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Renzi 2.0, 5 riforme per una nuova svolta: lettera-appello al premier di parlamentari Pd

Lettera-appello al premier di un gruppo di parlamentari Pd, anticipata da “Il Foglio”, per una nuova svolta dell’Italia basata su 5 riforme prioritarie: rivoluzionare la spesa pubblica, legare i salari alla produttività aziendale, giustizia civile e penale, più concorrenza, premiare il merito nella scuola e nelle università

Renzi 2.0, 5 riforme per una nuova svolta: lettera-appello al premier di parlamentari Pd

Il governo Renzi ha fatto in pochi mesi quello che nessun altro governo era riuscito a fare da tanti anni ma ora ha bisogno di un colpo d’ala per dare all’Italia una nuova svolta. E’ questo il senso di una lettera-appello che 8 parlamentari del Pd ad alto tasso di riformismo hanno inviato a Matteo Renzi e che “Il Foglio” di Giuliano Ferrara ha anticipato ieri.

Rivoluzionare la spesa pubblica, legare i salari alla produttività attraverso la contrattazione aziendale, riformare e riorganizzare la giustizia civile e penale, sviluppare la concorrenza, premiare il merito nelle Università sono i cinque campi prioritari sui quali dovrebbe con rinnovato vigore svilupparsi l’azione riformatrice di Renzi 2.0, la nuova fase del Governo che deve andare oltre le elezioni amministrative di primavera e oltre il referendum popolare di ottobre per cogliere appieno i frutti di una ripresa economica ancora gracile.

A firmare la lettera-appello sono 8 parlamentari del Pd e cioè Pietro Ichino, giuslavorista e senatore del Pd, Giampaolo Galli (ex Banca d’Italia e Confindustria e deputato del Pd), Linda Lanzillotta (vicepresidente del Senato ed ex ministro), Alessandro Maran (vicepresidente del gruppo Pd al Senato), i senatori Pd Roberto Cociancich e Gianluca Susta e i deputati Pd Giorgio Zanin e Irene Tinagli.

Ma vediamo nel dettaglio le proposte della lettera-appello a Renzi.

1) SPENDING REVIEW

L’obiettivo è “riqualificare incisivamente la spesa pubblica per ridurre il debito e la pressione fiscale” individuando le “sacche di eccedenza e di necessaria mobilità del personale verso altre amministrazioni” attraverso un sostegno economico e l’indispensabile riqualificazione professionale e ricollocazione. Il documento prende di mira le “forti resistenze corporative” che hanno finora impedito l’eliminazione delle partecipate inutili, malgrado sia prevista dalla legge da più di un anno, lo svolgimento delle gare nei servizi pubblici locali e l’organizzazione in modalità digitali delle amministrazioni locali e centrali.

2) CONCORRENZA 

La lettera-appello sprona il Governo a “eliminare tutte le limitazioni indebite della concorrenza che ancora caratterizzano e appesantiscono il nostro sistema economico” perfezionando i meccanismi che possono far fare un salto di qualità alla concorrenza ma anche garantendo le necessarie tutele ai lavoratori che devono essere spostati da un’azienda all’altra.

3) RAPPRESENTANZA SINDACALE E CONTRATTI 

“Procedere senza incertezze alla riforma della rappresentanza sindacale e della struttura della contrattazione” viene considerato “indispensabile sia per favorire il recupero della produttività del lavoro collegando ad essa più strettamente le retribuzioni sia per rilanciare l’economia del Mezzogiorno” e attrarre gli investimenti delle imprese multinazionali in Italia.

4) GIUSTIZIA 

Le esperienze di alcuni tribunali (Torino in testa) mostrano che è possibile dimezzare i tempi del procedimenti attraverso “una migliore organizzazione del lavoro dei magistrati e l’affidamento dell’organizzazione degli uffici a dirigenti dotati di competenze manageriali” al fine di “rendere più rapida ed efficace la giustizia civile, soprattutto nel campo del diritto commerciale, industriale e fallimentare”. A tale proposito occorre anche “istituire sezioni specializzate per (combattere) gli illeciti finanziari penali e civili” e pensare a una riforma del grado di appello.

5) UNIVERSITA’ 

“Promuovere le eccellenze nella didattica e nella ricerca universitarie sia attraverso un potenziamento della capacità di investimento degli atenei, sia attraverso un rafforzamento dell’autonomia di quelli che ritengono di assumersene il rischio” è quanto si propone in materia di politica universitaria per innovare la quale si propone anche la creazione di un Fondo per il Merito per dare un prestito d’onore a studenti meritevoli e bisognosi che dovrà essere rimborsato quando gli studenti avranno raggiunto un reddito sufficiente.

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