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Pil 2014, Saccomanni contro Confcommercio

Secondo il ministro, “nel 2015 la crescita sarà vicina al 2%”, ma Confcommercio non è d’accordo: la ripresa non ci sarà – Quanto alla legge di Stabilità, “non ci spaventa l’elevato numero di emendamenti – ha aggiunto Saccomanni – ma non abbiamo a disposizione soluzioni semplici per reperire ulteriori risorse e concedere sgravi più ampi”.

Pil 2014, Saccomanni contro Confcommercio

L’attività economica italiana “si sta avviando verso una graduale ripresa” e nel 2014 “la dinamica del prodotto è stimata pari all’1,1%”, mentre “a partire dal 2015 la crescita del Pil si dovrebbe portare su livelli vicini al 2%”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico della Polizia tributaria.

Le parole del ministro replicano all’allarme lanciato in mattinata da Carlo Sangalli: “Le imprese del commercio, turismo, servizi sono stremate, da Nord a Sud – ha detto il presidente di Confcommercio –. E purtroppo il 2014 non sarà certo l’anno della ripresa sostanziale. Non lo sarà anche per la legge di stabilità che se non verrà corretta, lascerà irrisolti i problemi strutturali della nostra economia”, soprattutto per quanto riguarda il capitolo fiscale. 

Quanto all’approvazione del pacchetto, che inizia domani l’iter in commissione Bilancio al Senato, “non ci spaventa l’elevato numero di emendamenti – ha continuato il numero uno del Tesoro –. Spetta ora al Parlamento approvare la legge, apportando tutti i miglioramenti che saranno ritenuti opportuni, nel rispetto dei saldi programmatici”. 

Insomma, i limiti sono chiari: perché “l’economia possa tornare a crescere in modo significativo”, secondo Saccomanni è “essenziale che l’indebitamento netto resti entro la soglia del 3% del Pil”. D’altra parte, “è evidente che non abbiamo a disposizione soluzioni semplici per reperire ulteriori risorse e concedere sgravi più ampi – ha proseguito il ministro –. A tal fine sarà cruciale il processo sistematico di revisione della spesa, che rappresenta un aspetto fondamentale dell’azione del Governo”.

Con il medesimo obiettivo di fare cassa, Saccomanni ha annunciato che entro la fine dell’anno saranno pronte le linee guida del piano di valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico: “Un’azione mirata per accelerare la riduzione del rapporto tra il debito e il Pil”.

Sul fronte dei pagamenti dei debiti pregressi delle Amministrazioni pubbliche, ha concluso il ministro, “alla fine di ottobre sono stati erogati agli enti debitori complessivamente circa 22 miliardi. Le stime dei pagamenti effettuati dagli enti debitori ai soggetti creditori su queste risorse sono pari a 13,8 miliardi”.

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