lavorando nella regione caucasica (Armenia, Azerbaigian e Georgia), su progetti per un valore totale di 300 milioni di euro.

SACE: 300 milioni di export in Caucaso

Il gruppo assicurativo-finanziario italiano SACE, sbarcato a Baku dopo due giorni d’incontri tecnici in Georgia, in occasione della Missione di Sistema organizzata da ICE e Confindustria in Azerbaigian, ha annunciato di lavorare a progetti per un valore totale di 300 milioni di euro nella regione caucasica. Iniziative che confermano la crescente attenzione verso una regione a elevato potenziale di business, sia per le imprese di dimensioni più grandi, sia per le Pmi.
Oltre alla collocazione geografica strategica e alle abbondanti riserve energetiche, l’area caucasica offre infatti un business climate in costante miglioramento, grazie alla ritrovata stabilità politica e al successo delle misure di consolidamento macroeconomico, preparandosi a generare considerevoli margini di crescita per l’export italiano in una gamma di settori diversificata: non solo nei comparti a medio-alta tecnologia, ma anche nel manifatturiero (le cosiddette tre “A” del Made in Italy tradizionale: abbigliamento, alimentari, arredamento) e nei servizi, in particolare il turismo.
SACE ha già sostenuto progetti in una molteplicità di settori chiave per lo sviluppo della regione caucasica. Tra le più recenti vi sono operazioni destinate all’empowerment del settore agricolo al rafforzamento delle reti di diffusione dei beni di consumo, senza contare la produzione e la distribuzione dell’energia.

Per quanto riguarda l’Azerbaigian, SACE riconosce che le modalità di svolgimento delle recenti elezioni (vinte , con l’85% delle preferenze, dal presidente uscente Aliyev, al potere dal 2003) confermano che il processo di democratizzazione del paese è ancora incompleto. Tuttavia le prospettive per il nostro commercio estero sono più che incoraggianti.
Lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas e l’avviamento del progetto TAP (Trans Adriatic Pipeline, il principale corridoio d’esportazione del gas azero verso l’Europa) determineranno un incremento delle importazioni di macchinari per l’industria degli idrocarburi (estrazione, raffinazione, trasporto).
Le risorse finanziarie provenienti dal settore degli idrocarburi alimentano il finanziamento di grandi opere infrastrutturali. Gli investimenti avranno un impatto positivo sulla domanda di macchinari, prodotti dell’industria siderurgica e servizi collegati.
La politica di diversificazione economica mira a rafforzare settori in crescita come il turismo. Questo fenomeno può avere un impatto positivo sulla domanda di beni di punta del Made in Italy provenienti dai settori dell’arredamento e dell’intrattenimento e anche nel comparto agroalimentare-vinicolo, in conseguenza dello sviluppo dei servizi di ospitalità.

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