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Reddito di cittadinanza, via alle domande: ecco cosa fare

Il reddito di cittadinanza entra ufficialmente in vigore – Parte la corsa contro il tempo per riuscire a rispettare il cronoprogramma dettato dal governo – Entro febbraio le piattaforme web, da marzo le domande – Ecco tutte le tempistiche da conoscere per ricevere il sussidio

Reddito di cittadinanza, via alle domande: ecco cosa fare

Parte il conto alla rovescia per il reddito di cittadinanza. Il decretone, contenente anche le regole per quota 100, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Da oggi, 29 gennaio, il provvedimento entra in vigore e sono già in molti a prepararsi in vista del D-day per la presentazione delle domande il 5 marzo.

Il cronoprogramma è serrato e i tempi sono strettissimi. Il primo “assegno” dovrebbe arrivare il 27 aprile secondo quanto indicato dal Governo, ma prima bisognerà predisporre l’enorme macchina amministrativa necessaria per l’erogazione del sussidio.

REDDITO DI CITTADINANZA: CORSA CONTRO IL TEMPO

Sono moltissimi i provvedimenti che arriveranno nel corso delle prossime settimane, alcuni sotto forma di decreti attuativi – ne servono 14 in tutto -, altri di misure pratiche propedeutiche all’erogazione.

In primis si dovrà predisporre il modulo che consentirà ai cittadini di presentare domanda per il reddito di cittadinanza. Ci penserà l’INPS, in accordo con il ministero del Lavoro. Il modulo dovrebbe arrivare entro trenta giorni a partire da oggi e dunque entro il 28 febbraio.

Parallelamente dovranno essere perfezionate le due piattaforme digitali (articolo 6 del decretone) che serviranno per “l’attivazione e la gestione dei Patti per il lavoro e dei Patti per l’inclusione sociale, nonché per finalità di analisi, monitoraggio, valutazione e controllo del programma del RdC”, si legge nel testo.

La prima piattaforma verrà istituita presso l’Anpal e servirà per coordinare i centri per l’impiego. La seconda sarà invece sul sito del Ministero del Lavoro e coordinerà i comuni. Entrambe saranno necessarie per la trasmissione delle domande telematiche e “rappresentano strumenti di condivisione delle informazioni sia tra le amministrazioni centrali e i servizi territoriali sia, nell’ambito dei servizi territoriali, tra i centri per l’impiego e i servizi sociali”. Anche in questo caso però ci sarà bisogno di un provvedimento congiunto.

REDDITO DI CITTADINANZA: LE DOMANDE

Non ci sono ancora date ufficiali, ma secondo quanto indicato dal Governo, le domande per ricevere il reddito di cittadinanza potranno essere presentate dal 5 marzo presso le Poste e i Caf accreditati. Chi invece opta per la via telematica tramite le piattaforme potrà inviare la richiesta qualche giorno prima.

Luigi Di Maio ha assicurato che il sussidio sarà erogato agli aventi diritto dal 27 aprile.

Ma prima l’INPS dovrà fare un gran lavoro: una volta presentata la domanda, entro 10 giorni, le informazioni saranno inviate all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. A quel punto l’INPS avrà 5 giorni lavorativi di tempo per verificare che i richiedenti possiedano i requisiti previsti dalla legge. Ai Comuni toccherà invece la verifica dei requisiti di residenza e di soggiorno. I risultati saranno poi girati all’INPS.

Se, dopo i controlli, l’esito della domanda sarà positivo, il richiedente potrà recarsi alle Poste per ritirare la Carta Rdc su cui ogni mese troverà accreditato il reddito di cittadinanza. Da questa card si potranno prelevare fino a 100 euro al mese per singolo individuo.

REDDITO DI CITTADINANZA E LAVORO

Il reddito di cittadinanza durerà 18 mesi, rinnovabili per altri 18 (dopo uno stop di un mese), l’importo dipenderà dall’Isee.

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Una volta ricevuto l’ok, entro 30 giorni i beneficiari saranno convocati al centro dell’impiego per “il patto per il lavoro”. Tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare avranno altri 30 giorni di tempo per sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, aderire al loro percorso personalizzato e registrati presso le piattaforme digitali che consentiranno la ricerca del lavoro.

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