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Prescrizione bollette: acqua nel mirino Antitrust

L’Autorità prende provvedimenti nei confronti delle società idriche che obbligano i consumatori a pagare anche gli importi caduti in prescrizione

Prescrizione bollette: acqua nel mirino Antitrust

L’Antitrust accende un faro sulle società di servizi idrici. L’Autorità è intervenuta per far rispettare la disciplina della prescrizione biennale, che i consumatori italiani possono far valere anche per l’acqua dal primo gennaio 2020. In sostanza, si tratta del diritto a non pagare importi riferiti a consumi risalenti a oltre due anni prima della data di emissione della bolletta.

Dalle indagini dell’Autorità è emerso che diverse aziende di servizi idrici non avrebbero applicato in modo corretto la prescrizione biennale, rifiutandosi di accogliere le istanze degli utenti e omettendo di indicare nelle bollette i crediti prescrivibili. L’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) ha infatti obbligato i gestori a informare gli utenti dei crediti prescrivibili e a inviare un modulo per permettere di esercitare questo diritto.

Secondo l’Antitrust, rifiutando le istanze di prescrizione breve le aziende hanno indotto “indebitamente i consumatori a corrispondere importi, spesso ingenti, relativi a consumi prescritti – si legge in una nota – in tal modo vanificando gli effetti che la nuova disciplina intende contrastare, ovvero l’emissione tardiva di fatture di conguaglio relative a consumi risalenti ad oltre due anni prima”.

Non solo: anche “l’assenza di un’adeguata informativa sulla prescrizione biennale può ostacolare l’esercizio delle prerogative contrattuali, inducendo i consumatori a pagare importi per i quali, invece, sarebbe stato possibile eccepirne la prescrizione”.

Per questi motivi, l’Autorità ha avviato cinque procedimenti istruttori per presunte pratiche commerciali scorrette nei confronti di due società siciliane (Sasi ed Eas) e dei Comuni di Ragusa, Cassino e Prata Sannita.

Inoltre, l’Antitrust ha chiesto a una serie di altri operatori (Acea, Gori, Alto Calore, Abc Napoli, Ruzzo Reti, Amap e Consorzio Acquedottistico Marsicano) di “rimuovere le omissioni informative in modo da fornire agli utenti la possibilità di eccepire la prescrizione di tali importi o di chiederne il rimborso qualora siano stati già pagati”.

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