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Piazza Affari brilla con le banche, l’inflazione non spaventa

Milano maglia rosa tra i listini europei – L’allentamento della pressione sugli Npl fa volare Ubi, Banco Bpm e Bper – Riflettori su petrolio e riunione Opec a Vienna, bene Eni – Leonardo inverte la rotta – Saipem guida i ribassi.

Piazza Affari brilla con le banche, l’inflazione non spaventa

La prospettiva di un rinvio delle nuove regole sulle sofferenze ha messo le ali alle banche italiane, favorendo un robusto rimbalzo di Piazza Affari. L’indice Ftse Mib avanza poco meno dello 0,7%, attorno ai 22.500 punti. Seguono Francoforte (+0,5%) e Parigi (+0,2%). In grande evidenza il titolo Euronext (+3%) dopo l’acquisto della Borsa di Dublino. Madrid +0,4%.

Fuori dall’area Euro Zurigo + 0,6% e Londra +0,2%, in terreno positivo. Più tonica la sterlina inglese con il cross contro euro sceso sotto 0,879 in calo dopo i rumors di un accordo vicino sul conto per la Brexit, si parla di 44-55 miliardi che la Gran Bretagna restituirà alla Ue.

Si placa l’ansia per l’inflazione nell’Eurozona, cresciuta a novembre dell’1,5%, in rialzo rispetto all’1,4% di ottobre ma al di sotto del consenso degli economisti (+1,6%). Anche l’inflazione core preliminare, sempre nel mese di novembre, aumentata dello 0,9% anno su anno ha deluso le attese degli economisti a +1%. In Italia l’indice dei prezzi ha registrato una variazione del -0,2% su mese e del +0,9% su anno. Il dato è sotto le attese degli economisti che vedevano un dato invariato su mese e un +1,1% su anno.

Rallenta così l’ascesa dei rendimenti. Il tasso del Btp decennale cala a 1,76% sui minimi da inizio mese, da 1,79% dell‘ultima chiusura. Il decennale tedesco tocca il minimo di seduta a 0,376% e quello dell’analogo titolo portoghese sceso a 1,901%, minimo da aprile 2015. Lo spread Btp/Bund scende a 139 punti.

Nel giorno della riunione Opec a Vienna, il petrolio tipo Brent passa di mano a 64,11 dollari il barile, in rialzo dell’1,6%, ieri ha chiuso in calo dello 0,8%. Il petrolio si presenta all’appuntamento dopo aver inanellato tre mesi consecutivi al rialzo e con le quotazioni sui massimi dal 2015 grazie a un rally del 45% dai minimi di giugno. In ripresa Eni (+1,4%) e Saipem (-1%). Le major del petrolio BP, Shell e Statoil registrano flessioni dallo 0,3 allo 0,7%.

L’indice Ftse delle banche italiane allunga con un secondo rialzo consecutivo dell’1,2% e si porta a 11.560 punti, meglio dell’indice Stoxx europeo (+0,6%).

Oltre al rally del settore del credito Usa (+2,8% ai massimi dal 2007) la spinta al rialzo arriva dalla prospettiva che il Single Supervisory Mechanism della Bce proceda al rinvio dell’introduzione delle nuove regole sulle sofferenze.

Banco Bpm oggi figura tra i migliori titoli bancari italiani con un guadagno del 2,8%, a 2,89 euro. Stamattina Morgan Stanley ha confermato il giudizio Equal Weight, tagliando però il target a 2,80 euro da 3,20 euro. Il consenso Bloomberg ha un target fondamentale medio a 3,72 euro.

In forte ascesa Ubi Banca (+2,9%) che rafforza il recupero completando un pattern rialzista e condivide la buona mattinata con le altre grandi popolari italiane. Stamattina Morgan Stanley alza il target a 4,5 da 4,3 euro.

Unicredit (+0,41%) ha ceduto le attività di credito su pegno in Italia a Dorotheum per un controvalore di 141 milioni di euro.

Intesa (+0,85%) e Mediobanca (overweight, +1,2%) sono state confermate le top pick di Morgan Stanley.

Banca Carige si muove invece sui minimi storici. Oggi è l’ultimo giorno di trattazione dei diritti d’opzione. Dal primo dicembre non saranno più scambiati in borsa.

La prossima uscita dal paniere Ftse Mib a vantaggio di Pirelli invariata penalizza Banca Mediolanum (-0,36%).

Inverte la rotta Leonardo, che balza dell‘1,55%. Bene Mondo tv (+8,09%).

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