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Rifiuti e riciclo, al via il Premio Pimby Green

Aperte le candidature per «PIMBY Green» iniziativa promossa da Assoambiente che supporta la politica e le amministrazioni locali nella transizione verde. «Ci vuole un nuovo paradigma» dice il presidente Chicco Testa.

Rifiuti e riciclo, al via il Premio Pimby Green

La data ultima per presentare proposte è il 15 giugno. La speranza di ricevere molte adesioni al Premio “PIMBY Green” sta  nelle parole del Presidente della FISE Assoambiente,  Chicco Testa che aspira ad “un cambio di paradigma e verso progetti che possano garantire ricchezza e benessere per le generazioni future”.  La terza edizione giunge nel momento più atteso dall’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana. L’organizzazione  è stata al centro di dibattiti assai vivaci sulla gestione dei rifiuti e su nuovi  processi industriali da attivare in Italia. Prima di Draghi ha dovuto contrastare posizioni molto rigide, di corto respiro, dei governi  Conte 1 e 2. Ora  si misura con atteggiamenti più realistici. 

Le candidature al provocatorio “Please In My Back Yard” sono aperte e Pubbliche Amministrazioni, imprese, associazioni, giornalisti, impegnati a promuovere lo sviluppo e il rilancio industriale dell’Italia, le stanno valutando.  Le  imprese del  settore  per questa edizione hanno ricevuto  anche il  patrocinio dell’ANCI. Nei fatti siamo  alla vigilia di un nuovo percorso industriale e sociale che mira a traguardi di rigenerazione urbana. L’obiettivo che appare praticabile con questo Premio è di un buon supporto a chi deve decidere nei rispettivi ambiti. Testa lo ha detto di recente anche al Ministro Roberto Cingolani in un un incontro sulla transizione ecologica. Facile costruire a tavolino il  modello di sviluppo.  Essenziale è , invece, promuovere una uova cultura del fare che ricerchi forme innovative di dialogo e partecipazione e non lasci sfuggire le opportunità derivanti dal Recovery Plan. Bisogna eliminare dal dibattito scorie e residui falsamente ambientali, quelle stesse idee che non hanno retto allo sviluppo di tecnologie efficaci per i rifiuti, il recupero, il trattamento come valore economico.

“In Italia la realizzazione dei progetti di sviluppo industriale è molto spesso frenata non tanto dalla mancanza di investimenti, quanto piuttosto da ostacoli burocratici e dal clima negativo di sfiducia e sospetto che si stratifica intorno alle nuove infrastrutture e agli impianti, in primis quelli dedicati alla gestione dei rifiuti, e che coinvolge tutti, dai cittadini, alla pubblica amministrazione centrale e locale, agli enti di controllo» aggiunge Chicco Testa.

Allora c’è spazio anche per raccontare e proporre in modo diverso la filiera dell’uso e del riciclo delle risorse? Si risponde Assoambiente. La narrazione delle opportunità legate alla realizzazione di opere di pubblica utilità in nome del “Please in My BackYard” vuole, appunto, scardinare le convinzioni che muovono le contestazioni NIMBY (Not In My Back Yard). Posizioni aprioristiche quasi sempre frutto di pregiudizio, promosse da Amministrazioni locali e comitati di cittadini male o poco informati. Il guaio è che certe posizioni vengono poi  ribaltate in strategie politiche e provvedimenti amministrativi.

Ad ogni modo,  l’anno scorso – nonostante la pandemia, un Ministro di «opposizione»  Cinquestelle all’Ambiente e Sindaci protestatari, la partecipazione al Premio c’è stata. Se lo sono  aggiudicati  il Comune di Bergamo con il progetto “Una nuova mobilità per Bergamo alta – Centro storico: il parcheggio della Fara”; il Comune di Vado Ligure con  il “Progetto di riconversione, riorganizzazione e sviluppo industriale”; il Tap – Trans adriatic pipeline; l’azienda Seap D.A. srl per “La realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti liquidi”; la testata Ricicla TV. Una  menzione speciale è andata a 13 aziende che hanno partecipato all’edizione “Impianti aperti”. Il riconoscimento a lavori e capacità  evolutive sui territori.  Per l’edizione di quest’anno regolamento e informazioni sono disponibili a   http://www.assoambiente.org/files/ModuloCandidaturaPimby2021.pdf.

Le candidature possono   riguardare progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche per i territori e impianti industriali tecnologicamente avanzati; pubblicazione di articoli e contenuti scientifici che contribuiscano a diffondere un’informazione trasparente per contenere il fenomeno dell’opposizione a forme di dialogo e confronto. Forse è arrivato davvero il momento di fare cadere pregiudizi e antagonismi che l’Europa, d’altra parte, non comprende. Soprattutto quando deve dare soldi.

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