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A Piazza Affari 32 titoli al top, ancora rally in Asia, Wall Street chiusa

Dall’inizio dell’anno il Ftse Mib ha guadagnato il 7,2% e Piazza Affari è la miglior Borsa: 32 i titoli al top – Oggi Wall Street si ferma per il Martin Luther King Day, ma in Asia è sempre Toro – In picchiata il dollaro

A Piazza Affari 32 titoli al top, ancora rally in Asia, Wall Street chiusa

Dopo l’ennesima settimana dei record (otto di fila per Nasdaq e S&P), Wall Street si ferma oggi per la ricorrenza del Martin Luther King Day. Ma non si ferma la corsa del Toro, capace di resistere alla frenata del dollaro. Stamane, infatti, la valuta Usa perde colpi sul renmimbi cinese, ai massimi da più di due anni (a quota 6,42), e sull’euro, trattato oltre la barriera di 1,22, sull’onda di una mossa significativa: la Bundesbank ha annunciato che includerà la moneta cinese tra le monete di riserva della Banca centrale.

IL RENMIMBI ENTRA NELLE RISERVE DELLA BUNDESBANK

La novità cade in un momento cruciale per la politica tedesca: nonostante le resistenze della minoranza dei rispettivi partiti, Angela Merkel e il leader socialdemocratico Martin Schulz sembrano avviati alla formazione di un nuovo governo. Tra i punti qualificanti risulta l’intenzione di rilanciare il peso politico dell’Europa. A questo proposito la Cancelliera ha annunciato l’intenzione di partecipare al meeting di Davos al fianco del presidente francese, Emmanuel Macron, in aperta sfida a Donald Trump, primo presidente Usa a partecipare alla kermesse svizzera dal tempo di Bill Clinton.

IPO DELLE TLC DI SOFTBANK: VALORE 18 MILIARDI DI DOLLARI

Le grandi manovre geopolitiche non danneggiano, anzi esaltano l’avanzata dei listini, decisi a capitalizzare l’ottima congiuntura delle economie. A guidare il rally ci pensa stamane Hong Kong (+0,9%), al nuovo massimo dal 2007 davanti ai listini di Shanghai e Shenzhen: gli operatori scommettono che i dati definitivi del Pil cinese, in uscita giovedì prossimo, confermeranno la forza della crescita a fine 2017, prevista al 6,7%. In terreno positivo anche Tokyo, sotto la spinta di Softbank (+4,5%) dopo l’annuncio della prossima Ipo della divisione della telefonia mobile, un’operazione da 18 miliardi di dollari.

Il cross dollaro-yen si porta a 110,7, da 111,1, sui minimi da metà settembre. La Borsa della Corea del Sud è in rialzo dello 0,5%, quella dell’India dello 0,8%.

La frenata del dollaro sostiene intanto i prezzi delle commodity. Il petrolio è stabile, dopo sei sedute consecutive al rialzo: il Brent tratta 69.84 dollari al barile, il Wti a 64,38.

FCA, OGGI LA DATA DELL’INVESTOR DAY

Ferma Wall Street, le attenzioni dei mercati, Piazza Affari compresa, si spostano su Detroit, dove si sta svolgendo il salone dell’auto, occasione per fare il punto sullo sviluppo delle vetture a guida autonoma e sulle ultime novità più tradizionali. Alle 16,30, ora italiana, salirà sul palco Sergio Marchionne, particolarmente atteso dopo lo straordinario rally del titolo Fca di inizio anno (+35%) e l’annuncio di un bonus di 2mila dollari per ciascun dipendente Usa del gruppo, consentito dalle minori imposte societarie da versare al fisco Usa. Il mercato si aspetta l’indicazione della data del prossimo Investor day, l’ultimo della gestione Marchionne, oltre a novità sui tempi dello spin off di Marelli e Comau. Più difficili novità su Jeep o su alleanze a più ampio respiro.

