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Russia: focus su compravendita e certificazioni

La Russia è tra i mercati di maggior interesse per le imprese italiane, che conducono il proprio business nel paese soprattutto mediante export. Impostare adeguatamente il contratto di compravendita e procurarsi le necessarie certificazioni sono aspetti di fondamentale importanza nell’export con la Russia, a cui le imprese devono prestare grande attenzione.

Russia: focus su compravendita e certificazioni

La Russia, membro del club delle economie emergenti dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), con un tasso di crescita del Pil previsto per quest’anno al 4.5%, è tra i mercati in crescita più interessanti per le nostre imprese. L’Italia è, infatti, tra i primi partner commerciali della Federazione Russa e l’export italiano verso il paese, nei primi otto mesi di quest’anno, è aumentato del 7.3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Tra i settori in crescita in Russia, si distinguono quelli pertinenti l’industria meccanica e manifatturiera, progettazione e ingegneria, edilizia ed energia; ambiti in cui le nostre imprese sono particolarmente competitive.

Newsmercati, in un interessante studio condotto dagli Avv.ti Diego Comba e Monica Rosano, ha proposto un focus sulle principali problematicità e sulle procedure da rispettare, riguardanti le condizioni contrattuali nella compravendita e le certificazioni, che le imprese italiane esportatrici spesso si trovano a dover affrontare nel commercio con la Russia.

I modelli di contratto di compravendita che vengono sottoposti alle nostre imprese dalle rispettive controparti russe sono sempre più frequentemente bilingue, russo/inglese, e richiedono sovente, da parte delle imprese italiane, una rinegoziazione e revisione di alcune clausole contrattuali, che altrimenti risulterebbero eccessivamente gravose.

Al fine di identificare gli elementi di criticità contenuti nel contratto, è opportuno che le imprese prestino particolare attenzione alla redazione del testo, specialmente delle parti ove sono trattate materie essenziali e imprescindibili dell’accordo, quali: bene oggetto della vendita e aspetti a esso relativi (prezzo, termini di resa, passaggio della proprietà); obbligazioni delle parti (modalità di pagamento, termini di consegna e di resa, garanzie e penali previste in caso di mancato rispetto del contratto); disciplina delle circostanze determinanti la risoluzione del contratto e ipotesi di forza maggiore; legge applicabile al contratto e individuazione del foro/corte arbitrale competente destinato a dirimere eventuali controversie derivanti dal contratto, nonché della lingua prevalente del contratto, qualora si evidenzino contrasti tra le lingue in cui il testo del contratto è stato redatto.

Precisare questi elementi nella redazione di un contratto di compravendita in maniera esaustiva e con la dovuta diligenza è di grande importanza. Fondamentale è la scelta della legge applicabile al contratto e del foro competente in caso di controversia: le parti che non specificano tali scelte, infatti, rimandano eventuali controversie di natura contrattuale alla legge applicabile e al foro competente individuati mediante ricorso alle norme di diritto internazionale privato, procedimento che talvolta può condurre a risultati non ottimali, contraddistinti da una risoluzione delle controversie poco efficiente e dagli esiti incerti.

A questo proposito, è opportuno precisare che, come l’Italia, la Russia ha ratificato la Convenzione di Vienna del 1980 sulla Vendita Internazionale di Beni (Convention on Contracts for the International Sale of Goods – CISG), i Principi UNIDROIT sui contratti internazionali e ha inoltre aderito all’utilizzo delle regole internazionali specificate dagli Incoterms.

