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Reddito di cittadinanza: tra Conte e Renzi scontro al calor bianco. “Vieni senza scorta”, “Parli da mafioso”

Scontro durissimo sul reddito di cittadinanza tra Conte e Renzi – Il leader dei Cinque Stelle provoca quello di Iv: “Vieni senza scorta tra i cittadini a parlare delle tue idee” – Renzi replica: “Sei un mezzo uomo, parli da mafioso, ti devi vergognare”

Reddito di cittadinanza: tra Conte e Renzi scontro al calor bianco. “Vieni senza scorta”, “Parli da mafioso”

Il reddito di cittadinanza infiamma la campagna elettorale e provoca uno scontro durissimo tra il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, e quello di Italia Viva, Matteo Renzi, che due anni fa l’aveva defenestrato da Palazzo Chigi spianando la strada a Mario Draghi. Ha acceso la miccia dalla Sicilia l’ex premier pentastellato che spera di recuperare consensi difendendo senza se e senza ma il reddito di cittadinanza che quasi tutte le altre forze politiche vorrebbero invece riformare visti i deludenti risultati sul piano della creazione di nuovi posti di lavoro.

REDDITO DI CITTADINANZA, CONTE: “RENZI VENGA A PARLARNE CON I CITTADINI SENZA SCORTA”

Ha detto Conte: “Renzi deve fare una cosa: venga, finalmente senza scorta, a parlare con i cittadini e ad esporre le sue idee. Dica che in Italia non serve un sistema di protezione sociale. Venga a dirlo e non si nasconda”.

Immediata e durissima la replica di Italia Viva e di Matteo Renzi, che da tempo cerca invano un confronto diretto con Conte che il leader dei Cinque Stelle ha sempre rifiutato.

REDDITO DI CITTADINANZA, RENZI A CONTE: “SEI UN MEZZO UOMO, PARLI DA MAFIOSO: VERGOGNATI”

Renzi, che è stato difeso non solo dal suo partito ma anche da altre forze politiche, è stato implacabile: “Ti devi vergognare, Giuseppe Conte, pensando che qualcuno possa picchiarmi. E’ incredibile questo modo di fare politica che inneggia alla violenza: Conte sei un mezzo uomo, abbi il coraggio di fare un confronto civile sui temi, il tuo è un linguaggio da mafioso della politica”. Poi Renzi, che oggi si appresta a tenere un comizio a Palermo, ha chiamato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per denunciare “le minacce di morte sui social seguite alle parole di Conte” e chiedere attenzione da parte delle forze dell’ordine.

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