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Robotica: le ricercatrici italiane Arianna Menciassi e Cecilia Laschi nel gotha mondiale

Hanno ricevuto la prestigiosa onorificenza dell’Ieee, conferita solo a un numero molto limitato di membri che hanno contribuito in maniera significativa al progresso o alle applicazioni nel campo dell’ingegneria, della scienza e della tecnologia

Robotica: le ricercatrici italiane Arianna Menciassi e Cecilia Laschi nel gotha mondiale

Due ricercatrici italiane hanno ricevuto una delle onorificenze più prestigiose dell’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (Ieee), la più importante associazione al mondo di ricercatori nel campo delle scienze ingegneristiche, con sede a New York, che ogni anno la assegna a soli circa 500 scienziati in tutto il mondo.
Arianna Menciassi, è pro-rettore vicario e docente di robotica biomedica alla prestigiosa Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’unica in servizio presso un ateneo italiano tra tutti gli eletti. Cecilia Laschi, è docente in aspettativa dell’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna, ma ora insegna all’Università Nazionale di Singapore.

Onorificenza conferita ai pochissimi al mondo che si sono distinti in scienza, ingegneria e teconologia

L’onorificenza è conferita a un numero molto limitato di membri che hanno contribuito in maniera significativa al progresso o alle applicazioni nel campo dell’ingegneria, della scienza e della tecnologia, affermandosi come leader per la comunità di riferimento.
Per rendere idea della rilevanza di questo riconoscimento, basta sottolineare come il numero di premiati in un anno non supera l’uno per mille del totale dei membri votanti dell’Ieee, che sono circa 409mila.

Le motivazioni dei riconoscimenti

Arianna Menciassi è stata nominata per il suo “Rilevante contributo allo sviluppo di robot per la chirurgia minimamente invasiva“, uno dei campi principali della sua ricerca insieme alla microrobotica per applicazioni biomediche, agli organi artificiali e alla combinazione tra robotica tradizionale e soluzioni ‘senza fili’ per la terapia mirata, con ampio utilizzo di fasci ultrasonici e campi magnetici.
Lo stesso riconoscimento è stato assegnato anche a Cecilia Laschi, per il suo rilevante contributo nel campo dei ‘robot soffici’, cioè di quei robot fatti con materiali morbidi e flessibili.

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