Ciononostante, è preferibile inserire nel contratto una clausola arbitrale radicata in Italia o in un paese terzo, al fine di evitare che il contenzioso si instauri in un paese che svantaggi una delle parti. Per quanto concerne la risoluzione dei contenziosi, la Russia si distingue per le procedure lunghe e onerose, dovute alla poca trasparenza del sistema giuridico e all’elevata burocrazia. Tuttavia, possono verificarsi complicazioni anche nell’esecuzione di un lodo arbitrale emesso al di fuori della Russia: per esempio, il recupero crediti sancito dal lodo arbitrale potrebbe non esser possibile se nel frattempo la società russa debitrice è stata liquidata o è fallita. Conviene dunque tutelarsi da queste eventualità, adoperandosi affinché, nella redazione del contratto, siano pattuite espressamente, sin dall’inizio, forme di pagamento sicure.

Per le imprese che esportano in Russia, un altro aspetto di particolare importanza è certamente rappresentato dalle certificazioni. La maggior parte delle merci importate in Russia può esser sdoganata solo se accompagnata da appropriate certificazioni, tra cui il GOST R, documento che viene rilasciato da uffici di certificazione accreditati dal Gosstandart, ente pubblico della Federazione Russa responsabile per il controllo del rispetto degli standard qualitativi delle merci che vengono importate ed esportate in Russia.

All’interno dell’elenco di prodotti, fornito dal Gosstandart, che per legge devono essere obbligatoriamente accompagnati da certificazione, figurano: beni destinati alla persona, strumentazioni mediche, prodotti agricoli e alimentari, preparati veterinari biologici, articoli destinati all’industria meccanica e leggera, prodotti elettrici ed elettronici, di lavorazione delle materie prime e legno, pirotecnici e imballaggi.
Il Servizio Federale della Dogana della Russia e l’Ente Federale per la Regolamentazione Tecnica e la Metrologia (Rostekhregulirovaniye) sono le autorità competenti incaricate di verificare la conformità delle certificazioni e, in mancanza di certificazione, sono legittimate anche al sequestro delle merci.

Per conseguire la certificazione, l’impresa esportatrice deve innanzitutto individuare l’interlocutore al quale rivolgere la domanda di certificazione, ovvero autorità competenti russe o rappresentanti locali autorizzati dal Rostekhregulirovaniye a rilasciare la certificazione di conformità GOST R.
Una volta classificata la tipologia di merce sulla base delle caratteristiche e del marchio, l’impresa è tenuta a produrre la documentazione necessaria e a sottoporre campioni del prodotto a test, condotti da laboratori accreditati dal Gosstandart, che ne accertino la conformità con gli standard previsti dalla normativa in vigore in Russia.
Oltre a valutazioni tecniche sul prodotto, campionamenti e analisi presso i laboratori autorizzati, sono previste inoltre visite ispettive presso l’impresa produttrice e, in alcuni casi, l’ente di certificazione può ritenere opportuno condurre verifiche del sistema di gestione di qualità dell’impresa esportatrice e imporre obblighi di informativa e di etichettatura del prodotto.
Un’impresa che commercia con la Russia può richiedere certificati di conformità distinti sulla base del volume delle proprie esportazioni nel paese: esistono, infatti, certificazioni distinte a seconda che facciano riferimento a una singola esportazione, oppure a una produzione in serie; in quest’ultima circostanza, a seconda della tipologia di prodotto, la validità del certificato può essere estesa a 12 mesi – 3 anni.

Accertata la conformità del prodotto agli standard previsti, viene rilasciato all’impresa il certificato GOST R, che precisa alcuni elementi essenziali della merce certificata, quali: categoria del prodotto, marchi di produzione, tipologie di prodotto e rispettivi codici doganali, nome del produttore e del richiedente della merce in oggetto, validità della certificazione emessa e firma dell’ispettore che ne ha appurato la conformità agli standard normativi in vigore nel paese.
Al fine di sdoganare i prodotti, la certificazione dev’essere esibita, assieme alla dichiarazione doganale di carico, al funzionario incaricato di verificare, all’arrivo della merce in dogana, la corrispondenza dei codici doganali con la rispettiva certificazione.
Il GOST R può essere inoltre richiesto in occasione di controlli realizzati dalle autorità competenti russe direttamente nel mercato.

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