A PIAZZA AFFARI 32 TITOLI HANNO SEGNATO NUOVI MASSIMI

I future segnalano un’apertura positiva per i listini europei. Piazza Affari riparte da +7%, il rialzo accumulato da inizio anno (+2,7% in settimana) grazie soprattutto al rally delle banche, sotto la spinta di un probabile aumento dei rendimenti e del calo delle sofferenze. Sono ben 32 i titoli che hanno segnato in settimana il massimo da un anno. Tra questi Intesa, FinecoBank e Fiat Chrysler.

OGGI I CONTI DI YOOX, RIFLETTORI SUL DEBITO ITALIA

Oggi il calendario prevede l’approvazione dei dati preliminari d’esercizio di Yoox. In giornata la Banca d’Italia comunicherà la consistenza del debito pubblico a fine novembre. Ieri sera il ministro dell’Economia e delle Finanze, Piercarlo Padoan, ha affermato che nel corso dell’anno ci sarà un’accelerazione della crescita economica. Il debito, invece, dovrebbe cominciare a stabilizzarsi; una discesa è prossima.

In settimana, poi, dovrebbe riunirsi l’Ufficio di presidenza della Commissione d’inchiesta sulle banche per mettere a punto la relazione finale da presentare entro la fine del mese, o al più tardi i primi di febbraio. Il presidente della bicamerale, Pier Ferdinando Casini, punta ad arrivare a un documento condiviso con allegate le proposte e le conclusioni dei singoli gruppi parlamentari. Ma non è escluso che alla fine siano presentate più relazioni.

USA, ARRIVANO I CONTI DI CITI E GOLDMAN SACHS

Oltreoceano, da seguire in settimana la pubblicazione del Beige Book, la radiografia più fedele della congiuntura in arrivo dai 12 distretti degli Stati Uniti.

Il vero test riguarda però l’onda dei risultati societari, i primi dopo la riforma fiscale di Donald Trump. In settimana 28 società annunceranno i conti del quarto trimestre, a partire dal settore finanziario (Goldman Sachs, Bank of America, Citi e Morgan Stanley) fino a società del calibro di Ibm, American Express e Schlumberger. Venerdì si è avuta una prima conferma della rilevanza della riforma sui conti del trimestre. I profitti di JP Morgan sono scesi di 2,4 miliardi (a 4,23 miliardi di dollari) a fronte dei minori sgravi fiscali per i crediti ereditati dalla crisi, un sacrificio temporaneo in vista di maggiori profitti futuri. Effetto positivo invece per Wells Fargo, che può così accelerare l’uscita dai costi dello scandalo de “conti fantasma” di un anno fa.

BRACCIO DI FERRO SUL BUDGET USA, AUMENTANO I TASSI IN CANADA

A fine settimana scadrà il termine utile per un accordo a Washington sul tetto del bilancio. La trattativa tra i repubblicani, favorevoli ad un aumento delle spese militari, e i democratici, che chiedono un aumento analogo per le spese civili, terrà il Congresso impegnato fino all’ultimo, ma un accordo sembra probabile.

Sul fronte delle banche centrali, riflettori sull’istituto del Canada: è in vista l’aumento del tasso di sconto a 1,25% dall’1% attuale. Ma la decisione potrebbe slittare nel caso che Donald Trump annunciasse la cancellazione dell’accordo Nafta, che comunque resterà in vigore fino ad un voto in materia del Congresso che non arriverà prima di sei mesi.

A proposito di inflazione, intanto, sono previsti domani i dati della Gran Bretagna e dell’eurozona. A Londra la lancetta dei prezzi dovrebbe rilevare un incremento del 3%, di poco inferiore al 3,1% di novembre. Meno calda la situazione di Eurolandia: la lettura finale, mercoledì, dovrebbe segnalare un aumento medio dello 0,9%.

Da seguire nell’Eurozona l’elenco definitivo delle commesse 2017 di Airbus.

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