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Rimborsi aerei e coronavirus: ecco come fare

In Europa 20 milioni di passeggeri in meno nei primi due mesi del 2020, oltre 1 milione di Italiani rinuncerà ai propri viaggi nei prossimi mesi. Ecco i diritti dei passeggeri in caso di rinuncia.

Rimborsi aerei e coronavirus: ecco come fare

Sempre più passeggeri si stanno interrogando sui loro diritti in questa situazione di incertezza delle ultime settimane. In Italia, si sono iniziati a porre questa domanda a partire dal 31 gennaio 2020, giorno in cui è stato bloccato il traffico aereo da e per la Cina.

In Europa la diminuizione di passeggeri calcolata in questi primi due mesi del 2020 si aggira tra i 16 ed i 20 milioni di passeggeri. Da qui a fine anno i danni per il solo aeroporto di Malpensa si aggirano attorno ai 2 milioni di traffico in meno solo verso la Cina – senza calcolare le rinunce che sono esplose negli ultimi giorni verso tutte le destinazioni. Negli ultimi giorni in Italia si registrano il 90% delle rinunce su tratte che vanno dal Sud verso gli aeroporti Lombardi e Piemontesi. 

In base alla normativa, in caso di volo cancellato i passeggeri avranno diritto al rimborso del biglietto o alla riprotezione su un altro volo, con ulteriore compensazione pecuniaria per il disagio subito che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 600.

Non è previsto il risarcimento in casi eccezionali quali:

  • decisioni relative alla gestione del traffico aereo
  • instabilità politica
  • condizioni meteorologiche avverse
  • rischi per le sicurezza
  • emergenze sanitarie (sia per rinuncia volontaria sia per voli cancellati dalla compagnia aerea)

“I principali aeroporti colpiti sono sicuramente Malpensa e Fiumicino da dove partiva ed arrivava la quasi totalità dei voli dalla Cina” – ci racconta Kathrin Cois, responsabile della comunicazione di RimborsoalVolo – “Le compagnie aeree hanno agito in maniera più o meno decisa anche in anticipo rispetto alle decisioni del governo, bisogna ricordarsi che i passeggeri sono comunque tutelati ed in casi di mancata partenza è loro pieno diritto richiedere il completo rimborso delle spese sostenute per l’acquisto del biglietto”

RIMBORSO BIGLIETTO

  • Se il passeggero rinuncia volontariamente al volo non è previsto alcun rimborso del costo del biglietto. Si può però procedere con la richiesta del rimborso delle tasse aeroportuali contattando direttamente la Compagnia aerea.
  • Se il volo è stato cancellato si può procedere con la richiesta del rimborso del solo biglietto aereo (che comprende anche le tasse aeroportuali) sempre tramite la Compagnia aerea.

Novità per i passeggeri Alitalia che si trovano nelle zone considerate a rischio. L’azienda ha comunicato che i passeggeri soggetti a restrizione della mobilità da parte delle Autorità Italiane in possesso di biglietti acquistati entro il 22 febbraio 2020, con date di viaggio comprese tra 23 febbraio e 8 marzo 2020, “possono richiedere un buono di importo pari al valore del biglietto acquistato, usufruibile fino al 30 giugno 2020 per l’acquisto di altri biglietti verso qualsiasi destinazione operata da Alitalia, o hanno diritto al riaccredito delle miglia nel caso di rinuncia ad eventuali biglietti premio MilleMiglia”.

COLLEGAMENTI DA E PER LA CINA

British Airways e Air India sono state le prime due compagnie ad interrompere i collegamenti da e per la Cina.  Lufthansa, insieme a British, garantisce il rimborso del biglietto aereo per tutti i passeggeri dei 54 voli settimanali soppressi fino a fine marzo.

Alcune compagnie, invece, hanno solamente ridotto i collegamenti con la Cina per questioni più economiche che sanitarie a causa proprio del crollo improvviso delle prenotazioni. Tra queste troviamo le due statunitensi American Airlines e United Airlines e, a seguire, Air Canada e Finnair.

PAESI CHE HANNO INTRODOTTO RESTRIZIONI E DIVIETI

Ad oggi El Salvador, Iraq, Giordania, Isole Seychelles, Isole Mauritius, Capo Verde, Kuwait hanno vietato l’ingresso ai cittadini provenienti dall’Italia. Restrizioni all’ingresso in saranno invece applicate in Turkmenistan, Vietnam, Nicaragua e Taiwan.

India, Kirghizistan e Kazakhstan hanno stabilito la quarantena obbligatoria mentre Islanda, Germania, Francia, Malta, Regno Unito, Martinica invitano chi arriva dalle zone a rischio a mettersi in quarantena volontaria.

Possibili controlli sanitari e/o termici in: Bielorussia, Colombia, Costa D’Avorio, Senegal, Zambia, Georgia, Repubblica Democratica del Congo, Cipro, Macedonia del Nord, Libano, Tanzania e Zanzibar, Argentina, Montenegro, Mongolia, Lettonia, Cuba, Marocco, Turchia, Irlanda, Grecia, Algeria, Ucraina, Repubblica Ceca, Armenia, .

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