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Reddito di cittadinanza e servizio civile: la stretta della Lega

Pioggia di emendamenti al decretone sul reddito di cittadinanza – Possibile legame con il servizio civile, più controlli su chi divorzia e aperture sulla pensione di cittadinanza – Ecco tutte le novità

Reddito di cittadinanza e servizio civile: la stretta della Lega

Reddito di cittadinanza legato a doppio filo con il servizio civile. Questa la proposta della Lega che, più degli altri 1.569 emendamenti presentati dai vari partiti in Parlamento, rischia di modificare radicalmente il volto della misura bandiera del Movimento 5 Stelle. Una proposta che arriva dall’altro partito al Governo: la Lega. Non solo, il Carroccio ha presentato anche un’altra serie di modifiche riguardanti i divorziati e i disabili.

REDDITO DI CITTADINANZA: PIOGGIA DI EMENDAMENTI IN COMMISSIONE

Il cosiddetto decretone su reddito di cittadinanza e quota 100 si trova all’esame della commissione Lavoro del Senato. Il testo è stato “colpito” da una vera e propria pioggia di emendamenti. 1.570 le proposte di modifica presentate dai partiti, di cui 900 solo da Fratelli d’Italia. 225 sono invece gli emendamenti presentati dal Pd, 236 quelli di Forza Italia, 130 di Leu. All’interno della maggioranza il Movimento 5 Stelle ha presentato 34 richieste di modifica, la Lega 43. Il testo arriverà in Aula martedì 19 febbraio.

REDDITO DI CITTADINANZA: SERVIZIO CIVILE OBBLIGATORIO PER I GIOVANI

I giovani con età compresa tra i 18 e i 28 anni che percepiscono il reddito di cittadinanza dovranno svolgere un anno di servizio civile obbligatorio. Questo quanto prevede l’emendamento al decretone presentato alla Lega.

Se la norma venisse approvata, a livello pratico, le 8 ore di “lavori socialmente utili” a settimane potrebbero essere sostituite con “una presenza media settimanale di 25 ore”. La gestione del meccanismo verrebbe affidata ai dipartimenti per i Giovani in capo alle Regioni, mentre i centri per l’impiego si occuperanno del controllo.

REDDITO DI CITTADINANZA: GLI ALTRI EMENDAMENTI

Un altro importante emendamento della Lega prevede di estendere la pensione di cittadinanza agli anziani che vivono con disabili: “La Pensione di cittadinanza può essere concessa anche nei casi in cui il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore ai 67 anni convivano con una o più persone in condizione di disabilità grave o non autosufficienza”.

Tra le altre proposte presentate spiccano poi quella che chiede di scorporare la pensione di invalidità dall’Isee, la norma che prevede l’incremento dei coefficienti per le famiglie numerose e i disabili, la possibilità per questi ultimi di sottoscrivere un patto per il lavoro.

Per beneficiare del reddito di cittadinanza, secondo un’altra proposta, almeno uno dei componenti del nucleo familiare dovrà aver “corrisposto, nei dieci anni precedenti, imposte e contributi da lavoro, in un qualsiasi importo e per almeno 24 mesi, anche non continuativi”.

Previsti inoltre controlli più rigidi su chi divorzia” allo scopo di arginare i “furbi. Per limitare il numero di stranieri che possono accedere al sussidio, una proposta della Lega esclude la possibilità che basti la presenza di un familiare in possesso di un permesso di soggiorno. Un altro emendamento stabilisce l’obbligo di certificazione, tradotta in italiano, della composizione del nucleo.

REDDITO DI CITTADINANZA: REGIONI SUL PIEDE DI GUERRA

Nel frattempo continuano le frizioni con le Regioni. Se il decretone dovesse “essere convertito in questi termini”, in particolare sull’assunzione dei navigator, il ricorso alla Corte Costituzionale “è una ipotesi che prenderemmo seriamente in esame, perché non si tiene conto delle competenze” in capo alle Regioni. Lo ha detto Cristina Grieco, coordinatore degli assessori regionali al Lavoro, in audizione in commissione questioni regionali sul provvedimento che introduce reddito di cittadinanza e quota 100 per la pensione.

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