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Renzi annuncia lo “Sblocca Italia”: nel mirino interventi fermi da 40 anni

Da oggi inizieranno consultazioni con sindaci e cittadini, che entro 15 giorni dovranno “individuare sul loro territorio le questioni bloccate” – Il tutto coordinato da una cabina di regia a Palazzo Chigi, con un responsabile ad hoc.

Renzi annuncia lo “Sblocca Italia”: nel mirino interventi fermi da 40 anni

“Dobbiamo rendere il fisco semplice e rovesciare il rapporto tra Stato e pubblica amministrazione”. Questa la “pacifica rivoluzione del consenso” che il premier Matteo Renzi ha lanciato dal festival dell’Economia di Trento annunciando che entro fine luglio sarà varato lo “Sblocca-Italia“, un provvedimento per liberare “interventi fermi da 40 anni”, soprattutto di carattere burocratico. Per arrivare alla meta, da oggi inizieranno consultazioni con sindaci e cittadini, che entro 15 giorni dovranno “individuare sul loro territorio le questioni bloccate”. Il tutto coordinato da una cabina di regia a Palazzo Chigi, con un responsabile ad hoc. 

Dallo stesso palco, il Premier, rinvigorito dal trionfo elettorale e “senza particolari timori” per le valutazioni della Commissione Ue attese per oggi, ha rilanciato anche la sfida alla Rai, diventata il simbolo della guerra a chi vuole conservare lo status quo: “E’ una polemica incredibile e lo sciopero è umiliante. Se l’avessero annunciato prima delle elezioni avrei preso il 42,8%”.

Renzi ha quindi disegnato il quadro delle prossime riforme: da un lato quelle istituzionali (“la prossima settimana riparte la discussione sul Senato e poi torniamo a quella elettorale“); aall’altro le misure per un Italia ” semplice”, con la riforma della Pubblica amministrazione che, in parte per decreto in parte per ddl delega, “rovescerà il rapporto tra Stato e cittadini”. 

Anche sul versante del fisco il premier punta ad una rivoluzione: per questo – sostiene – ha bloccato la delega fiscale arrivata dalle Camera, così da poter approfondire alcuni punti con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. 

Confermata per giugno anche la riforma della giustizia civile, che “ora è barbara”. Infine, sul futuro leader della Commissione europea, Renzi ha fatto che la partita è tutta aperta: quello di Jean Claude Juncker sarebbe solo “un nome, non il nome”.

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