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Raffaello: Leone X è “opera inamovibile” e non deve lasciare gli Uffizi

Scontro per l’esposizione di Leone X di Raffaello alle Scuderie del Quirinale. L’opera fa parte dei 50 dipinti che le Gallerie degli Uffizi avrebbero prestato alle Scuderie del Quirinale (5 marzo – 2 giugno) per la grande mostra che omaggia il Cinquecentenario della morte del Maestro. Il dipinto è realizzato da Raffaello tra il 1518 e il 1519 e che ritrae Papa Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi Rossi.

Raffaello: Leone X è “opera inamovibile” e non deve lasciare gli Uffizi

La polemica, ha portato alle dimissioni in blocco dei quattro professori che compongono il Comitato Scientifico del museo più importante d’Italia, si scatena sulla tavola che ritrae uno dei due papi che hanno fatto la fortuna del genio urbinate. Un ritratto che proprio in occasione dell’evento romano – organizzato per i 500 anni dalla morte dell’artista – era stato restaurato dall’Opificio delle Opere Dure di Firenze grazie al contributo di Lottomatica.

La lettera di dimissioni dei quattro professori, anticipata dall’ANSA, è arrivata come una doccia fredda: Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso ricordano di aver dato parere negativo , lo scorso 9 dicembre, al prestito del Leone X che, in quanto il dipinto era stato incluso nella lista delle 23 opere “inamovibili” del Museo, ovvero le opere che per le loro condizioni di fragilità o semplicemente per il loro carattere “fortemente identitario ” .

Immediata e puntuta la replica del direttore tedesco, che anzi rivendica la sua scelta: “La mostra su Raffaello – dice – è un evento culturale epocale, sarà uno dei motivi di orgoglio dell’Italia nel mondo e non poteva fare a meno del Leone X, un capolavoro tra l’altro in ottima salute dopo il restauro fatto dagli specialisti dell’Opificio Opere Dure”.

E da Roma, dalle Scuderie si fanno sentire anche gli studiosi che compongono il Comitato Scientifico della mostra: Il ritratto di Leone X, spiegano la presidente Sylvia Ferino, Francesco Paolo Di Teodoro e Vincenzo Farinella, è cruciale per il percorso che è stato immaginato in omaggi ai 500 anni della morte del maestro di Urbino. Il ritratto di Papa Leone, che aveva incaricato Raffaello di eseguire una pianta dell’antica Roma, eleggendolo anche prefetto dei marmi, è circondato da tutte le testimonianze, di quell’immane lavoro sull’antico operato dal sommo Urbinate.

Da Firenze lo storico dell’arte Tomaso Montanari spiega che la battaglia condivisa con gli altri professori dimissionari riguarda i criteri di gestione dei musei autonomi in generale e degli Uffizi in particolare: Il punto non riguarda la mostra, ma il tipo di garanzie che vogliamo per i nostri musei. Il 21 ottobre il Comitato scientifico ha approvato una lista proposta da Schmidt di 23 opere inamovibili, tra cui figura il ritratto di Leone X, con la dicitura: con l’obbligo di attenervisi considerando le opere in essa contenute inamovibili in assoluto per motivi identitari.

Fonte:Ansa

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