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Prometeia, Tomasini: “La manovra di settembre? Non ce ne sarà bisogno”

INTERVISTA DI FIRSTONLINE A STEFANIA TOMASINI DEL CENTRO STUDI PROMETEIA – Dal rapporto di previsione a breve e medio termine di Prometeia emerge un cauto ottimismo sulle prospettive economiche italiane: “La recessione finirà nel quarto trimestre” – “Se tutto va come dovrebbe, a settembre non servirà una nuova manovra”.

Prometeia, Tomasini: “La manovra di settembre? Non ce ne sarà bisogno”

La recessione finalmente si fermerà e lo farà a partire dal quarto trimestre 2013: una notizia che dovrebbe allontanare lo spettro di una manovra finanziaria a settembre. “Se tutto andrà come abbiamo ipotizzato – sostiene Stefania Tomasini, responsabile delle previsioni economiche italiane per il centro studi Prometeia – non credo che il paese avrà bisogno di una manovra aggiuntiva. I nostri saldi strutturali sono in linea con gli obiettivi europei, mentre il rischio di sforare il 3% nel rapporto deficit/pil sarà scongiurato dalla ripresa del secondo”.

FIRSTonline – Prometeia ha presentato oggi il rapporto di previsione a breve e medio termine: possiamo parlare di cauto ottimismo?

Tomasini – In effetti sì, cominciamo a intravedere la ripresa. I primi trimestri dell’anno sono ancora recessivi, ma il quarto segnerà la fine di questa lunghissima fase negativa. Non si tratta di tassi elevati, ma solo di un segno più che arriva dopo molti e pesanti segni meno. Eppure è un’inversione di tendenza che ci porta verso la normalità, o meglio verso una nuova normalità, tenendo conto che nulla sarà più come prima.

La crescita prende le mosse dalla ripresa dell’export e da quella degli investimenti. Gli squilibri da aggiustare, dal settore pubblico, alle sofferenze bancarie, sono ancora molti e non vedremo miracoli, né un grande fermento del credito. Però entreremo in un ciclo positivo che porterà un po’ di ricchezza alle famiglie e una crescita del reddito disponibile, utile probabilmente a ricostituire i risparmi perduti.

FIRSTonline – Il recente declassamento di Standard & Poors non impatta negativamente su questa prospettiva?

Tomasini . E’ chiaro che il meccanismo è molto delicato e ogni granello di sabbia può fare danni. Questa volta però si tratta di una certificazione di fatti già noti e poi non è il primo declassamento che subiamo, i mercati si sono abituati, non ci fanno più caso.

FIRSTonline – L’incertezza politica è un altro fattore di rischio?

Tomasini – Certo, questa ha condizionato e può condizionare il paese. Noi abbiamo elaborato previsioni al netto di grandi turbolenze, tenendo conto che un’incertezza media in Italia è fisiologica. Una nuova crisi o nuove elezioni invece potrebbero cambiare lo scenario.

FIRSTonline – Capitoli Iva, Imu, Spesa pubblica?

Tomasini – L’aumento dell’Iva è già incorporato nelle previsioni. L’abolizione dell’Imu sulla prima casa è un’operazione non in linea con una riallocazione efficiente delle risorse. Il peso fiscale sulla casa in Italia non è eccessivo, non è squilibrato rispetto agli altri paesi. Diverso discorso va fatto sul cuneo fiscale sul lavoro, lì si devono abbassare le tasse.

Per quanto riguarda la spesa pubblica questa sta calando in valori assoluti e il contenimento funziona. D’altra parte gli investimenti sono necessari, in opere pubbliche, istruzione, informatizzazione, perché se ci guardiamo intorno ci rendiamo conto che il paese ha bisogno di tutto. E’ importante quindi ricomporre quella spesa nel modo giusto.

FIRSTonline – Allora niente manovrina a settembre?

Tomasini – E’ una cosa di cui si sente parlare, ma io spero proprio di no se le cose vanno come dovrebbero.

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